Il weekend del 20 e 21 marzo è stato un bel po’ movimentato per bitcoin. Infatti la comunità ha dovuto fare i conti con un altro calo sotto i 55.000 dollari. Tuttavia l’interesse istituzionale intorno alla criptovalute non si è affievolito. Gli analisti della Deutsche Bank hanno parlato della valuta digitale. La banca ha definito BTC troppo importante per essere ignorato. Inoltre Deutsche Bank ha lanciato l’allarme dell’effetto Peter Pan legata a bitcoin. Ma di cosa si tratta? Andiamolo a scoprire!
Bitcoin non può essere ignorato
Il mondo della finanza classica sembra essersi davvero accorto dell’esistenza di valute digitali. E di conseguenza, tutti, provano a dire la loro sul presente e sul futuro della criptovaluta. Deutsche Bank ha pubblicato la sua ultima ricerca “Future of Payments”. La banca ha definito bitcoin troppo importante per essere ignorato. Tuttavia in un tweet la banca solleva un’importante questione. Ovvero se la carenza di liquidità che ha accompagnato l’attuale boom stia danneggiando le sue possibilità di diventare una classe di attività.
I calcoli della banca tedesca
Bitcoin nei giorni scorsi ha superato i mille miliardi di capitalizzazione. Gli analisti di Deutsche Bank calcolano che questo valore è pari a circa il 102% degli yen, al 65% degli euro, al 53% del dollaro, al 904% della sterlina. Ma la media dei bitcoin scambiati ogni giorno in dollari è pari soltanto allo 0,05% delle transazioni di yen e allo 0,06% di quelle della sterlina. Poi spiegano:
“Finché i gestori patrimoniali e le società continuano a entrare nel mercato. I prezzi dei bitcoin potrebbero continuare a salire. Ma le transazioni in bitcoin sono ancora limitate“.
Poco spazio per bitcoin nel futuro
Secondo Deutsche Bank Bitcoin non avrà futuro. Ovvero nel medio-lungo periodo, ci sarà poco spazio per usare le criptovalute come mezzo diffuso di pagamento. “Il panorama normativo relativo alle monete virtuali, agli attuali progetti di criptovaluta, ad esempio Libra/Diem di Facebook, è ancora incerto. Fino a quando esisteranno i governi e le banche centrali e avranno il potere di regolare la moneta. Ci sarà poco spazio per il bitcoin, come mezzo di pagamento. Per sostituire le valute tradizionali“.
Aspettiamoci una regolamentazione
D’altra parte, secondo l’istituto tedesco, le banche centrali e i governi capiscono che le criptovalute resteranno. Anche se non come la comunità si aspetta che restino. Quindi si prevede che inizieranno a regolamentarle alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo. “Stanno anche accelerando la ricerca sulle valute digitali e stanno lanciando progetti pilota”. Proprio questa accelerazione sottolinea l’interesse (o la paura?) intorno al mercato crittografico.
Occhio all’effetto Peter Pan
Deutsche Bank ha parlato di Bitcoin e lo ha legato all’effetto Peter Pan. Questo termine è stato tradotto dalla stampa italiano per farlo comprendere meglio. Ma in realtà si parla di effetto Campanellino che non è altro che l’effetto Tinkerbell. Questo è ben conosciuto dagli analisti ed è così tradotto perché riprende uno dei concetti di base di quella fiaba. Secondo questa teoria, Bitcoin continuerà a salire e scendere di valore secondo le aspettative del mercato di breve periodo.
“Il valore del bitcoin continuerà a salire e scendere. A seconda di ciò che le persone credono che valga. Questo a volte è chiamato effetto campanellino, richiamando la favola di Peter Pan. Un termine economico riconosciuto che descrive il fenomeno. Secondo cui più persone credono qualcosa, più è probabile che l’evento accada”.
“Ci sono cose che esistono solo perché le persone credono che queste esistano”
E’ questo il concetto di base dell’effetto Peter Pan. Non credo che nel mondo della finanza e dell’economia abbiano mai sentito questo concetto. O almeno noi nel corso di anni di studio e lavoro non abbiamo mai sentito parlare di “effetto Peter Pan”. Proprio legato al mondo finanziario ed economico. Tuttavia qui dobbiamo sottolineare una cosa. Ovvero che Deutsche Bank parla di effetto Peter Pan perché crede che Bitcoin non esista. O meglio, crede che esista solo perché è circondata da credenze di chi investe. Come se fosse una favoletta, o una leggenda.
Conclusione
Sicuramente quando Deutsche Bank parla di effetto Peter Pan legato a Bitcoin sta portano acqua al suo mulino. Anche perché non è un mistero che le banche tradizionali rischiano di scomparire. Proprio a seguito dell’aumento di interesse intorno a bitcoin e alle criptovalute. Alcune di loro chiedono tutti i dati necessari per iniziare il processo di integrazione. Altre invece preferiscono regalare parole al veleno al mercato crittografico.
Quello però che possiamo dirvi è che bitcoin non è una favoletta. E’ una realtà che deve essere presa in considerazione, piaccia o non piaccia. Sicuramente dietro ci sono dei macro interessi. Dove il prezzo viene gonfiato dove il vento tira. Perché nessuno parla per niente. E dove nessuno fa niente per niente. Soprattutto in un mondo come quello crittografico. Ma far passare il messaggio che bitcoin sia una credenza popolare, ci sembra esagerato. Anche perché vi immaginate se uno come Elon Musk abbia creduto alla favoletta di Satoshi Nakamoto? E’ come se noi credessimo nell’Iliade e l’Odissea di Omero.
Sarebbe alquanto insensato. Per questo motivo non crediamo che bitcoin esista per davvero. Ma crediamo anche che il settore necessiti di una maggiore attenzione. I detrattori non fermeranno il mercato. Almeno per il momento. E voi credete all’effetto Peter Pan legato a Bitcoin?