Il governo cinese che sta lavorando per dare al suo Paese lo yuan digitale sta anche regolamentando i prestiti online e inserendo nuove restrizioni. La Commissione di regolamentazione bancaria e assicurativa cinese ha infatti chiesto l’opinione pubblica sui prestiti delle banche. Un ennesimo passo avanti per Pechino. Nell’ambito di blockchain e criptovalute.
Regolamentazioni governo cinese su criptovalute
La commissione di regolamentazione bancaria suggerisce:
- L’importo massimo del credito offerto a ogni singolo consumatore dovrebbe essere limitato. A 200.000 yuan, ovvero circa $ 28.270.
- I prestiti in mongolfiera devono essere limitati alla scadenza di un anno. Ovvero quelli rimborsati in un’unica somma forfettaria.
Le disposizioni della commissione cinese limiterebbero inoltre l’utilizzo di prestiti via Internet. Per acquisti di abitazioni, rimborsi di mutui o investimenti. Gli investimenti limitati includono azioni, obbligazioni, futures, derivati finanziari e altri. Inoltre solamente gli istituti qualificati sarebbero in grado di effettuare dei prestiti. Mentre le banche sarebbero limitate da determinati metodi di raccolta di terzi.
Queste restrizioni del governo cinese si vanno ad aggiungere al controllo del governo sul settore finanziario nella nazione.
Mining Bitcoin a rischio?
Come sappiamo bene, nonostante la preparazione per lo yuan digitale, l’uso di Bitcoin nel Paese è vietato. Infatti il governo cinese non consente transazioni con e tra le criptovalute. Tuttavia la Cina in termini di distribuzione globale, rimane la più grande nazione mineraria di Bitcoin. Con il 65,08% del tasso di hash della rete totale. Questa supremazia però potrebbe essere a rischio. A minare è proprio un crescente livello totalitario all’interno del governo cinese. Che potrebbe aumentare il controllo su tali attività. Inoltre i minatori che necessitano di capitale dalle banche potrebbero avere difficoltà a ottenere prestiti.
Conclusione
Le restrizioni proposte dalla Commissione di regolamentazione bancaria e assicurativa cinese sono chiare. Ma potrebbero rendere molto difficile ottenere il capitale necessario. Per gli aggiornamenti hardware da parte dei minatori. Dunque le restrizioni del governo cinese potrebbero portare i minatori cinesi all’incapacità di ottenere il capitale necessario. Per tutto il loro lavoro. Chissà se alzeranno la voce e si faranno sentire.