Se sei arrivato qui vuol dire che il tuo obiettivo è quello di capire come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto nel 2021. Forse sei tra quelli che ha accumulato valute digitali oppure intendi investire in crypto e ti vuoi informare su cosa ti aspetta.
Purtroppo ti devo dire una cosa che forse non ti fa piacere. La normativa in materia fiscale per convertire le crypto in euro è confusa e frammentaria. Molti infatti non sanno cosa fare quando hanno nel loro portafoglio le criptovalute.
Molti di voi sapranno che negli ultimi anni il numero di persone che hanno investito in valute digitali è aumentato enormemente. Da un investimento di nicchia è diventato un investimento mainstream. Pensate che alcuni stimano che ci sono 100 milioni di persone nel mondo che detengono le criptovalute.
Un numero che sale di volta in volta, di anno in anno. Tuttavia chi possiede le criptovalute fatica a godere del patrimonio. Questo perché, rispetto a molti altri investimenti, questo non ha una legge ed è complicato capire come riscuotere i guadagni e pagare le eventuali tasse.
In questo articolo andremo a vedere che cosa ci dice l’Agenzia delle entrate in merito alle criptovalute. Ovvero che cosa dobbiamo fare se abbiamo delle monete in formato digitale su un portafoglio nell’exchange.
Andremo inoltre a vedere come e quando dichiarare le criptovalute. E soprattutto quando è il momento di pagare le tasse. Perché dichiarare non è sinonimo di pagare le tasse. I due eventi sono separati tra di loro e questo è fondamentale che tu lo sappia.
Inoltre ti darò anche qualche consiglio su come applicare e creare la tua strategia per pagare meno tasse sulle tue valute digitali. Ovviamente è solo un accenno che poi puoi andare ad approfondire nel sito Mondo Crypto. Che ti consiglio di sbirciare quotidianamente visto che ci sono sempre notizie e informazioni fresche che ti torneranno utile.
In come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto nel 2021 il mio obiettivo dunque è quello di darti una panoramica generale in materia fiscale sulle valute digitali. Anche perché poi ci sono vari articoli sul nostro sito che tratto in maniera specifica e che ti consiglio di andare a leggere.
Perché è di enorme importanza che tu rimanga aggiornato su tutto. Perché non basta affidare tutto al tuo commercialista per dormire sonni tranquilli. Hai bisogno delle tue conoscenze in prima persona. Sono così riuscirai ad avere un quadro generale completo ed esaustivo.
Poi chi meglio di te riesce a guardare e curare i propri interessi personali? E’ vero che il professionista incaricato è pagato per farlo. Ma è anche vero che deve stare attento a molteplici cose. E quindi qualcosa può sempre sfuggirgli di mano. Per questo motivo è sempre buono che dai un’occhiata tu in prima persona.
Dai, adesso immergiamoci nella nostra lettura. Così iniziamo a conoscere il mondo delle tasse sulle criptovalute nel 2021 e cerchiamo di capire come funziona l’intera questione. Ti prometto che non userò tecnicismi, ma solo termini semplici.
Indice
- Come vede la legge le criptovalute?
- Quadro RW: lo strumento per monitorare le crypto
- Quando devo pagare l’IVAFE su crypto?
- Quando devo pagare le Tasse Crypto nel 2021?
- Come comportarmi con le perdite?
- Come funzionano le tasse estere?
- Cosa fare con le criptovalute negli exchange?
- Imprese e privati: cosa succede con crypto?
- Devo pagare l’IVA su Crypto?
- Devo pagare le tasse con DeFi, NFT e Mining?
- Strategie per pagare meno Tasse
Come vede la legge le criptovalute?
Per capire come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto nel 2021, dobbiamo partire da una linea generale. Ovvero dobbiamo capire che cosa ci dice la legge nel merito. Altrimenti non riusciamo ad agire, perché si rischia di andare verso l’illegalità.
Se ci segui, sei a conoscenza che in Italia, come nel resto del mondo, la normativa fiscale sulle criptovalute non si basa su una fonte univoca. Ovvero non c’è una legge approvata dal Parlamento che regola le valute digitali come lo fa con le altre cose.
E allora come dobbiamo fare? In nostro aiuto ci arriva l’Agenzia delle entrate e i tribunali. Le norme e le sentenze di questi due enti hanno creato una sorta di linea guida su come comportarsi quando abbiamo in mano le criptovalute. Se vuoi sapere quali sono quelle più riepilogative sono l’interpello DRE Lombardia 956-39/2018 e la sentenza del Tar del Lazio n.1077/2020.
Tuttavia, per morale professionale, ti devo dire che la mancanza di una legge chiara e i vari interpelli e sentenze hanno generato una varietà di interpretazioni che porta alla confusione. Questo soprattutto per i piccoli investitori che non possono permettersi un grande legale.
