Dopo Tesla anche General Motors sta pensando di pagare le auto con Bitcoin. Infatti l’azienda di Elon Musk potrebbe aver lanciato una “modo” che molte case automobilistiche potrebbero copiare. Accogliere diversi metodi di pagamento favorisce una maggiore quantità di clienti. E magari far avvicinare quelle persone che non hanno mai comprato un automobile Tesla o General Motors. Ma che posseggono la principale criptovaluta. Questa rivoluzione crittografica può insediarsi non solo tra le società automobilistiche. Ma presto potrebbe stravolgere interi settori e portare bitcoin ad essere usato nella quotidianità.
General Motors (e non solo) sulla scia di Tesla
La notizia che Tesla ha accolto bitcoin tra i metodi di pagamento sembra essere piaciuta ad un’altra casa automobilistica. Infatti General Motors valuta di implementare bitcoin e far pagare le auto con la criptovaluta. A lanciare la notizia è stato Reuters con un report dettagliato. In cui si parla non solo dell’importante azienda di autovetture. Ma afferma che anche Uber potrebbe potenzialmente accettare la criptovaluta come pagamento. Confermando che bitcoin è nei piani di diverse società.
Bitcoin non è in programma, ma…
La CEO di GM Mary Barra parla della questione al momento della presentazione del suo ultimo resoconto finanziario. Dichiara che General Motors non ha in programma di investire e far pagare con bitcoin. Ma al tempo stesso ha ribadito che la crescita del valore della criptovaluta è costantemente monitorato. E che eventuali evoluzioni verranno prese in considerazione. Mary Barra è amministratore dell’azienda automobilistica dal 2014. Quando è stata votata dal consiglio direttivo. Non a caso del 2017 è inserita nella lista delle donne più potenti del mondo.
La General Motors Corporation, nota anche come GM, è un’azienda statunitense produttrice di autoveicoli. Con marchi presenti in tutto il mondo quali: Cadillac, Chevrolet, GM Korea, GMC, Holden e Buick. Il quartier generale è nel Renaissance Center di Detroit, ovvero nel Michigan. L’azienda è il più grande produttore automobilistico americano. Nonché uno dei più grandi al mondo. Ha posseduto la Electronic Data Systems dal 1984 al 1996. Prima di venderla alla News Corporation, DirecTV. GM ha controllato Frigidaire dal 1918 al 1979. A partire dal 2018, General Motors è classificata al 10º posto nella classifica Fortune 500 delle maggiori società statunitensi per fatturato totale.
L’interesse di Tesla come esempio da seguire
Elon Musk non si è mai nascosto in merito alla questione criptovalute. Si è sempre mostrato interessato e un grande sostenitore del settore. Il suo business infatti sembra ormai mirato verso quello delle valute digitali. Dopo che Tesla ha annunciato l’investimento di 1,5 miliardi di dollari in bitcoin. E dopo che l’azienda ha deciso di accettare pagamenti con la principale criptovalute. Adesso si attende un’altra importante notizia. Nel frattempo tantissime società stanno prendendo esempio da Tesla. Contribuendo in questo modo alla repentina crescita di bitcoin. Non è un caso se aziende come MasterCard, Microsoft e AT&T o la Bank of New York Mellon hanno una visione più aperta. E hanno espresso l’interesse ad accettare pagamenti in Bitcoin per i loro prodotti o servizi.
Per GM non è la prima volta
General Motors non è un neofita nel settore crittografico. Infatti in passato ha investito nella tecnologia blockchain. Che sta alla base delle criptovalute come i Bitcoin. Il suo obiettivo è quello di valutare l’utilizzo della tecnologia nella gestione di grossi volumi di dati. Necessaria per le applicazioni di guida autonoma. La blockchain potrebbe giocare un ruolo importante anche nelle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Garantendo una maggiore sicurezza dei dati personali rispetto ai sistemi esistenti. Se General Motors decide di far pagare le auto in bitcoin è un grande passo avanti. E si conferma interessato al mercato delle criptovalute.
La scelta decisiva di General Motors
Se General Motors accetta bitcoin come metodo di pagamento potrebbe essere una vera svolta per tutto il settore. Infatti potrebbe innescare un effetto domino e coinvolgere altri produttori di automobili. Pensiamo alla nostra Fiat o alla Peugeot, Opel, Volkswagen, BMW, Mercedes o altre grandi aziende. Tutte loro potrebbero seguire l’esempio della società statunitense. E potrebbero farlo non perché credono in bitcoin o nelle criptovalute, come Tesla. Ma perché non vogliono rimanere indietro e non essere spettatori di una rivoluzione. Infatti dobbiamo vedere quali scelte prenderanno.
Quale futuro per bitcoin?
Di certo è impossibile non notare i passi avanti di bitcoin in quest’ultimo anno. La crescita esponenziale ha fatto avvicinare tantissime società alla criptovaluta. Tuttavia la volatilità di Bitcoin è ancora troppo elevata. Il che porta molti a dubitare della sua capacità di essere una riserva di valore e un’unità di conto. Come possiamo pensare che bitcoin possa prendere il posto del dollaro digitale? E’ una valuta che è troppo altalenante. Ma è vero anche che le criptovalute sono nuove. E potrebbero generare un cambiamento fondamentale nel sistema monetario globale.
Conclusione
Sempre più compagnie si stanno attrezzando per accogliere bitcoin come metodo di pagamento. E General Motors è una di queste. Quindi adesso è interessante capire come Bitcoin riuscirà ad inserirsi nel sistema monetario. E se quindi verrà considerato in tutto e per tutto una moneta. Se altri investitori decidono che bitcoin è una valuta valida. I governi non possono girarsi dall’altra parte. Sicuramente la criptovaluta cambierà l’economia globale, anche se non è ancora chiaro in che modo lo farà. E soprattutto bisogna vedere se, e in che modo, le banche sopravviveranno a questa rivoluzione. Le dinamiche aperte e le questioni irrisolte sono ancora tante. I prossimi mesi sicuramente saranno decisivi per il futuro di bitcoin.