Giusto ieri abbiamo parlato della possibilità che Huawei possa promuovere una blockchain. Attraverso un accordo con il distretto di Shenzhen. Ma le notizie che provengono dalla Cina non finiscono qua. Il governo cinese e le sue autorità federali sono sempre più coinvolto nello spazio blockchain. Per cercare di portare avanti questa innovazione in tutto il Paese.
Alla fine di marzo era stata annunciata la volontà della Cina di stabilire una propria “blockchain sovrana”. Affinché il Paese fosse svincolato da eventuali interferenze straniere. La blockchain sarebbe utile inoltre per ridurre corruzione ed abusi di potere!
Governo cinese coinvolto dalla blockchain
Ultimamente, invece, il governo ha rilasciato un avviso ufficiale in cui dichiara di aver messo insieme un comitato tecnico di 15 organizzazioni. Di provenienza politica, finanziaria, industriale, accademica e di ricerca. Per elaborare standard nazionali finalizzati alla blockchain ed alla tecnologia di contabilità distribuita. Che fossero conformi alle leggi in vigore. E che nondimeno promuovessero lo sviluppo del settore.
Ciò è avvenuto solo tre giorni dopo che il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology (MIIT) aveva richiesto dei feedback. Sugli standard di sicurezza dei dati della blockchain e di altre tecnologie.
In questo processo sono stati inclusi anche l’Istituto di Ricerca sulla Valuta Digitale della Banca Popolare Cinese (PBOC). Poi l’MIIT, Tencent, l’Università di Zhejiang e Baidu, Huawei, l’Università di Pechino, Tsinghua University, Fudan University. E tanti altri.
Il comitato attualmente elenca 71 persone di tali organizzazioni. Che saranno rappresentate da Chen Zhaoxiong, Vice Ministro del MIIT e da Di Gang, vice capo del PBOC Digital Currency Research Institute. Che agirà come uno dei cinque vicepresidenti del comitato.
“Il Comitato tecnico nazionale per la standardizzazione della tecnologia Blockchain e Distributed Ledger è stato formato. Dopo aver ottenuto l’approvazione dal Comitato Nazionale di gestione della standardizzazione”. Afferma il ministero.
Cina, Stati Uniti e anche… Italia!
Non solo il governo cinese è coinvolto dalla blockchain. Mentre gli Stati Uniti sono all’avanguardia in termini di investimenti generali nella blockchain. La Cina ha invece mostrato progressi migliori in termini di attuazione tecnica e di riforme normative. Per sostenere la ricerca e lo sviluppo di questo settore. La Cina ha quindi guidato lo spazio della blockchain e della criptovaluta in termini di innovazione. All’inizio di marzo, il Paese ha poi completato lo sviluppo riguardo le funzioni di base della sua valuta digitale. Ed il governo ha redatto leggi per iniziare a far circolare questo ormai noto yuan digitale.
Anche in Italia, soprattutto in questo brutto momento, la blockchain inizia ad essere utilizzata. Stiamo parlando del comune di Vizzini, in provincia di Catania. Il paese infatti utilizzerà la tecnologia blockchain sviluppata dalla Scrypta Foundation. Per la tokenizzazione e la distribuzione dei buoni spesa! Si tratta di uno dei primissimi esempi di uso della blockchain in Italia. Per il miglioramento del quotidiano e della vita sociale.
Nella Scrypta Foundation fa parte anche Gianluca Bertolini, membro del Comitato Scientifico. Metterà gratuitamente a disposizione del Comune di Vizzini il suo strumento Social Pay. Un sistema di pagamento digitale su blockchain che consentirà di aggirare gli ostacoli burocratici e di snellire le varie procedure.
Pare proprio che la blockchain, in maniera cauta e silenziosa, si stia introducendo in tutte le parti del mondo!