Una confusione che si genera soprattutto per il piccolo investitore che naviga sul web in cerca di qualche informazione maggiore. E che non sa quali sono gli adempimenti che deve rispettare per non ritrovarsi fuori legge e trovare sanzioni salate.
Quindi che cosa ci dice la legge in merito? L’Agenzia delle entrate guarda alle criptovalute come delle valute estere, quindi devono essere dichiarate all’interno del Quadro RW. Il problema infatti è proprio qui. Molti investitori non sanno che devono dichiarare.
Magari i piccoli investitori si sono fatti ingolosire del fatto della novità e hanno acquistato le valute digitali. Senza sapere che poi devono indicarle all’interno della dichiarazione dei redditi.
Un’altra cosa molto importante da sapere è che la norma è retroattiva. Perciò anche chi ha comprato criptovalute negli anni precedenti all’indicazione dell’Agenzia delle entrate e non le ha dichiarate si trova paradossalmente in uno stato di irregolarità.
Questo punto è fondamentale da sapere prima di vedere essenzialmente come funziona per davvero il pagare le tasse sulle crypto nel 2021. E’ una sorta di incipit da tenere bene a mente. Per tornare all’indice clicca qui.
Quadro RW: lo strumento per monitorare le crypto
Per capire veramente come funziona lo spazio delle tasse sulle crypto nel 2021 è bene che tu sappia che l’agenzia delle entrate ha un reparto speciale per il monitoraggio fiscale del quadro RW. Questo per evitare di farsi opprimere dall’antiriciclaggio.
Ma chi è che deve compilare il quadro RW? La risposta è semplice: tutte le persone fisiche residenti fiscalmente in Italia, le società semplici e gli enti non commerciali che hanno investimenti patrimoniali all’estero. Ma anche attività finanziarie che possono produrre reddito in Italia.
Se sei tra queste persone qui citate devi compilare per forza il quadro RW. Ovviamente, se hai delle criptovalute devi dichiararle perché possono produrre reddito in futuo. Ma stai tranquillo e non ti agitare. Compilare il quadro RW non significa che devi pagare le tasse.
Il fatto di compilare il documento è solo un avvertimento che dai all’Agenzia delle entrate. Come a segnalare la presenza delle tue valute digitali. E che un domani potresti avere più soldi grazie a questo tuo investimento. E che quindi non c’entri niente con atti criminosi come il riciclaggio di denaro.
Se non compili il quadro RW, ovviamente, sei a rischio di sanzioni anche penali. E questo potrebbe essere una cosa che ti creerebbe diversi problemi, soprattutto con la legge e con la fedina penale.
Stai commettendo questa infrazione quando:
- Non presenti la dichiarazione dei redditi dopo 90 giorni dalla scadenza.
- Infedele dichiarazione dei redditi. Può capitare che per sbaglio o per profitto si forniscono dati errati. Ad esempio ti riposti dei dati diversi per ricevere sgravi fiscali. Oppure per pagare meno tasse.
- Omessa dichiarazione e omessa presentazione del quadro RW
Non voglio spiegarti qui ogni passaggio dettagliatamente. Altrimenti l’articolo per vedere come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto 2021 non finisce più. Tuttavia, se vuoi approfondire questo argomento ti lascio qui il link. Perché ho scritto un articolo mirato.
Vedrai che troverai le sanzioni e anche le soluzioni per uscire ad eventuali problemi che potrai avere. L’unica cosa che non ti ho detto ma che merita di essere citata è che quando si parla di investimenti detenuti in paradisi fiscali, le sanzioni aumentano. Infatti nel caso gli investimenti sono allocati in Oasi Fiscali, i tempi della prescrizione raddoppiano.
Questo piccolo passaggio ci tenevo a specificarlo, prima di passare al prossimo capitolo. Perché è una cosa che va sempre detta per chiunque ci legga. Per tornare all’indice clicca qui.
Quando devo pagare l’IVAFE su crypto?
Molti che hanno cliccato su questo articoli per vedere come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto 2021, vorranno sapere anche quando e se devo pagare l’IVAFE sulle valute digitali.
Per prima cosa, è bene specificare che l’IVAFE è l’Imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero che pesa su chi è residente in Italia e che detiene prodotti finanziari. Questi prodotti finanziari possono essere di qualunque tipo: conti correnti e libretti di risparmio, ad esempio.
Molti di voi sapranno che per i conti correnti e i libretti di risparmio detenuti all’estero l’imposta è fissata a 34,20 euro. Per ciascun conto corrente o libretto di risparmio detenuti all’estero. L’imposta non è dovuta quando il valore medio annuo non supera la quota di 5.000 euro.
