Se hai deciso di cliccare su questo articolo vuol dire che stai trovando la risposta alla domanda: come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021? Bene, ti informo che hai scelto l’articolo giusto per toglierti ogni dubbio che ti assale. Perché ti rivelerò come calcolarla. Nel frattempo ti anticipo che è molto semplice.
Tuttavia la cosa si complica un pochino quando nel nostro portafoglio abbiamo più monete. E soprattutto se le abbiamo acquistate in periodi diversi l’una dall’altra.
Per questo motivo è importante stare attenti, perché con il fisco non si scherza. Basta una sola volta che ci sfugge qualcosa e siamo fregati. Perché purtroppo quando il danno è fatto non si può tornare indietro e le multe sono in agguato.
Come saprai bene, non tutti gli errori sono uguali. C’è chi pronta in tutti i modi ad eludere la legge per non pagare le tasse e quindi incrementare la propria tasca. Mentre c’è chi sbaglia per ignoranza, ovvero che ignora determinate cose. Ed è proprio su quest’ultimo caso che l’Agenzia delle entrate non fa sconti.
Per questo motivo il mio obiettivo è quello di fornirti gli strumenti giusti del caso per non farti “menare” dal fisco. Non voglio che ti ritrovi in situazioni scomode ed antipatiche solo perché ignori alcuni concetti o perché sei poco informato. Voglio cercare di farti capire come funziona le legge, cosa pensa il fisco e come cercare di risparmiare con le tasse. Ma tutto in maniera legale, senza compromettere la tua posizione giuridica.
Se ti stai chiedendo: “ma è possibile quello che mi stai promettendo?”. Ti rispondo: “assolutamente sì”. Leggendo questo articolo e molti altri articoli che sono già online sul sito Mondo Crypto, ti accorgerai di quanto sia facile risparmiare ed essere tranquilli allo stesso tempo. Ti consiglio di seguirci per scoprire tutti i segreti del mestiere. Scoprirai che l’Agenzia delle entrate non è il mostro che credi.
Come anticipato all’inizio, in questo articolo vedremo come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021. Ti porterò degli esempi semplici, reali ed esaurienti. Così potrai capire e seguirmi per bene. Ti accorgerai che ci sono diverse situazioni che capitano quotidianamente. Ma soprattutto troverai le risposte che stai cercando. Soprattutto con l’imminente scadenza della dichiarazione dei redditi.
Dopo questa breve premessa introduttiva, dove ti ho cercato di fare un sunto generale su cosa andiamo a parlare dal prossimo paragrafo. Adesso vediamo in concreto e scopriamo come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021. Il tutto senza commettere errori, risparmiare con le tasse fino al 100% e soprattutto senza entrare in balìa del fisco.
Indice
Come funziona tasse crypto
Prima di iniziare a vedere qualche esempio calzante in merito a come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021. E’ importante capire quando ci sono i presupposti generali in cui siamo obbligati a pagare le tasse sulle cryptovalute che conserviamo nei nostri portafogli.
Chi ci segue da molto tempo, è a conoscenza che la maggior parte dei paesi al mondo non possiede una regolamentazione crittografica. Voi direte: “ma come, bitcoin è sul mercato dal 2009 è possibile che ancora non c’è una legge?”. Purtroppo è proprio così.
Questa è una cosa che non riguarda solo l’Italia, ma bensì diversi Paesi al mondo, Stati Uniti compresi. Tuttavia, niente panico. Possiamo dirvi che ad aiutarci ci sono alcuni interpelli e alcune sentenze che ci dicono come comportarti con le cryptovalute.
Le sentenze sono quelle emesse da un giudice, su questo penso che tutti noi siamo a conoscenza. Se invece ti stai chiedendo cosa sono gli interpelli, ti dico subito che sono delle domande che una comune persone pone all’ente di competenza di riferimento.
Nel nostro caso specifico, l’istituzione a cui dobbiamo vedere è l’Agenzia delle entrate. Bisogna rivolgersi a loro quando si hanno dei dubbi in merito a qualche legge, decreto legge o cose simili. Oppure come quando non c’è una legge definita, come nel caso delle cryptovalute.
L’interpello più esaustivo, che riepiloga al meglio il nostro argomento sono l’interpello DRE Lombardia 956-39/2018 e la sentenza del Tar del Lazio n.1077/2020. Entrambi ci rivelano che tutte le valute digitali sono considerate una valuta estera.
