Torniamo a parlare di CBDC. Un direttore dell’International Monetary Fund (FMI) ritiene che il settore privato possa apportare valore alla tecnologia a supporto delle valute digitali delle banche centrali (CBDC), qualora fossero adottate dalle nazioni.
Settore privato aiuta CBDC?
Tobias Adrian è un consulente finanziario e direttore del dipartimento Monetary and Capital Markets Department dell’FMI. La scorsa settimana ha tenuto un discorso programmatico alla conferenza “Building CBDC: A Race To Reality”, sponsorizzata dalla società di software blockchain R3. Durante il suo intervento, Adrian ha offerto due modelli per la fornitura di un CBDC, variando il modo in cui avrebbe accoppiato il settore privato con le banche centrali per un supporto CBDC.
Primo Modello: Settore privato per i CBDC sintetici
Il primo modello che ha esaminato è quello dei CBDC sintetici (sCBDC): sono supportati dalle passività di una banca centrale ma emessi con l’aiuto di un ente privato, come una banca commerciale. Adrian ha anche sostenuto la divisione dei compiti tra il settore privato e la banca centrale sul CBDC sintetico:
- il settore privato dovrebbe avere a che fare con i clienti, il portafoglio e la distribuzione della valuta.
- la banca centrale sarebbe responsabile della regolamentazione e della supervisione.
Secondo Modello: Settore privato per i CBDC “a due livelli”
Il secondo modello che ha esaminato è quello dei CBDC “a due livelli”: assegna alle banche centrali una maggiore responsabilità rispetto al settore privato. Le banche hanno la responsabilità dell’emissione di un CBDC e del regolamento delle transazioni, con la tecnologia che potrebbe essere occasionalmente aggiornata.
sCBDC stimola i privati
Stando alle parole di Adrian, il modello sCBDC stimolerebbe l’innovazione guidata dal settore privato a un livello più “fondamentale”. Tale innovazione “potrebbe essere estremamente preziosa, dato il ritmo del cambiamento tecnologico e data l’esperienza limitata di molte banche centrali nella fornitura di servizi al dettaglio”. Tuttavia, esistono diverse potenziali sfide per le banche centrali che collaborano con il settore privato su CBDC, tra cui l’interoperabilità, la concorrenza sleale e la stabilità del sistema di pagamento.
Nel complesso, Adrian ha affermato che entrambi i modelli potrebbero offrire uno “strumento di pagamento particolarmente liquido e sicuro”.
Un intervento mirato
Quello di Adrian è stato un intervento non casuale, ma mirato. Infatti ha parlato del settore privato e CBDC. Proprio in un momento in cui le banche centrali esprimono più ampiamente la volontà di esaminare una valuta digitale. Con la Bank of England, la Bank of Japan e la Svezia Riksbank che stanno già esplorando la possibilità di un lancio futuro. La People’s Bank of China (PBOC) è attualmente al centro della scena con il suo modello a due livelli. E come abbiamo raccontato, il suo yuan digitale sta già passando ai test con le imprese commerciali.
CBDC nel mondo
Dunque, l’idea di una valuta digitale continua a fare gola a un numero sempre più maggiore di banche centrali. Ma un CBDC sta interessando anche il settore privato, che vede una vera opportunità. Come abbiamo detto, la Cina sarà il primissimo Paese che lancerà la sua cripto moneta. Ma anche la Thailandia, il Giappone e la Corea del Sud stanno progettando un loro CBDC. Mentre tra i Paesi occidentali abbiamo l’Olanda e l’Inghilterra in Europa. Il Canada si conferma più lungimirante degli Stati Uniti che continua ad essere incerto sull’emissione del dollaro digitale.
La massa ha il coltello dalla parte del manico
Stando a quanto emerge dalle nostro considerazioni e a quelle degli esperti. Gli stakeholder si sono resi conto che il cliente finale. Quindi la massa, ha il coltello dalla parte del manico. Hanno, infatti, il potere di decidere le sorti di questa rivoluzione 5.0. Ma è solo ora che hanno il potere? Paradossalmente la massa ha sempre avuto il potere in mano. In quanto, da un discorso numerico, siamo di più, ma cosa ci mancava per fare il salto in avanti?
La libertà finanziaria propriamente detta, ovvero quella che non ha alcun bisogno di un intermediario. Adesso gli stakeholder sanno che gli conviene costruire un’alleanza con il cittadino per costruire dei business sostenibili. Da qui, il discorso dell’opportunità dei CBDC per il settore privato.