Ma prima di fare giri di parole voglio venire subito al dunque e darti una bella notizia che sicuro ti farà piacere. Se possiedi le criptovalute non devi pagare l’IVAFE. Questo perché non c’è una normativa specifica che lo richiede.
Quindi qualsiasi somma possidi in valute digitali non ci devi pagare sopra nessun IVAFE. Almeno per il momento. Perché sai meglio di me che le leggi cambiano e si incrementano, quindi da qua ad un anno potremmo avere delle novità. Per tornare all’indice clicca qui.
Quando devo pagare le Tasse Crypto nel 2021?
Benissimo adesso proseguiamo il nostro viaggio per scoprire come funziona pagare le tasse sulle crypto in Italia nel 2021. Ora entriamo proprio nel fulcro della nostra questione. I bitcoiner della prima ora non avevano previsto che 10 anni dopo c’era il problema del Fisco.
Oggi, infatti chi possiede bitcoin, ethereum, ripple o qualsiasi altra criptovaluta ha il problema del pagamento delle tasse. Infatti molti non sanno quando e se devono pagare le imposte sulle valute digitali. Per questo motivo provo a mettere un po’ di ordine nella questione e a darti una risposta.
Da questo nostro discorso è importante prendere alla mano il Decreto del Presidente Della Repubblica 22 Dicembre 1986, n. 917. E’ vero è un po’ datato ma è questo che ci spiega bene la questione. Praticamente devi stare attento a non superare la soglia pari a cento milioni di lire per almeno sette giorni lavorativi continui.
E quindi in euro a quanto corrisponde? Ve lo dico immediatamente. In euro corrisponde alla cifra di 51mila euro per sette giorni lavorativi continui. Nel caso vi accorgete di aver superato tale cifra dovrete pagare le tasse.
Secondo la legge, bisognerà pagare il 26% di tasse sulla plusvalenza. Ma la tassa sulle eventuali plusvalenze (cioè 26%) sarà applicata soltanto nel momento in cui verrà disposta la vendita. Quindi non prima.
In definitiva, le tasse sulle criptovalute si pagano solo ed esclusivamente se si verificano 2 eventi all’interno dell’anno fiscale in considerazione. L’anno fiscale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre dello stesso anno. Quindi i due casi a cui dobbiamo stare attenti sono:
- Se si dovesse sforare la cifra di € 51.645,69 per 7 giorni lavorativi continui.
- Se effettui una cessione a titolo oneroso.
Spero che per il momento stai iniziando a capire come funziona in Italia il pagamento delle tasse sulle tue crypto nel 2021. Le cose possono sembrare difficoltose, ma è più facile di quanto non lo siano. Fidati di me. Per tornare all’indice clicca qui.
Calcolare le tasse
Lo so, lo so. Questo è un argomento spinoso per molti. Ma è fondamentale che tu lo sappia. Il calcolo delle tasse è un compito che prima o poi toccherà a tutti quanti. Non solo a chi è un imprenditore, che magari è un atto che compie frequentemente. Ma anche chi vuole solo capirci qualcosa in più.
Invece di affidarsi al caso o alla benevolenza (si spera) di qualche professionista del settore. E’ sempre bene cercare di prevedere ogni possibile situazione per poter affrontare al meglio eventuali criticità. Perché fidatevi, i problemi sono sempre all’ordine del giorno. Soprattutto in materia finanziaria.
Per questo motivo adesso per farvi capire come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto in Italia nel 2021 voglio spiegarvi il calcolo delle tasse. Abbiamo detto che le tasse sulle valute digitali vanno pagate solo se si verificano questi due eventi: se si dovesse sforare la cifra di € 51.645,69 per 7 giorni lavorativi continui; se effettui una cessione a titolo oneroso.
Se nessuno di questi due eventi si verifica, il nostro bottino è al riparo. Tuttavia ci possono essere dei casi in cui bisogna pagarle lo stesso, come ad esempio se posseggo una carta di credito.
Forse avrai già sentito parlare del Metodo LIFO (Last In First Out). Sicuramente se ti sei imbattuto in qualche nostro articolo su Mondo Crypto ti sarà capitato di leggere cosa consiste e che cos’è. Ed è questo l’oggetto della nostra discussione di questo paragrafo.
E’ proprio il Metodo LIFO che si utilizza nel calcolo della plusvalenza. Ce lo impone l’art. 67 comma 1-bis TUIR. Il quale ci dice che quando calcoliamo la plusvalenza di considerare le criptovalute acquisite in data più recente. Se il costo non può essere calcolato dobbiamo dividere l’importo del bonifico effettuato all’exchange per il numero di criptovalute acquistate.