Per dirla in maniera semplice ed elementare, fino a questo punto di come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021 abbiamo capito che non possiamo rivolgerci ad una normativa. Perché una vera e propria legge su cosa siano le cryptovalute non c’è. In quanto i nostri parlamentari non hanno mai lavorato ad una legge specifica.
Il motivo di questa mancanza può abitare in diversi motivi. Come ad esempio che si attende una legge comunitaria, ovvero dell’Unione Europea. Oppure che si sta aspettando cosa fanno gli Stati Uniti in merito. Tuttavia sapete bene che prima o poi una legge verrà fuori, anche perché sono troppi anni che il mercato non è sottoposto ad una norma. E questo genera punti interrogativi e preoccupazioni generali.
Sicuramente le sentenze e gli interpelli ci aiutano a muoverci in questo ambiente. facendoci capire che dobbiamo trattare le cryptovalute come valute estere. Tuttavia più andiamo avanti e più questo non basta. Infatti c’è bisogno di un passo avanti generale.
Tuttavia rivelata questa informazioni, adesso addentriamoci nel nostro argomento specifico. Ovvero spingiamoci a parlare di tasse nell’ambiente crittografico. Così che quando finisci a leggere l’articolo, potrai tirare un sospiro di sollievo e rispondere ad ogni domanda che ti scervella da giorni.
Sai per quale motivo l’Agenzia delle entrate tratta le cryptovalute come una valuta estera? No, non lo sai immagino. Anche perché non sono una vera e propria valuta estera. Però c’è una spiegazione abbastanza razionale in merito che adesso ti vado a dare.
Quando dobbiamo pagare le tasse su qualsiasi cryptovaluta in circolazione. Penso a bitcoin, ethereum, litecoin, ripple e chi più ne ha più ne metta. L’Agenzia delle entrate ci rimanda all’ Art. 67 testo unico delle imposte 917/1986. Questo è un articolo un po’ datato, ovvero del 1986, infatti nel testo della legge si parla ancora di 100 milioni di lire. Tuttavia, questo ci dice:
“1-ter. Le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di valute estere rivenienti da depositi e conti correnti concorrono a formare il reddito a condizione che nel periodo d’imposta la giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente, calcolata secondo il cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento sia superiore a cento milioni di lire per almeno sette giorni lavorativi continui.”
Immagino che adesso avrai una testa confusa, tranquilla/o è capitato anche a me. Adesso che ho chiarito il motivo per cui l’Agenzia delle entrate tratta le cryptovalute come valute estere. Voglio andare a tradurre in modo semplici ed intuitivo cosa ci dice in concreto il nostro art. 67 che abbiamo appena riportato.
Ovviamente il tutto fa riferimento a come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021. Che è il nostro argomento principe ed è quello che a noi interessa sapere una volta concluso l’articolo.
Dunque, le tasse sulle cryptovalute si pagano solo ed esclusivamente se si verificano 2 eventi all’interno dell’anno fiscale in considerazione. L’anno fiscale decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre dello stesso anno. Quindi i due casi a cui dobbiamo stare attenti sono:
- Se si dovesse sforare la cifra di € 51.645,69 per 7 giorni lavorativi continui.
- Se effettui una cessione a titolo oneroso.
Ora voglio andare a parlarvi in maniera veloce su che cosa intende l’Agenzia delle entrate con cessione a titolo oneroso. In ambito giuridico, la cessione a titolo oneroso è una qualsiasi compravendita. Ad esempio uno scambio di un bene verso un determinato prezzo. In poche parole, è la vendita e l’acquisto di un bene o servizio.
Ma andiamo a vedere in cosa concerne la vendita a titolo oneroso in base al nostro argomento cardine che è Come calcolare plusvalenza crypto 2021. Voglio riportati tre esempi dove puoi capire meglio e puoi segnarti per ricordarteli in futuro, così che non avrai più nessun dubbio in merito.
Ecco allora quando si realizza la cessione a titolo oneroso in materia crittografica:
- Collego una carta al mio wallet per acquistare con ethereum.
- Vendo una parte delle mie crypto e i fondi li accredito sul mio conto corrente.
- Acquisto un bene o un servizio e lo pago con crypto.
Tutti e 3 gli esempi che ho appena menzionato qui sopra sono forme di cessione a titolo oneroso.
Siamo a metà strada in questo articolo su come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021 e spero che per il momento è tutto chiaro, anche perché come puoi vedere cerco di parlare in maniera semplice. Così che ogni persona può comprendere l’argomento senza scervellarsi troppo.
