Adesso è ufficiale. Il governo sudcoreano rinvia l’imposta sul reddito delle valute digitali precedentemente pianificata. La tassa sulle criptovalute in Corea del Sud entrerà in vigore a partire da gennaio 2022. L’esecutivo applicherà una tassa del 20% sui guadagni dalle attività crittografiche che superano una soglia di $ 2.000. Uno dei motivi principali del rinvio sono gli scambi di criptovalute locali. In quanto si è considerato che il tempo non è sufficiente per l’organizzazione.
Tassa criptovalute in Corea del Sud: Un piano modificato
I legislatori sudcoreani hanno posticipato una tassa recentemente approvata sui profitti delle criptovalute. L’agenzia di stampa locale ha riferito che il ritardo della normativa fiscale è di tre mesi. Infatti, invece di ottobre 2021, si prenderà in considerazione gennaio 2022. Il piano governativo è visto come necessità di attuare la regola dell’imposta sul reddito delle criptovalute.
Una tassa crittografica del 20%
La legge che impone una tassa sulle criptovalute in Corea del Sud fissa un tetto del 20%. In poche parole, il piano verte sul fatto che c’è un’imposta del 20% sulle plusvalenze da attività crittografiche. Che superano una soglia di 2,5 milioni di won coreani, ovvero circa $ 2.000. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze della Corea del Sud ha finalizzato il piano di modifica fiscale a luglio. Che inizialmente ha cercato di implementare la tassa sui guadagni di criptovaluta nell’ottobre 2021.
I motivi del ritardo
Il motivo del rinvio della legge sulla criptovaluta si basa su alcune preoccupazioni sollevate dagli attori dell’industria locale. A causa di non avere abbastanza tempo per costruire un’adeguata infrastruttura di dichiarazione fiscale. Per andare incontro agli scambi di criptovaluta, l’Assemblea nazionale ha proposto di ritardare i tempi di implementazione di tre mesi fino a gennaio 2022. Quindi gli scambi crittografici devono completare il sistema di segnalazione necessario entro settembre 2021. Per verificare i loro veri nomi dei conti di prelievo di deposito.
L’autorità finanziaria vieta le monete per la privacy
La Corea del Sud non è nuova a regolamentare il settore crittografico. Qualche giorno fa vi abbiamo rivelato che i fornitori di servizi di asset virtuali sudcoreani non forniranno le criptovalute sulla privacy. Stiamo parlando di quelle che presentano un alto rischio di riciclaggio di denaro. Tali aggiornamenti sono stati realizzati per integrare la regolamentazione. Special Payments Act. Un regolamento che copre specificamente la legalità delle criptovalute in Corea del Sud.
Governi attenti alla crittografia illecita
Non solo la Corea del Sud è attenta alle criptovalute sulla privacy. Infatti molti governi si sono interessati a ricevere informazioni su conti crittografici offshore. Ma soprattutto su attività criminali di criptovaluta. Infatti la pandemia da covid-19 ha messo alle strette gli Stati. Ha costretto diversi Paesi a prendere provvedimenti. Aggiornando il loro quadro normativo e applicando la blockchain nei loro servizi. Questo per tutelare principalmente i trader di criptovaluta seri. Ma anche evitare che persone poco informate caschino alla finte promesse. Continuate a seguirci per altre novità.