Non mi prolungo più di tanto perché già l’ho fatto nell’articolo come calcolare plusvalenza crypto 2021. Ti consiglio di leggerlo perché troverai esempi e procedure importanti. Che sono certo ti risulteranno utili adesso o nel futuro. Per tornare all’indice clicca qui.
Come comportarmi con le perdite?
In come funziona pagare le tasse sulle crypto nel 2021 abbiamo appurato diverse cose importanti. Abbiamo capito che l’RW è importante per fermare l’antiriciclaggio e quindi monitorare le attività finanziarie e patrimoniali che si trovano all’estero. Compilare il Quadro RW inoltre non comporta necessariamente il pagamento di tasse o imposte.
In poche parole la compilazione dice all’agenzia delle entrate: guarda ho deciso di mettere i miei soldi qui, per adesso non hanno prodotto un reddito ma potenzialmente possono produrli.
Il pagamento delle tasse avviene in due momenti: se superi la cifra di € 51.645,69 per sette giorni lavorativi continui; se hai effettuato cessione a titolo oneroso. Se sei un investitore che si trova davanti ad uno di questi due eventi, non ti resta che compilare il Quadro RT.
Ma voglio sottolineare che il Quadro RT devi compilarlo non solo quando si verifica un caso di plusvalenza, ovvero di guadagni. Ma anche quando hai delle perdite perché hai la possibilità di recuperarle negli altri 4 anni successivi.
Infatti compilando il Quadro RT hai la possibilità di recuperare le minusvalenze e scalarle dalle imposte che avresti dovuto pagare. Quindi come puoi vedere, non tutti i mali vengono per nuocere. L’importante è che segui quello che la legge ti dice di fare e non vai in autonomia.
In questo articoli per vedere come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto in Italia nel 2021 non mi voglio dilungare a parlare del Quadro RT. Anche perché ho fatto un articolo mirato che ti consiglio di leggere.
Ti lascio il link dove hai l’opportunità di seguire passo passo come compilare l’RT. Così che non ricorri in errori inutili e dannosi per la tua economia. Per tornare all’indice clicca qui.
Come funzionano le tasse estere?
Adesso in come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto nel nostro paese nel 2021 voglio parlare di una questione importante. Voglio raccontarti che la nostra legge ci permette di evitare la doppia tassazione giuridica.
In poche parole, se abbiamo fatto degli investimenti all’estero e siamo stati tassati per quell’acquisto, non dobbiamo pagare tasse in Italia. Non tutti sanno che il nostro sistema tributario, all’art. 165 del DPR n 917/86 (TUIR), concede la possibilità al contribuente di usufruire di un credito per imposte estere.
Questa legge ci garantisce di non pagare le tasse per ben due volte. Un rischio che in molti possono ricorrere se non sono informati a dovere. Perché magari pensano che bisogna pagare le tasse sia per il Paese estero che per quello in cui si è fiscalmente residenti.
Tuttavia, questa normativa esclude la detenzione delle criptovalute. Questo perché la norma non la si mette in pratica in presenza di redditi assoggettati a ritenuta a titolo di imposta, ad imposta sostitutiva. E le valute digitali è sono trattate nella categoria di imposte sostitutive.
Quindi se ti trovi in una situazione del genere purtroppo devi pagare la doppia tassazione. Inoltre devi sapere che il paese in cui risulti residente ai fini fiscali può solitamente tassare il tuo reddito complessivo mondiale. Si, hai capito bene, il fisco italiano ha potere sia sul nostro reddito del lavoro che dal capitale.
Addirittura in alcuni casi due paesi potrebbero considerarti residente fiscalmente in entrambi i paesi. E quindi potrebbero chiederti di pagare le imposte sul tuo reddito complessivo mondiale. Tuttavia questa è una cosa remota, quindi stai tranquilla/o.
Per nostra fortuna gli esecutivi mondiali non sono così cattivi. Infatti molti di loro hanno sottoscritto degli accordi contro la doppia imposizione. Che in genere fissano delle norme per decidere quale dei due paese può trattarti come residente ai fini fiscali. E quindi pagare una volta sola.
Quello che però è importante che tu sappia per capire come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto nel 2021 è il fatto che devi sempre dichiarare. Per metterti in una posizione comoda e inattaccabile nei confronti delle istituzioni. Per tornare all’indice clicca qui.
Cosa fare con le criptovalute negli exchange?
Adesso arrivo a parlarti di una questione molto importante. Sono sicuro che sei una persona intelligenti, quindi sai che quando compili il documento per il fisco lo stai avvisando che hai delle entrate. E’’ come se dicessi all’Agenzia delle entrate: “guarda in questo anno fiscale il mio reddito ammonta a questa cifra”.
