Sembra che la Russia sia pronta per una legge sul destino della valuta digitale. La legge sulle attività finanziarie digitali (DFAE) potrebbe essere adottata dalla Duma di Stato in autunno. A dichiararlo è stato Anatoly Aksakov, presidente del comitato della Duma di Stato sul mercato finanziario. Stando alle notizie su criptovalute, una nuova versione della principale bozza di legge russa sulla regolamentazione delle criptovalute (DFA) non include codici di reato poiché i legislatori dovrebbero tenere la seconda lettura della legge.
Dove eravamo rimasti?
Prima di raccontarvi le novità del giorno, vediamo a che punto siamo in Russia sulla valuta digitale. A maggio, la Banca Centrale della Federazione Russa pianificava di vietare la distribuzione e l’utilizzo di criptovalute. Una proposta di legge ancora non concretizzata. Che voleva proibire qualsiasi attività legata alle monete digitali. E che avrebbe portato indietro il Cremlino indietro di 2 anni. Vista anche l’intenzione di dare ai cittadini russi la CryptoRuble. Un progetto che però non si è mai sviluppato concretamente.
In Russia una legge sulla valuta digitale
Secondo i registri ufficiali della Duma di Stato, organo legislativo della Russia, la commissione per i mercati finanziari ha proposto la seconda lettura. Del disegno di legge “On Digital Financial Assets”, o DFA. Il disegno di legge sulla valuta digitale in Russia, definisce il DFA e stabilisce i requisiti per il sistema informativo in cui sono emessi. Nonché per il gestore di questo sistema e il gestore dello scambio DFA. Questa procedura inoltre è legata al sistema legislativo russo. In cui ogni disegno di legge è soggetto a tre letture.
Le opinioni di Aksakov
In merito al disegno di legge, il deputato e presidente del Duma Aksakov, ha dichiarato che il progetto definisce anche la valuta digitale in Russia. Le sue parole sono
“La valuta digitale è intesa come un codice o designazione digitale. O un insieme di dati elettronici contenuti in un sistema informativo. E questi dati possono essere utilizzati come mezzo di pagamento e come riserva di valore. Inoltre da un lato questo è un mezzo di pagamento sotto forma di un codice digitale elettronico. Ma allo stesso tempo non è né un’unità monetaria internazionale, né un’unità monetaria di uno stato straniero o della Federazione Russa”.
Una legge speciale
Durante la stesura del disegno di legge sul destino della valuta digitale in Russia sono stati rimossi numerosi concetti. Tra cui “mining” e “token”. A questo, Aksakov ha dato una chiara risposta. Affermando che questi concetti saranno inseriti all’interno di un’altra legge. “Ci sarà una legge speciale sulla valuta digitale, che può essere adottata nella sessione autunnale”.
Nessuna norma penale
Inoltre il comitato ha abbandonato l’idea di integrare il documento DFA. Con norme sulla responsabilità amministrativa e penale. “Non ci sarà alcuna responsabilità in questo disegno di legge”, ha detto il capo del comitato. Tuttavia così come è stata pensata la legge sul destino della valuta digitale in Russia. Aksakov è convinto che il disegno probabilmente passerà a luglio. Inoltre si aspetta che venga applicato a partire dal 1° gennaio 2021.
Il futuro della valuta digitale in Russia
La Russia è sempre stato un Paese ambiguo verso la valuta digitale. Prima si era posto contrario, poi favorevole, poi un’altra volta contrario e adesso si trova in una posizione di mezzo. Un limbo e una situazione di disaccordo tra i legislatori che di certo produce solo ritardi nell’adozione di misure legislative. Ad esempio, proprio la legge DFA è stata ritardata più volte nonostante il presidente russo, Vladimir Putin, si sia dimostrato favorevole all’adozione. Tuttavia, come gli altri Paesi sensibili al settore crittografico, anche la Russia si sta muovendo, per cercare di non essere scavalcata “dall’amica rossa” Cina.