Ovviamente sono partito da lontano fino ad andare a centrare l’argomento. Questo perché così riesci ad entrare meglio all’interno del tema che stiamo trattando. Non posso fare un discorso secco del tipo “devi pagare le tasse se hai tot. cifra”. Capisci che non sarei chiaro. Per questo è importante specificare cosa pensano le autorità e come ci si è arrivati a questo punto.
Il motivo per cui preferisco fare questo è per informarti al meglio sull’argomento, senza farti rimanere con i dubbi. E’ importante che la tua cultura su come si è evoluta la normativa sulla plusvalenza in materia crittografica sia piena di concetti. Ovviamente potrai andare ad approfondire la cosa. Il mio articolo è solo il primo passo, poi devi proseguire il tuo viaggio.
Solo in questo modo potrai sentirti libero di agire e soprattutto aiutare altre persone che magari hanno la tua stessa difficoltà nel capire l’argomento. Il sapere è la prima cosa per evitare di fare errori. Per tornare all’indice clicca qui.
Errori che spesso commettono i Commercialisti
Come me, scommetto che anche tu ti sei accorto che questo è un periodo particolare. E’ un periodo di grande cambiamento dove l’innovazione la fa da padrona e la digitalizzazione è nel fulcro della sua esperienza. Una condizione favorita sicuramente dalla pandemia. Ma di certo il covid non ha iniziato questa tendenza, ma l’ha solo favorita.
Infatti l’innovazione era già in atto da parecchio tempo. Il coronavirus ha solamento accelerato questo processo, schiaffandoci in faccia la realtà e obbligandoci ad aggiornarci su tutto. Ovviamente nessuno è escluso da questa rivoluzione digitale: dagli imprenditori agli agricoltori. Tutti hanno bisogno di evolversi, perché l’errore è dietro l’angolo ed è pronto a colpirci.
Non state leggendo una persona che non ha mai commesso un errore, anzi. E’ proprio il contrario. Io di errori ne ho commessi tantissimi. Tuttavia nell’ultimo periodo ho capito che il mio gap era l’ignoranza, ovvero che ignoravo determinati argomenti. Insieme alla mancanza di informazione c’era anche un pizzico di pigrizia, che mi faceva tentennare.
Ed è proprio in questo contesto, tra ignoranza e pigrizia, che cadevo e commettevo degli errori assurdi. Anche adesso li faccio, non sono immune. Tuttavia sono errori fisiologici, da una persona normale, non grossolani e per mancanza di aggiornamento.
Raccontato questa mia piccola parentesi privata, torniamo all’argomento del nostro articolo, ovvero come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021. Proprio quando stavo scrivendo l’articolo come compilare il quadro RW, ho scoperto che il mio commercialista aveva fatto un disastro.
Il professionista a cui mi ero rivolto, sicuro che non sbagliasse, aveva commesso non uno ma ben N. 6 errori nel dichiarare le mie cryptovalute. Una volta scoperto questo macello, ho deciso di scrivere un articolo in cui spiegavo tutti gli errori che erano stati commessi.
In quell’articolo non solo spiegavo punto per punto gli errori, ma ho anche rivelato come li ho messi apposto. Così che la persona che lo leggeva poteva prendere appunti e risolvere i suoi problemi. Ti lascio il link dell’articolo perché non puoi sapere se il tuo commercialista ha fatto un errore. Ti consiglio di leggerlo, anche solo per informazione personale. Per tornare all’indice clicca qui.
Cosa ci dice la legge
Continuiamo il nostro percorso dell’argomento come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021. Dopo aver chiarito e semplificato i punti che abbiamo appena affrontato nei precedenti paragrafi, adesso andiamo avanti. Capiamo cosa ci dice la legge che fa riferimento alla plusvalenza. Ovvero vediamo nello specifico come andare a calcolarla e come utilizzarla.
Forse avrai già sentito parlare del Metodo LIFO (Last In First Out). Sicuramente se ti sei imbattuto in qualche nostro articolo su Mondo Crypto ti sarà capitato di leggere cosa consiste e che cos’è.
Ed è proprio questo Metodo LIFO che si utilizza nel calcolo della plusvalenza. Ce lo impone l’art. 67 comma 1-bis TUIR. Il quale ci dice che quando calcoliamo la plusvalenza di considerare le criptovalute acquisite in data più recente. Se il costo non può essere calcolato dobbiamo dividere l’importo del bonifico effettuato all’exchange per il numero di criptovalute acquistate. Per tornare all’indice clicca qui.