Ma è fondamentale che tu sappia che nel documento che vai a compilare, bisogna inserire necessariamente tutti i movimenti che potrebbero produrre reddito. Parlo della riscossione di un affitto, delle quote in una società, investimenti di vario genere, anche quelli in criptovalute, ecc.
Tutti questi movimento devono essere dichiarati altrimenti si rischia parecchio. Perché l’Agenzia delle entrate deve conoscere i vostri movimenti per capire quante tasse dovete pagare.
Ah, anche se decidi di non dichiarare non puoi sfuggire al fisco. Loro sanno tutto di noi, ci tracciano. Infatti l’Agenzia delle entrate ha messo in piedi i controlli incrociati. L’obiettivo di questo intreccio e cercare di andare a captare situazioni “strane”.
Il primo caso di dati incrociati è chiamato Common Reporting Standard (CRS) ed è nato per combattere l’evasione fiscale. L’obiettivo del sistema CRS è quello di scambiare informazioni fiscali. In pratica gli intermediari finanziari italiani hanno il compito di trasmettere i dati dei conti dei non residenti all’Agenzia delle entrate.
Il secondo strumento che hanno le autorità si chiama Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA). Questo serve a contrastare l’evasione fiscale realizzata dai cittadini e residenti mediante dei conti aperti e intrattenuti presso banche o istituzioni finanziarie estere. Anche lo strumento FATCA si realizza grazie allo scambio automatico di informazioni.
Quindi cosa devo fare se ho delle criptovalute su un exchange? Per conoscere per bene come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto in Italia nel 2021 è importanti che prendi carta e penna e ti segni questa risposta.
Il discorso che sto per fare è importante quindi cerca di seguirmi per bene. Non pensare al fatto che se hai un cold wallet non lo dichiaro perchè è in mio possesso e io sono in Italia. Mentre se sono giacenti su un wallet dove io non ho le chiavi private, quindi in exchange o piattaforma, lo dichiaro in quanto sono presenti all’estero.
Questo ragionamento ti svilisce e ti crea un danno colossale. Perché il nostro “caro” fisco conosce trucchetti tali che fanno risultare che quelle criptovalute lì, che pensavi di non dover dichiarare, dovevi invece dichiararle per svariati motivi (hanno generato guadagni, sono passati su wallet esteri ecc.).
Quindi il mio consiglio è: dichiara tutto! Sia se hai criptovalute in Italia che all’estero. Renditi inattaccabile perché non ci mettono nulla a toglierti tutto. Te lo dico come una persona di famiglia. Per tornare all’indice clicca qui.
Imprese e privati: cosa succede con crypto?
Adesso vediamo come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto in Italia nel 2021 per le imprese che accettano le valute digitali e per i privati cittadini.
In quest’ultimo periodo, sempre più imprese investono ed accettano le criptovalute. I motivi sono vari, c’è chi lo fa solo per protagonismo e chi per cercare di incrementare il proprio patrimonio.
Ripetiamo ancora una volta che le criptovalute sono considerate dall’Agenzia delle entrate come valuta estera. Bisogna necessariamente dichiarare tutte le operazioni effettuate. Nello stesso modo in cui si fa con le altre valute come l’euro, il dollaro, la lira, la sterlina ecc.
Pertanto dal punto di vista fiscale per le aziende usare una valuta digitale come ethereum è esattamente come usare i dollari. Sia dal punto di vista fiscale, che burocratico o amministrativo non cambia assolutamente nulla.
In poche parole, quando l’impresa incassa con criptovalute, sceglie di conservarli su un proprio portafoglio per poi venderli in futuro e ricavarne dei guadagni (plusvalenza) deve pagarci su le tasse.
E’ bene sottolineare che le tasse vengono pagate solo quando le criptovalute vengono vendute oppure a chiusura di bilancio. Ricordiamo che l’aliquota con cui si tassano le plusvalenze finanziarie è del 26%. E questa va inserita nella dichiarazione dei redditi.
Il discorso invece è un po’ diverso per i privati cittadini che non svolgono attività finanziaria finalizzata all’ottenimento di plusvalenze. La legge ci dice che questi non devono pagare alcuna imposta. Nemmeno qualora riesca a tutti gli effetti a realizzarne.
Come detto prima, le criptovalute sono considerate come valuta estera, pertanto valgono le stesse identiche regole che valgono ad esempio per il cambio euro/dollaro. Ma attenzione!!! Come ho detto nei precedenti paragrafi di questo articolo su come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto nel 2021, due eventi possono cambiare tutto.
Il pagamento delle tasse è dovuto per i cittadini privati nel caso di due momenti: se superi la cifra di € 51.645,69 per sette giorni lavorativi continui; se hai effettuato cessione a titolo oneroso.
