I grandi numeri che sta registrando Bitcoin (sopra i 41.000 dollari nella prima settimana di gennaio) stanno cambiando le carte in tavola. Infatti la presidente della BCE Christine Lagarde intende ora dare un mercato regolamentato a Bitcoin e lanciare l’euro digitale entro 5 anni. Un passo importante per l’Eurozona, che si dirige a passi consistenti verso la piena e completa digitalizzazione.
Dove eravamo rimasti?
In questo articolo vi abbiamo anticipato di come Christine Lagarde abbia suggerito che la BCE stava studiando le possibilità di un euro digitale. La presidente dell’istituzione aveva sottolineato come una moneta virtuale potesse essere una possibile opportunità per i servizi di pagamento. Tuttavia, nonostante la netta apertura ad un euro digitale, Lagarde si è sempre mostrata pacata al riguardo. Rinviando tutte le decisioni della BCE in merito al 2021.
Un Euro Digitale entro 5 anni
Come promesso, la BCE ha pubblicato i risultati della fine della consultazione pubblica sull’euro digitale e una dichiarazione di Christine Lagarde. La presidente ha annunciato che la moneta virtuale dell’Eurozona probabilmente avverrà nei prossimi cinque anni. Una decisione che era nell’aria già da qualche mese, ma che adesso vede una luce in fondo al tunnel.
Lagarde fedele all’Euro Digitale
La Presidente della BCE Lagarde si è sempre mostrata una sostenitrice dell’euro digitale. Sin dai tempi in cui era a capo del Fondo monetario internazionale. Per questo motivo l’annuncio della BCE dopo la consultazione pubblica non ci sorprende più di tanto. Lagarde ha sempre visto in una moneta virtuale delle opportunità per costruire nuovi modelli di business basati su un euro digitale.
L’Italia tra i Paesi che studia l’Euro Digitale
Come abbiamo scritto qui, anche l’Italia è interessata ad una moneta digitale. Infatti l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha avviato la sperimentazione di un euro digitale basato sulla tecnologia del registro distribuito. Sono al vaglio diverse ipotesi e diversi studi in merito alla valuta digitale emessa dalla banca. Tra i punti più importanti vi è l’esaminazione della fattibilità della moneta digitale. E come questa possa essere un valore aggiunto al contante, senza sostituirlo.
Lagarde vuole regolamentare Bitcoin
La presidente della BCE Lagarde non ha parlato solo di euro digitale, ma anche di Bitcoin. Ha avvertito circa la necessità di regolamentare le criptovalute a livello internazionale. Ha detto infatti che “occorre concordare a livello globale una regolamentazione delle criptovalute. Suonando una nota di allarme sull’estrema volatilità del bitcoin. Un asset altamente speculativo e nel quale l’utilizzo per attività di riciclaggio è considerevole”.
I dubbi su Bitcoin
In questi giorni, la BCE ha messo in dubbio il “business divertente” di bitcoin e le sue opzioni di privacy. Questi dubbi fanno ridere e riflettere, soprattutto perché arrivano da un sistema che è intrinsecamente meno affidabile e meno sicuro. Non tutti lo sanno, ma la centralizzazione delle politiche europee ha portato la banconota da 500 euro ad essere uno degli strumenti preferiti dai riciclatori di denaro. E’ questo il motivo principale per cui è stata ritirata dal mercato, insieme alla banconota da 200 euro. Quindi è come se il bue dice cornuto all’asino.
Euro Digitale per contrastare Bitcoin?
L’ascesa di Bitcoin nell’ultimo mese fa preoccupare le istituzioni. E questa non è una novità. Dunque l’euro digitale sarà la versione dell’Unione Europea di una valuta digitale della banca centrale. Per questo motivo siamo portati a pensare che le due osservazioni in combinazione sembrano indicare più un approccio ibrido (BCE + UE). Per cercare di manovrare contro bitcoin promuovendo la visione della BCE per il suo euro digitale. Infatti sia la BCE che l’UE possano lanciare una valuta virtuale per frenare la corsa di Bitcoin nell’Eurozona.
Euro Digitale contro Bitcoin
In questo periodo di coronavirus, dove le valute fiat stanno subendo tassi interesse elevati, anche l’euro sta faticando. Per questo motivo l’euro digitale sembra essere la soluzione giusta per la BCE e per la sua presidente Lagarde. Infatti cambierà poco con le banconote, dove l’euro digitale obbedirà anche alla politica monetaria europea. In questo contesto emerge la differenza tra la valuta digitale europea e la criptovaluta madre:
- bitcoin offre opzioni di privacy per i deboli e trasparenza per i potenti;
- euro digitale può mirare ed ottenere di avere trasparenza per i deboli, oscurando le azioni dei potenti.
Gli effetti della pandemia sulla digitalizzazione
Impossibile non accorgersi che la pandemia sta sparigliando le carte in tavola. Da marzo 2020, mese in cui molti paesi hanno iniziato il lockdown, c’è stato un aumento nell’adozione delle tecnologie digitali. Soprattutto in relazione ai blocchi che limitano la mobilità fisica all’interno e tra regioni e paesi. L’aumento dell’adozione ha influenzato allo stesso modo i servizi e i beni digitali. Più famiglie ricorrono ai servizi online e più aziende alle conferenze abilitate digitalmente e al supply chain. Innescando così anche un aumento dell’alfabetizzazione e delle competenze digitali. Poiché la pandemia Covid-19 è ancora in corso, l’impatto sull’economia digitale rimane incerto.
Preoccupazioni e Prevenzioni
Sia la banca centrale che l’UE devono fare i conti con le eventuali problematiche di un CBDC. Infatti l’istituzione guidata da Christine Lagarde deve ancora affrontare molte preoccupazioni. Soprattutto quelle relative a tutto ciò che concerne l’adozione di un euro digitale. In particolare, la BCE prenderà in considerazione l’antiriciclaggio, il contrasto al finanziamento delle misure terroristiche e ovviamente la tutela della privacy degli utenti. Tre punti importanti su cui si dovrà lavorare.
Obiettivi e Dilemmi
Uno degli obiettivi di una CBDC è quello di ridurre le transazioni illegali. E questo lo è non solo per l’Europa, ma per tutti i Paesi al mondo. Ma prendiamo ad esempio un paese come l’Italia. In che modo si può porre fine alle transazioni illegali senza far crollare l’economia e togliendo la privacy? Non è un mistero che la nostra economia è piena di attività illecite. L’evasione fiscale, la mafia e la corruzione sono un male tremendo per l’economia e la società. Le organizzazioni criminali possono trovare nelle criptovalute un nuovo mezzo per delinquere.
Conclusione
Da quanto detto emerge un serio problema: se l’euro digitale permette una privacy completa, si favorirebbero le attività illegali. Se tutto fosse tracciabile, l’economia crollerebbe. Quello che vogliamo dirvi è che forse la soluzione ideale è quella di un euro digitale a metà. Ovvero che possa offrire un po’ di privacy, anche a rischio di piccoli usi illegali. Ma che permetta di combattere le grandi attività illegali. Solo in questo modo l’Europa, può ottenere e governare una valuta digitale.