1. Esempio reale
Adesso in come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021 vediamo come un classico esempio di come andare a calcolare una plusvalenza. Tenendo presente che la percentuale in cui vengono calcolate le tasse è fissata al 26%. Detto questo, andiamo ad immergerci nel nostro esempio, così potrai capire meglio l’argomento.
Ho acquistato N. 2 ethereum nel 2020 e li ho pagati ognuno di loro € 150,00. Il totale della mia spesa è stato di € 300,00. Decido ad un certo punto, prima del 31 dicembre 2020 decido di vendere tutti e due i miei ethereum. Ognuno di loro li vendo a € 300,00. In questo modo incasso un totale di € 600,00 e giro tramite bonifico l’importo della vendita sul mio conto corrente.
Questa situazione appena descritta è la più gettonata, ovvero è un evento tradizionale, classico. In quanto ethereum è stato acquistato allo stesso identico prezzo e rivenduti tutti e 2 allo stesso prezzo. Se ci capita una circostanza del genere, sappiamo che la plusvalenza si calcola in questo modo:
Incasso totale € 600,00 meno la spesa iniziale € 300,00. Da questa sottrazione facilissima, ci viene fuori l’importo di € 300,00. Ed è proprio questa la nostra plusvalenza in cui andremo a calcolare la tassazione che è fissata al 26%.
Quindi andando a fare il calcolo, possiamo notare che le tasse da pagare ammontano ad una cifra di € 78,00. In questa specifica situazione, oltre a compilare il gettonatissimo Quadro RW, devi compilare anche il Quadro RT. Se hai dubbi in merito, ti lascio il link su come devi compilarlo. Vedrai che sarà un’ottima guida per te, dove ti spiego passo dopo passo come andare a compilarlo.
L’esempio sopra menzionato è indicativo per farti capire come calcolare la plusvalenza, però ricorda come descritto nel paragrafo Come funziona tasse crypto (di questo articolo), le tasse si pagano solo se coesistono queste N. 2 condizioni:
- Se si dovesse sforare la cifra di € 51.645,69 per 7 giorni lavorativi continui.
- Se effettui una cessione a titolo oneroso. Per tornare all’indice clicca qui.
2. Esempio reale
Ora andiamo a vedere un altro esempio sempre molto diffuso. Ovvero che è quello di acquistare delle cryptovalute a tranche. Una scelta che molti investitori usano perché non vogliono rischiare troppi soldi, vogliano vedere come gira il mercato, non hanno troppa liquidità sul momento, vogliono capire bene come funziona prima di investire un’ingente somma di denaro.
Dunque immergiamoci nel nostro esempio e prendiamo come riferimento ethereum che, come sappiamo, è la più grande moneta virtuale al mondo per capitalizzazione di mercato. Ipotizziamo di avere nel nostro wallet N. 5 ethereum. Acquistati in vari anni. E di aver speso la seguente cifra:
- 2017 € 200,00
- 2017 € 400,00
- 2018 € 500,00
- 2019 € 550,00
- 2020 € 650,00
Nel 2020 scelgo di vendere N.1 ethereum a € 1.000,00. Adesso per calcolare la plusvalenza di questa cifra dobbiamo andare a chiedere aiuto al nostro tanto caro Metodo LIFO, perché così ci dice la legge di fare.
Questo ci dice che per calcolare la plusvalenza dobbiamo prendere in considerazione le criptovalute acquisite in data più recente. Se il costo non può essere calcolato dobbiamo dividere l’importo del bonifico effettuato all’exchange per il numero di criptovalute acquistate.
Nel nostro esempio reale 2, l’ultima N. 1 ethereum è stata acquistata nel 2020 al prezzo di € 650,00. Quindi sarà lui l’ago della bilancia della nostra plusvalenza. Quando vendiamo N. 1 crypto a € 1.000,00 nel 2020.
La formula da fare sarà la seguente: € 1.000,00 – (meno) € 650,00. Sul risultato € 350,00 sarà calcolata la tassazione che è fissata sempre al 26%. Quindi le tasse a lordo da pagare saranno € 91,00.
Dico al lordo perché se negli anni precedenti hai avuto dei casi di perdite, ovvero delle minusvalenze che sono state dichiarate, devono andare sottratte a questo risultato. Si esattamente, le perdite si possono recuperare in un tempo di 4 anni al massimo. Se vuoi approfondire la cosa su come andare a compilare la minusvalenza ti lascio il link, così puoi sapere ogni punto.