In entrambi questi casi, l’Agenzia delle Entrate considera l’attività del privato un’attività speculativa. E quindi chiede il pagamento delle tasse sulle eventuali plusvalenze che si generano.
Tuttavia il mio consiglio è sempre quello di dichiarare sempre. Anche se magari non si verificano uno di quei due casi. Perché le leggi cambiano in fretta, si aggiornano e qualcosa può sfuggirci di mano. Quindi ragionate sempre che vi dovere rendere inattaccabili. Per tornare all’indice clicca qui.
Devo pagare l’IVA su Crypto?
Adesso per vedere come funziona il pagamento delle tasse sulle crypto in Italia nel 2021 andiamo a vedere se bisogna pagare o meno l’IVA sulla detenzione delle monete virtuali.
Ripetiamo che i movimenti di denaro virtuale per la legge italiana non sono ancora state oggetto di normativa giuridica specifica. In pochissime parole non esiste una norma che regola le criptovalute e ci dice cosa fare con queste. Tuttavia esistono diversi interpelli e diverse sentenze che ci aiutano.
Infatti per sapere qualcosa in più ci dobbiamo rivolgere all’Agenzia delle entrate. Inoltre le criptovalute sono state oggetto della sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) del 22 ottobre 2015, causa C-264/14.
La causa riguardava sul corretto trattamento ai fini dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) delle operazioni di cambio di valuta tradizionale contro valuta digitale. In poche parole bisognava vedere la differenza tra il prezzo di acquisto e rivendita dei bitcoin.
I giudici europei hanno chiarito che queste operazioni costituiscono delle prestazioni di servizi a titolo oneroso per due ragioni:
- La valuta virtuale cambiata contro le valute tradizionali non può essere qualificata come “bene materiale“.
- Per questo le operazioni di cambio non ricadono tra le “cessioni di beni“. In questo contesto tali operazioni costituiscono prestazioni di servizi IVA.
Tuttavia oltre a questo i giudici hanno ritenuto che queste prestazioni devono rientrare tra le operazioni esenti da IVA. In poche parole le criptovalute sono uno strumento di pagamento e quindi NON bisogna pagare l’IVA, come le classiche banconote e monete.
Questa sentenza è stata ripresa dall’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 72/E/2016. E quindi l’IVA sulle criptovalute non è dovuta. Per tornare all’indice clicca qui.
Devo pagare le tasse con DeFi, NFT e Mining?
Per capire bene le tasse su crypto nel 2021, voglio parlarvi di tre argomenti che stanno spopolando in questo periodo e che stanno prendendo una grande attenzione anche a livello istituzionale.
Il primo di questi è la finanza decentralizzata, spesso abbreviata in DeFi. Questo è un nuovo tipo di sistema digitale che sta generando molto interesse all’interno della comunità crittografica e non solo.
Come molti di voi sapranno, le applicazioni della DeFi, ovvero le dApp, operano su tecnologia blockchain e sono dotate di smart contract. Inoltre offrono tutti i vantaggi di una rete peer-to-peer. L’entusiasmo interno a queste applicazioni è perché aggira l’intervento umano.
In poche parole questi sono sistemi completamente automatizzati che non richiedono l’intervento dell’uomo. In breve sono in grado di aggirare l’inutile burocrazia. Quindi consentano alle istituzioni di dire addio a scartoffie e documenti.
Il secondo argomento di cui voglio parlarvi sono i token non fungibili, anche detto NFT. Questi sono token crittografici associati a un media (musica, video, foto, arte, sport, film ecc.). Una volta acquistati diventano un attestato di proprietà e di autenticità su blockchain.
Quello che si sta generando intorno a questi token è una vera è propria ossessione. Quello degli NFT infatti è un mercato che corre in maniera irrefrenabile e sta crescendo a un ritmo vertiginoso.
Pensate che nel 2020 il giro d’affari complessivo ha toccato i 250 milioni di dollari, quadruplicando quello dell’anno precedente. E non vedo l’ora di vedere la cifra del 2021, visto che da gennaio ad oggi sono tutti impazziti per gli NFT.
Il terzo ed ultimo argomento è il mining di criptovaluta. Questo in sunto è il processo di estrazione delle valute digitali. Minare Crypto non vuol dire creare denaro, ma vuole dire ottenere crypto generati dalla rete e distribuiti online.
Negli ultimi mesi si è creato molto polverone intorno a questa attività. A causa dell’eccessivo consumo di energia elettrica. Infatti è stato criticato dagli ambientalisti. Tuttavia non voglio approfondire qui la cosa, perché non è il contesto adeguato.
Ma vi invito a seguire il nostro sito Mondo Crypto per rimanere aggiornato su tutte le news dal mondo che riguardano il mining di criptovalute e molti altri argomenti che trattiamo quotidianamente.
