Non è una novità che la Banca Centrale Europea sta prendendo seriamente l’idea di emettere sul mercato una valuta digitale. Infatti la presidente della BCE Christine Lagarde si è fatta portavoce dell’intenzione. Sottolineando il fatto di come l’organizzazione stia studiando una CBDC per gli Stati membri. Adesso è arrivata la notizia che la BCE ha pubblicato i risultati della consultazione pubblica sull’Euro Digitale. Un report relativo all’eventuale lancio di un euro digitale nell’Unione Europea. Da utilizzare solo per i pagamenti. Come avranno risposto i cittadini europei sull’euro digitale? Venitelo a scoprire!
Dove eravamo rimasti?
Christine Lagarde ha tempo fa suggerito che la BCE stava studiando le possibilità di un euro digitale. La presidente ha sottolineato come una moneta virtuale potesse essere una possibile opportunità. Per tutti i servizi di pagamento. Tuttavia nonostante la netta apertura ad un euro digitale. Lagarde si è sempre mostrata pacata al riguardo. Rinviando tutte le decisioni della BCE in merito al 2021. La presidente ha annunciato che la moneta virtuale dell’Eurozona avverrà nei prossimi cinque anni. Dopo una serie di studi e test messi a segno. Ricordiamo inoltre che l’Euro Digitale non è come il Bitcoin. Infatti probabilmente sarà centralizzato, ovvero controllato dalla Banca stessa. A differenza della criptovaluta che ha una natura decentralizzata.
La consultazione pubblica lanciata da BCE
La BCE ha pubblicato i risultati della consultazione pubblica sull’Euro Digitale. Una consultazione effettuata tra il 12 ottobre 2020 e il 21 gennaio 2021. Alla quale hanno partecipato sia cittadini comuni che professionisti del settore. L’argomento riguarda l’eventuale introduzione dell’euro digitale da affiancare alla sua versione tradizionale. Le oltre 8.200 risposte ricevute verranno esaminate dal Consiglio direttivo. Che prenderà una decisione formale nei prossimi mesi. In poche parole il quesito era rivolto con l’obiettivo di prendere più informazioni possibili. Per capire e valutare in che modo il progetto dell’Euro Digitale potrebbe essere accolto dai cittadini europei. E quali sono le esigenze che l’euro digitale dovrebbe soddisfare.
Cosa hanno risposto i cittadini europei?
La consultazione pubblica sull’Euro Digitale ha sottolineato delle prospettive interessanti. Per i cittadini la valuta digitale della BCE deve essere in primo luogo uno strumento che garantisce privacy e sicurezza. Sia i cittadini sia le imprese europee vedono nella tutela della privacy un requisito essenziale. Per scongiurare ogni tipo di attività illecite. Ma solo meno di un partecipante su dieci è favorevole all‘anonimato completo. La valuta digitale dovrebbe inoltre essere utilizzabile in ogni Stato membro dell’Unione Europea. Senza costi aggiuntivi e anche in modalità offline.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio le priorità dei cittadini europei. Tutela della privacy (43%). Sicurezza (18%). Possibilità di utilizzo in tutta l’area euro (11%). Utilizzo senza costi aggiuntivi (9%). Utilizzo anche in modalità offline (8%).
Inoltre due su tre riconosce l’importanza dell’introduzione di servizi innovativi. Che permettono di accedere all’euro digitale. C’è anche chi chiede di integrare l’euro digitale nei sistema bancari e di pagamento esistenti. Un quarto dei partecipanti vuole che l‘euro digitale abbia dei pagamenti transfrontalieri meno costosi e più veloci. Possibilmente anche da usare fuori i confini dell’area euro.
Euro Digitale, e adesso?
I risultati della consultazione pubblica sull’Euro Digitale non possono essere considerati come vangelo. In quanto rappresentano il pensiero di una piccola parte di cittadini europei. Tuttavia traspare che molti di loro sono ben predisposti ad accogliere una moneta digitale. A patto che vangano soddisfatti alcuni criteri importanti. Tra tutti privacy e sicurezza. Dunque la BCE deve tenere necessariamente conto di questi risultati. Per soddisfare tutte le esigenze dei cittadini europei. O almeno devono provarci.
Se tutto va bene per metà 2021 dovranno aprire i lavori. Con l’obiettivo di realizzare in concreto l’euro digitale. Tuttavia non sarà una cosa “cotta e mangiata”. Secondo quanto detto da Lagarde ci potrebbero volere 4 o 5 anni. Per avere un euro digitale spendibile. Tuttavia prima di tale termine ci potrebbero essere le prime forme di sperimentazione. Un po’ come avvenuto in Cina con i test dello yuan digitale.
Quello che è sicuro è che la popolazione è pronta. E questa è solo un bene per il futuro della digitalizzazione nell’Unione Europea. Soprattutto dopo tutte le difficoltà riscontrate durante la pandemia. Dove molti Stati membri non erano pronti al salto tecnologico che il lockdown ha portato. L’Italia è uno di questi Stati che ha mostrato difficoltà. Il fatto che adesso i cittadini siano pronti dovrebbe spingere la BCE a lavorare.