La Cina come abbiamo visto precedentemente nelle nostre crypto news è un paese in rapida evoluzione. Sono in via di sviluppo molti progetti tecnologici. Come lo yuan digitale, la valuta digitale regionale e numerosi progetti blockchain. Ma pare che una buona parte di questi progetti blockchain cinesi sia destinata a fallire. A causa di una mancanza di dati.
Numerosi progetti blockchain cinesi destinati a fallire
In questo paese sono in molti ad acquistare la tecnologia blockchain. Circa 30 governi regionali hanno acquisito o stanno acquisendo tecnologia blockchain. Al fine di creare piattaforme che migliorino le capacità amministrative e di governance. Ma a causa della scarsa condivisione di dati di supporto, in meno di due anni molte aziende sono state costrette a chiudere. Molte parti interessate a partecipare ai progetti blockchain sono ancora riluttanti nel condividere i propri dati personali. Di conseguenza senza dati la rete blockchain non può esistere. Secondo un membro dello staff che ha partecipato al progetto blockchain governativo, c’è ancora molta diffidenza nella condivisione dati. Poiché questi implicano banche locali, assicurazioni, telecomunicazioni e altri dipartimenti.
Un Grande Scoglio Mondiale per la Tecnologia Blockchain
I progetti blockchain cinesi sono in procinto di fallire. Yang Meng in secondo luogo ha inteso che “la barriera dell’informazione” è un grosso ostacolo per lo sviluppo della blockchain. Questa difesa dei dati comporta molti problemi, perché per la blockchain condivisione dei dati è tutto. Questo infatti è un duro colpo per il Paese rosso. Dove Pechino deve prendere dei provvedimenti. Se non vuole scivolare indietro e farsi raggiungere dalle altre nazioni. Dove Giappone e soprattutto Stati Uniti sono in agguato.
Anche l’Italia potrebbe trarne vantaggio 32 miliardi di euro
In Italia l’utilizzo della blockchain sarebbe un valido alleato per tutelare il marchio Made in Italy. Nel nostro paese la circolazione di prodotti contraffatti (borse di lusso, gioielli, componenti automobilistiche, prodotti alimentari) genera una perdita di miliardi di euro. Secondo il rapporto dell’OCSE il nostro paese registra una diminuzione del 2% del PIL. Per un valore stimato di circa 32 miliardi di euro, generato dal commercio di prodotti contraffatti. Di conseguenza per combattere la contraffazione si è cominciato ad introdurre strumenti tecnologici. Come ad esempio gli ologrammi adesivi personalizzati di sicurezza o le etichette elettroniche (Nfc). L’apporto della blockchain sarebbe un ulteriore passo in avanti.
Sembra facile perchè non lo si fa?
In conclusione implementare e sviluppare una blockchain non è così’ facile. Ma perchè le aziende non cedono i dati? Forse un po per vero timore ma soprattutto perché dietro si cela la voglia di non dare senza guadagnare. Certo è vero però che l’apporto della blockchain come nel caso del Made in Italy e come in altri casi affrontati nelle nostre crypto news precedenti, cambierebbe di molto le cose. Tutto stà a fidarsi o meno, e anche a capire quanto ci si può lucrare sopra.