Un gruppo di società giapponesi lavora per progettare e fare test sullo yen digitale del Giappone. Una bella notizia dopo le discussioni in merito alla valuta digitale nazionale. Sono 30 le aziende che si sono fatte avanti per sviluppare la moneta digitale privata. Che, secondo le prime indiscrezioni, funzionerebbe insieme al contante. Ma a frenare l’entusiasmo ci ha pensato un ex dirigente di Bank of Japan. Che ha detto che il Giappone avrà bisogno di anni per emettere uno CBDC.
30 aziende per il test sullo yen digitale del Giappone
A riferire la notizia delle intenzioni delle società giapponesi è stata Reuters. Qualche ora fa ha riferito che circa 30 aziende condurranno i test sullo yen digitale nel 2021. Le attività, fanno parte di vari settori come telecomunicazioni, servizi pubblici e vendita al dettaglio. Lo yen digitale sarebbe stato costruito su una piattaforma di regolamento comune. Ed emesso dalle banche durante i processi. Per poi essere eventualmente emesso da altre entità.
Incoraggiare ad usare il denaro digitale
Il Giappone vuole emettere uno yen digitale con un obiettivo ben specifico. Ovvero quello di incoraggiare le persone nel paese ad utilizzare una forma digitale di denaro. Ed è questo lo scopo che hanno sia il gruppo che la Banca del Giappone. Inoltre, come già annunciato, lo yen digitale non sostituirà la moneta cartacea. Ma andrà ad inserirsi nello stesso mercato.
Lo CBDC come protezione dello Yen
Qualche mese fa, vi abbiamo riportato le parole di Kozo Yamamoto, membro del Partito liberale democratico. Lui sostiene che il Giappone ha bisogno di uno yen digitale. Perché solo con una valuta digitale emessa dalla banca centrale può tutelare lo yen dalla minaccia estera. Questo perché è convinto che se il Giappone non emette una valuta digitale. Mentre le persone nel mondo usano altre valute digitali. Lo yen giapponese verrà dimenticato e perderà la sua sovranità.
Per uno yen digitale ci vogliono anni
Tuttavia poco dopo l’annuncio dei test nel 2021 sullo yen digitale l’ex direttore della Bank of Japan Hiromi Yamaoka mette un freno. Ha affermato che il paese avrà probabilmente bisogno di diversi anni. Per emettere uno CBDC in Giappone. L’uomo è anche il presidente del gruppo delle 30 banche. Ed è convinto che “non ha senso emettere una CBDC se non viene ampiamente utilizzata”. Una posizione in netto contrasto con quella di Yamamoto.
Il settore privato è importante
Inoltre, Yamaoka ha ammesso che la Bank of Japan e il settore privato stanno collaborando. Per rendere i processi di regolamento digitale più convenienti. Sottolineando il fatto che il settore privato ha un “ruolo essenziale da svolgere”. Nel rendere interoperabili varie piattaforme di regolamento.
Ci saranno i test dello yen digitale in Giappone nel 2021?
Stando a quanto detto, sono ancora incerti i test sullo yen digitale in Giappone. E’ vero che sono stati annunciati i piani relativi ai primi programmi pilota sullo yen digitale nel 2021. Ma il presidente del gruppo è stato chiaro in merito. Tuttavia la spinta ad accelerare i progetti potrebbe essere il vantaggio che ha la Cina su tutti i Paesi del mondo. La paura che lo yuan digitale possa guidare le monete digitali globali è rilevante. E questo Tokyo non potrebbe mai permetterlo.