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Il Giappone inizierà gli esperimenti sulla valuta digitale della banca centrale entro la fine dell’anno

Torniamo a parlare di valuta digitale sovrana. Questa volta voliamo in Asia. Il Giappone inizierà gli esperimenti sullo yen digitale. Ovvero una valuta digitale della banca centrale o CBDC. Stando alle notizie, i lavori partiranno già da questa primavera. A riferire la notizia è stato proprio il governatore della banca centrale Haruhiko Kuroda. Una buona notizia per il Paese che da tempo parlava di yen digitale, ma non ancora avevano deciso una data precisa. In quanto l’incertezza causata dalla pandemia aveva fatto slittare tutto. 

Dove eravamo rimasti? 

Prima di proseguire con la crypto news, vediamo a che punto era il Giappone in merito all’emissione di un CBDC. Da novembre un gruppo di società giapponesi lavora per progettare e fare test sullo yen digitale. Questa notizia era arrivata dopo le discussioni in merito alla valuta digitale nazionale. Infatti pare che sono 30 le aziende che si sono fatte avanti per sviluppare la moneta digitale privata. Che, secondo le prime indiscrezioni, funzionerebbe insieme al contante. 

L’entusiasmo frenato (per poco)

Dopo l’entusiasmo dei lavori delle 30 aziende giapponesi, è arrivata la gelata. Infatti poco dopo l’annuncio dei test nel 2021 sullo yen digitale l’ex direttore della Bank of Japan Hiromi Yamaoka mette un freno. Affermando che il paese avrà probabilmente bisogno di diversi anni. Per emettere uno CBDC in Giappone. L’uomo è anche il presidente del gruppo delle 30 banche. Ed è convinto che “non ha senso emettere una CBDC se non viene ampiamente utilizzata”. Ma le cose pare che stiano andando diversamente. 

La valutazione dello yen digitale 

A Tokyo da tempo si valuta quelle che sono le potenziali difficoltà nell’impiego della tecnologia. Principalmente legate all’accesso e alla resilienza. La prima fa riferimento alla necessità di utilizzare un dispositivo come uno smartphone. Per poter fruire del sistema. Pensate che non tutti sono in possesso di un telefono cellulare moderno. Nel 2018 solo il 65% della popolazione giapponese ne ha uno. Mentre la seconda pone invece l’accento sui problemi che potrebbero insorgere. In caso di blackout della rete elettrica o dei servizi di connettività. 

Centralizzare o Decentralizzare, è questo il dilemma! 

In fase di valutazione dello yen digitale si è parlato anche dell’impiego di una blockchain. Per la gestione decentralizzata delle transazioni, come avviene ad esempio con Bitcoin, o come alternativa a un approccio centralizzato. “Sia la tipologia centralizzata sia quella decentralizzata presentano pro e contro. In caso di transazioni massive nell’ambito retail di paesi avanzati è meglio adottarne una centralizzata. Mentre se il volume di operazioni è limitato e si desidera dare priorità a fattori come la resilienza o le opportunità di sviluppo futuro. Si può considerare quella decentralizzata”.

In Giappone gli esperimenti per yen digitale

Il governatore della banca centrale Haruhiko Kuroda riaccende le speranze in Giappone. Reuters ha riferito che l’uomo ha detto che la banca deve “prepararsi a fondo” per emettere un CBDC. Ciò include la sperimentazione di come funzionerebbe uno yen digitale nel corso di quest’anno. Le sue parole tornano a far sorridere chi vuole una moneta digitale. Soprattutto dopo l’entrata in scena ufficiale dello yuan digitale in Cina. 

Banca centrale ancora confusa? 

Tempo fa un ricercatore aveva affermato che la banca centrale del Giappone non era pronta per lo yen digitale e nemmeno per degli esperimenti. Secondo le parole dell’uomo l’istituzione viaggiava nel buio e non sapeva cosa fare. Infatti pareva che la BoJ non aveva piani e programmi per iniziare dei lavori. E quindi non sapeva come sarebbe avvenuto un ipotetico lancio. Confermando, in un certo senso, le parole dell’ex direttore della banca. Che chiedeva maggior tempo per un’eventuale emissione. Tuttavia pare che la banca centrale giapponese ha svolto ricerche sui CBDC almeno dal 2019. 

Mentre il mercato delle criptovalute è in grande crescita e prendono parte al sistema finanziario globale. Molti paesi si stanno adattando a questa tendenza.

Giappone deve adeguare le leggi 

Tempo fa un funzionario locale era intervenuto in merito alla valuta digitale emessa dalla banca centrale. Sostiene che il Giappone per fare esperimenti sullo yen digitale deve necessariamente adeguare le sue leggi. Altrimenti emettere una central bank digital currency (CBDC) è cosa difficile. Infatti in molti credono che il Giappone debba rivedere la legge nazionale. Che stabilisce il mandato e le responsabilità della Bank of Japan (BoJ) nei confronti di una CBDC.

Corsa alla valuta digitale sovrana 

Mentre il mercato delle criptovalute è in grande crescita e prendono parte al sistema finanziario globale. Molti paesi si stanno adattando a questa tendenza. Cina, Brasile, Estonia, Emirati Arabi e Arabia Saudita, Regno Unito e lo stesso Giappone. Sono alcune delle nazioni che stanno valutando l’idea di introdurre le proprie CBDC. Anche l’Unione Europea è su questa strada. L’idea è che questa nuova tecnologia possa rendere più efficiente l’intero sistema. Soprattutto le novità riguardanti la regolamentazione dei pagamenti transfrontalieri. In questo modo si espande l’accessibilità dei sistemi di pagamento a un pubblico più ampio. 

Conclusione

Sembra che il Giappone stia prendendo davvero sul serio la sua CBDC. Stando a quanto detto, sono ancora incerti i test sullo yen digitale in Giappone a differenza degli esperimenti. Infatti i giapponesi devono ancora aspettare per vedere la valuta digitale di stato all’opera. Tuttavia la spinta ad accelerare i progetti potrebbe essere il vantaggio che ha la Cina su tutti i Paesi del mondo. La paura che lo yuan digitale possa guidare le monete digitali globali è rilevante. E questo Tokyo non potrebbe mai permetterlo

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