Dunque, sia per quanto riguarda la DeFi che gli NFT e il Mining di crypto devono essere dichiarate all’interno del Quadro RW. Inoltre se ci sono gli estremi di plusvalenze devono essere dichiarate anche all’interno del Quadro RT. Si tratta sempre di criptovalute e materia crittografica. Quindi è giusto essere chiari con il fisco.
E’ importante che in tasse sulle crypto nel 2021 devi sapere che sia la DeFi che gli NFT e che il Mininig sono degli investimenti. Per questo motivo non scappano dalla regolamentazione fiscale e quindi devono essere dichiarate. Per tornare all’indice clicca qui.
Strategie per pagare meno Tasse
Siamo arrivati alla fine del nostro articolo sulle tasse crypto del 2021. Spero che fino adesso ti è stato tutto chiaro e che hai capito quando è il caso di compilare il Quadro RW e il Quadro RT.
Ti consiglio di salvare questo articolo, perché alcuni concetti vengono assimilati poco alla volta e quindi potrai leggerti quanto ti ho scritto più di una volta. Vedrai che più leggi e più le cose ti saranno chiare. Perché la nostra mente è un diesel.
Adesso ti voglio descrivere 5 strategie che puoi adottare per pagare meno tasse o addirittura risparmiare fino al 100% di queste. Lo so che adesso starai pensando che ti metterò nei guai. Assolutamente no. Nelle prossime parole leggerai solo consigli legali.
Sappiamo che l’Agenzia delle entrate ci dice che i nostri guadagni, tecnicamente chiamate plusvalenze, sono tassati al 26%. In poche parole, il 26% dei nostri ricavi li dobbiamo dare allo Stato.
E come adesso sai bene, le tasse si calcolano in base ad un anno fiscale, ovvero dal 1° gennaio al 31 dicembre. Se in questo periodo hai investito in criptovalute devi stare attento e riflettere se si sono verificati 2 importanti eventi:
- In 7 giorni lavorativi hai superato la cifra di € 51.645,69;
- Hai effettuato una cessione a titolo oneroso. Per questa si intendono le vendite delle tue criptovalute per acquistare un bene o un servizio o la semplice vendita in cambio della valuta fiat.
Fatta questa panoramica generale, adesso voglio dirti molto brevemente le strategia che puoi adottare se il tuo obiettivo è quello di risparmiare sulle tasse. Qui leggerete tutti i consigli su come riuscire meglio a pianificarle ed utilizzarle in base ai vostri obiettivi. Cercando anche di farla confluire tra loro. Per tornare all’indice clicca qui.
Prima strategia: Donazione
La prima strategia che voglio dirti in tasse crypto del 2021 è la donazione. Parto nel dirti che tutti possono donare, tranne: minori, interdetti, inabilitati e persone soggette all’amministratore di sostegno, ma solo se sono state private della facoltà di disporre dei propri bene.
Inoltre puoi donare qualsiasi cosa che sia all’interno del tuo patrimonio personale. Ma ipotizziamo che hai un patrimonio di criptovalute che superato i € 51.645,69 e vuoi effettuare cessione a titolo oneroso. Ciò ti comporta di dover pagare le tasse allo stato.
Se non sai cosa fare e sei alle strette, ti consiglio di donare una parte del tuo patrimonio di valute digitali. Lo puoi tranquillamente fare in modo gratuito senza un notaio oppure puoi scegliere il notaio, anche se in questo caso ci sarà un ingenta spesa notarile.
Tuttavia non sto a dirti ora cosa concerne la strategia donazione in materia crittografica. Anche perché ho fatto un articolo specifico in cui parlo proprio di questa strategia. Ti lascio qui il link, così appena termini a leggere questo puoi tuffarti nella lettura. Per tornare all’indice clicca qui.
Seconda strategia: Documenti
La seconda strategia che andiamo a vedere per le tasse crypto nel 2021 è quella legata ai documenti. Se decidi di adottare questa strategia, o di usarla insieme ad un’altra, è importante sapere che devi tenere da parte tutta la documentazione in maniera ordinata.
Quella cartacea ti ricordo di metterla in formato digitale, così non la perdi per strada. Poi sii attento ad avere un resoconto specifico delle transazioni in entrata ed uscita. Ovvero i vari bonifici che ti arrivano sul tuo conto.
Ma anche in questo caso preferisco non dilungarmi troppo. Perché se vuoi approfondire questa strategia (cosa che ti consiglio di fare assolutamente) puoi andare a leggere questo articolo: Come non pagare Tasse Crypto 2021 Strategy Documenti.