L’esempio sopra menzionato è indicativo per farti capire come calcolare la plusvalenza, però ricorda come descritto nel paragrafo Come funziona tasse crypto (di questo articolo), le tasse si pagano solo se coesistono queste N. 2 condizioni:
- Se si dovesse sforare la cifra di € 51.645,69 per 7 giorni lavorativi continui.
- Se effettui una cessione a titolo oneroso. Per tornare all’indice clicca qui.
3. Esempio reale
Continuiamo adesso a parlare di come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021 con i nostri esempi.
Supponiamo di avere nel nostro wallet N. 2 ethereum che abbiamo acquistato in piccole parti nei seguenti anni. Ed aver speso la seguente cifra:
- 2017 € 225,00 N. 0,6
- 2018 € 225,00 N. 0,8
- 2019 € 200,00 N. 0,2
- 2020 € 400,00 N. 0,4
Il Valore totale dell’investimento effettuato è di 1.050 euro. Mentre il valore attuale di mercato totale è fissato a 2.000 euro al momento della vendita; ossia ogni N.1 ethereum è quotato 1.000 euro. Nel 2020 scelgo di vendere il 50% del mio ethereum. Come calcolo la plusvalenza?
Per calcolare la plusvalenza in situazioni del genere. Dobbiamo porci le seguenti domande:
- Quanto ethereum sto vendendo?
- La quantità che sto vendendo quanto l’ho pagata? Utilizzando il Metodo LIFO.
Risposte alle N. 2 domande di sopra.
- € 900
- € 525,00
Quando vendiamo il 50% di ethereum. Lui è quotato: N. 1 crypto € 1.000,00. Quindi vendendo N.1 ethereum, incassiamo € 1.000,00.
In base alle informazioni calcolate. Per prima cosa estrapoliamo la nostra plusvalenza. (€ 1.000,00 meno € 525,00). Verrà fuori una cifra di € 475,00. Su questa cifra verrà applicata l’aliquota di tassazione 26%. Alla fine le nostre tasse da versare in questa operazione sono € 123,50.
Note: se hai diverse cryptovalute o token il metodo da applicare è sempre lo stesso. Se la percentuale non è il € 900, agirai di conseguenza. Su tutti gli esempi riportati ovviamente sussistono i presupposti di dover pagare le tasse (guardare paragrafo precedente). Per tornare all’indice clicca qui.
Risparmiare il 100% di tasse in modo legale ed incontestabile
Adesso che hai scoperto qualche segreto di come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021 ti posso rivelare come fare per risparmiare le tasse al 100%. E sì, perché è stato importanti dirti i passaggi precedenti per arrivare a quanto ti sto per dire. Perché le cose vanno dette per bene e non di fretta e furia.
Ma torniamo a noi. Ti ricordi quello che ti ho accennato sopra riguardante il Metodo LIFO? Benissimo, lo Stato ci obbliga ad utilizzarlo per calcolare la plusvalenza e sarà proprio questo metodo ad aiutarci nel nostro obiettivo. L’avresti mai detto? Ti faccio un piccolo esempio, prometto che è l’ultimo, per farti capire quello che ti voglio dire.
Nel primo esempio reale veniva fuori una plusvalenza pari a € 300,00. Ed una tassazione di € 78,00. Se noi nello stesso giorno lo vendiamo ed acquistiamo sempre allo stesso prezzo. Per poi venderlo di nuovo e inviare un bonifico della vendita al nostro conto corrente. La nostra tassazione sarà € 0.
Lo stesso criterio può essere utilizzato anche per gli altri esempi reali che ho riportato sopra. Ed ovviamente per situazioni simili che ho citato. Dove devi per forza utilizzare il metodo LIFO.
Questa strategia l’ho chiamata Vendo e Ricompro ed oggi è un ottimo modo assolutamente legale per non pagare le tasse. Ed è proprio la legge che ci aiuta in questo modo, perché ci consegna sul piatto d’argento il Metodo LIFO che possiamo girare a nostro piacimento.
Se vuoi approfondire questa gustosa strategia, ti lascio il link dove ho scritto un articolo incentrato su di esso. Così potrai studiare per bene e capire se ne hai bisogno.
Spero che l’articolo come calcolare la plusvalenza crypto per l’anno corrente 2021 ti sia tornato utile. Seguici su Google News o sul sito ufficiale per stare sul pezzo. Per tornare all’indice clicca qui.