A seguito dell’ascesa di bitcoin le banche dovranno impegnarsi ad offrire servizi crittografici. Sì immagino a qualcuno non piaccia ma “purtroppo” e cosi!
In questo articolo affronteremo la regolamentazione come si sta muovendo. I pro e i contro del potere che stiamo dando alle aziende crittografiche.
Indice
Oggi possiamo fare a meno della banca?
Vuoi comprare casa? Devi fare un mutuo in banca. Vuoi comprare auto? Devi fare un prestito in banca o in finanziaria che è la stessa cosa sono consociate o simili. L’elenco può continuare ma sono cose che sai! In soldoni oggi l’oligarchia bancaria governa la vita o la morte delle imprese, l’occupazione o la disoccupazione, l’investimento nell’industria o nelle rendite finanziarie, le crisi economiche, le guerre, l’espansione dell’economia o la recessione.
Perché la banca dovrebbe interessarsi alla crittografia?
Negli ultimi 12 anni, è nato un valore di 1 trilione di dollari sulle reti finanziarie basate su blockchain. E immaginiamo che tu sei un consulente finanziario o una società fiduciaria, e ti sono volati via $ 1 trilione di apprezzamento del capitale per i tuoi clienti. Uno dei fatti principali è che le risorse crittografiche sono state in gran parte sconsigliate. E gli investitori al dettaglio e di massa hanno fatto da soli su Coinbase, Binance, Kraken, MetaMask ecc. Beh che il mercato salga, o rimanga stabile certamente tu banca non vuoi esserne tirato fuori e comincerai ad offrire servizi crittografici (già sta accadendo).
I Governi fanno i “maggiordomi” dei banchieri
I governi sono “costretti” con la regolamentazione a dare un calcio al cerchio e uno alla botte. La premura dei governi e tenere in piedi un sistema che se cade potrebbe rovinare molte famiglie se non addirittura nazioni o stati. La premura a volte si trasforma in giochi di potere, facendo diventare la casta dei banchieri degli intoccabili. Non rispondendo del loro operato, quando compiono disastri con il risparmio tradito, appioppando obbligazioni fasulle ecc.
La comunità europea potrebbe prendere spunto dagli USA
L’OCC fa parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ed ha una serie diversa di obiettivi. Vigila sulle banche e vuole renderle sicure e competitive. Nell’ultimo periodo dopo l’entrata del nuovo responsabile Brian Brooks, ex chief legal officer di Coinbase (chiaro sostenitore delle criptovalute).
OCC ha iniziato a tracciare la strada:
- A luglio 2020, l’OCC ha pubblicato la lettera interpretativa n. 1170, che consente alle banche nazionali di custodire le criptovalute.
- A settembre 2020, l’OCC ha pubblicato la lettera interpretativa n. 1172. Le banche nazionali possono detenere riserve di stablecoin per i clienti.
- A novembre 2020, l’OCC ha comunicato che proibisce alle banche di inserire nella lista nera le società di criptovaluta.
- A gennaio 2021, l’OCC ha pubblicato il punto di vista del Chief Counsel dell’OCC sull’uso delle reti di verifica dei nodi indipendenti e delle stablecoin per le attività di pagamento. Le banche nazionali possono eseguire nodi blockchain e utilizzare stablecoin per i pagamenti.
Possiamo vedere le lettere come dei mattoncini, che portano a costruire la strada dove viaggia la crittografia per entrare in banca. Anche se le lettere dell’OCC non sono legge. Ma sono la guida odierna per il settore finanziario, e in particolare per i giganti bancari nazionali che detengono $ 15 trilioni di depositi. Wells Fargo, Citigroup e JPMorgan sono “per un colpo di lettera” custodi di criptovalute, società di pagamento criptato e minatori nelle reti blockchain.
Perchè OCC sì sta muovendo così?
Essendo un ente nazionale, l’OCC compete con altri regolatori nazionali come la Financial Conduct Authority nel Regno Unito o la Monetary Authority a Singapore per il miglior “prodotto” di regolamentazione finanziaria. Il suo obiettivo è attrarre capitale globale e talenti globali. Quindi la sua posizione positiva verso il mercato crittografico è giustificata nel far crescere il settore ed visto il potenziale economico.
Passaggio di potere dalle banche agli exchange
Il potere reale, non soltanto in Italia, è manovrato dalle banche ed è in mano ai banchieri. Di questa situazione ne siamo coscienti tutti! Appena ci è apparsa una sorta di scialuppa, come un naufrago in mezzo al mare ci siamo subito aggrappati agli exchange. Senza sapere che molti non hanno polizze assicurative, se vieni hackerato perdi tutto! Qualche exchange ha simulato un hackeraggio per trarne profitto, un caso e proprio successo in Italia, ecc.
Exchange si accordano con i Governi
Molti exchange sì sono dovuti “piegare” ai governi. Ti elenco qualcuno:
Coinbase non elenca Monero a causa delle autorità USA
Le nuove regole CFTC costringono Coinbase a sospendere il trading a margine
Niente anonimato per gli scambi crypto: un altro exchange si attiene alle norme governative
Qualsiasi imprenditore che ha un business fa compromessi. Se vuoi che tua attività cresca altrimenti è un braccio di ferro inutile!
Dalla padella alla brace
L’essere umano ormai è stufo di questa finta libertà! Qualsiasi cosa gli proponi sì lancia non avendo nemmeno le conoscenze (lo fatto anche io). Gli exchange e le banche non sono il male, dietro di loro c’è sempre un essere umano. Favorire le leggi per dare alla banca l’opportunità di offrire servizi crittografici non è un errore. Immaginiamo che un giorno tutti gli exchange si accordano con i governi e le banche. Avranno tutti i nostri dati e soldi saremo completamente in balia di loro, cosa fare? Soldi dentro il materasso come facevano i nostri nonni, ma no! Bisogna avere una buona base di conoscenze, così fanno più fatica a raccontarcela.
Ispirarsi a costruire economie del genere come ha fatto Muhammad Yunus, Nobel per la pace del 2006. Grazie a lui anche i mendicanti hanno potuto avere credito. E hanno sempre restituito i soldi ed ha salvato la vita a un numero incredibile di persone. Non seguite aziende/persone che seguono solo la massimizzazione dei profitti del management.