Proprio in quel contesto ti vado a parlare in maniera specifica e diretta di come puoi conservare la tua documentazione senza che tu abbia il timore di perderla. Inoltre è presente anche un fac simile del foglio excel dove lavorare. Per tornare all’indice clicca qui.
Terza strategia: Cash Out
Anche questa terza strategia per le tasse crypto 2021, come le altre due che sopra ti ho indicato, puoi farla coinvolgere con le altre strategie. Ovviamente puoi te la crei tu a tua immagine e somiglianza. Io ti sto solamente dando degli spunti, poi è importante che sia ottima per te, altrimenti è uno sforzo inutile.
La strategia Cash Out rispetto alle altre è forse quella più banalotta. Insomma è la più facile da fare, ovvero vendi una parte della tua plusvalenza prima del 7° giorno. Una volta puoi vendere il terzo giorno, un’altra volta il quarto, un’altra volta ancora il quinto. Ma mai arrivare al sesto o addirittura al settimo giorno.
In questo modo non rischi di mettere in allarme il fisco, costringendolo a fare delle indagini che poi tanto le fanno ugualmente, anche senza il campanello d’allarme. Questo metodo sicuramente è efficace se “aiutato” dalle altre strategie. Inoltre è una strategia che può fare chiunque ne abbia bisogno, non c’è un profilo specifico.
Comunque se vuoi approfondire e sapere di più sulla strategia Cash Out ti lascio il link del mio articolo. Così che potrà esserti utile nella costruzione della tua strategia personale. Per tornare all’indice clicca qui.
Quarta strategia: Vendo e Ricompro
Per cercare di pagare non troppe tasse sulle crypto nel 2021 è arrivato il momento di vedere e analizzare in breve la strategia vendo e ricompro. Anche questa è molto semplice da assimilare, quindi basta stare un po’ attenti a quello che dico.
Per spiegartela, ti voglio fare un breve esempio. Mettiamo il caso che acquisto criptovalute a € 200,00 e decido di rivenderle a € 4000,00. Come puoi vedere salta subito all’occhio che ho una plusvalenza di € 200,00. Quindi devo pagare il 26% di tasse sulla mia plusvalenza di € 200,00.
A quanto ammonta la somma delle tasse da pagare? Semplice: € 52,00. Un conto che ho fatto in nemmeno 30 secondi, basta avere una calcolatrice a portata di mano.
Tuttavia ti consiglio di leggere il mio articolo Come non pagare Tasse Crypto 2021 Vendo e Ricompro, potrai leggere tantissimi esempi e consigli che ho messo in pratica.
Ti accorgerai che una volta finito di leggere questo articolo e tutti gli altri. Potrai risparmiare fino al 100% di tasse in modo legale. Fidati che poi mi ringrazierai. Questa è una certezza. Per tornare all’indice clicca qui.
Quinta strategia: Collegare carte
Finalmente siamo arrivati all’ultima strategia per vedere come riuscire a pagare meno tasse sulle crypto nel 2021. Questa più di tutte è funzionante solo se gioca in squadra con un’altra strategia. Ad esempio con la donazione. Se decidi di donare una parte dei tuoi ethereum a tua moglie. Allora colleghi al wallet una carta crypto con lo scopo di fare delle spese familiari.
Questa strategia così è ottima per non pagare le tasse. Ma tieni presente però che la carta deve essere intestata all’utente che nella dichiarazione dei redditi risulti il proprietario di ethereum nel Quadro RW.
Per saperne di più ti consiglio sempre di rivolgerti all’articolo principale: Come non pagare Tasse Crypto 2021 Collegare Carte. Qui potrai scoprire tutti i trucchetti che fanno per te.
Il motivo per cui ti parlo di queste strategie è perché non devi mai arrivare alla fatidica somma di € 51.645,69 nei 7 giorni lavorativi. Questo perché altrimenti devi pagare le tasse e io ti sto dando un modo per cercare di non raggiungere o superare quella quota.
Ovviamente non posso dirti io quale strategia adottare o quale siano le migliori da mettere insieme. Questo lo puoi sapere solo tu, perché solo tu sei padrone di te stesso. Nel mio piccolo spero di averti aiutato a scegliere e capire cosa devi fare per risparmiare il più possibile.
Non c’è una strategia migliore di un’altra. Ogni strategia è migliore in determinati investimenti e in determinate situazioni. Non è che ti posso dire di donare ad un fratello se magari sei voglio unico. Oppure non ti posso dire di donare a tua moglie se siete divorziati.
Magari puoi donare ad un amico stretto di cui ti fidi. Oppure ad un collega o socio. Però anche in questo caso è importante capire se di quella persona c’è da fidarsi o meno. Poi ogni situazione viaggia secondo i propri binari.
Spero che l’articolo come funzionano le tasse per le crypto nel 2021 ti sia tornato utile.
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