Ennesimo traguardo della Svizzera, regolamenta i titoli tokenizzati su blockchain. Con i suoi cantoni sempre al passo con l’innovazione, la Svizzera è stato definito una nazione Crypto friendly. Appena uscito il regolamento hanno già tokenizzato il vino. Cercano di imitare la Svizzera ma non ci riescono (per il momento).
Che cos’è la tokenizzazione?
Un token è un insieme di informazioni digitali, contenute spesso all’interno di una blockchain. Parte delle informazioni costituiscono il diritto di proprietà a un determinato soggetto. Esempio pratico: oggi il libretto di circolazione dell’auto, contiene informazioni sul proprietario e sulle caratteristiche della vettura (cilindrata, porte ecc.). Un token è simile al libretto di circolazione del veicolo. Se il libretto d’auto lo convertiamo digitalmente possiamo dire che lo abbiamo tokenizzato. Ad oggi ancora non lo si fa, ma sicuramente a breve sì. Vi sono alcuni nazioni che lo hanno cominciato a testare (Auto registrate su blockchain in Messico).
Che cosa è tokenizzabile?
Teoricamente tutto (anche la nonna). I vantaggi nel tokenizzare sono:
- la possibilità di manomissione quasi (zero);
- velocità nel passaggio di un token da un soggetto ad un altro;
- possibilità di tokenizzare un bene costoso in più token (immobile, auto di lusso ecc.).
Nel prossimo futuro vivremo un’economia interamente tokenizzata dove la blockchain la farà da tecnologia trainante.
Regolamento “adattato”
La Svizzera ha già un quadro giuridico esistente, per la tecnologia di registro distribuito (DLT). Dal 01/02/2021 ha adattato la legge per innestare caratteristiche specifiche. I nuovi aggiornamenti, riconoscono i titoli tokenizzati come una nuova classe di asset. I cui diritti di proprietà legale vengono trasferiti automaticamente tramite la blockchain a ogni nuovo investitore.
Cambiamento
Le potenzialità di questo aggiornamento sono immense. Spesso quando si acquistano titoli sì è sempre legati al venditore, invece adesso l’acquirente li detiene nel suo portafoglio. Altra cosa molto importante è la certezza di averne il diritto di proprietà, anche se così ovvia, non è sempre scontata.
Crypto Friendly
La modifica del regolamento conferma ulteriormente la Svizzera come una delle giurisdizioni più avanzate al mondo per le criptovalute. Detto questo, non sarà facile ottenere la licenza necessaria dalle autorità di regolamentazione svizzere. Al contrario di altri stati che hanno adottato politiche diverse (Estonia ex paradiso per crypto, adesso non più!).
Sygnum dietro l’angolo
Appena modificato il regolamento, Sygnum ha già tokenizzato vini pregiati.
Secondo un comunicato stampa di lunedì. Sygnum Bank ha collaborato con Fine Wine Capital AG. Per tokenizzare una gamma di “vini pregiati investibili”. Emettendo token che rappresentano le attività alcoliche sulla piattaforma Desygnate di Sygnum. Non è la prima di Sygnum (La banca svizzera ottiene l’approvazione per il trading di asset digitali).
Attrattori
La Svizzera anche se piccola come superficie mondiale (si trova al 136 su 263). E’ stata sempre un polo attrattivo, chi non si ricorda delle banche Svizzere! Adesso puntano tutto sull’innovazione. La legislazione lungimirante e l’accessibilità aprirà sicuramente alla Svizzera l’entrata di nuovi investitori. (Filiale svizzera della Banca russa autorizzata a offrire conti bancari crittografici).
Conclusione
La blockchain è una vera e propria rivoluzione paragonabile a quello che fu l’avvento di Internet nella nostra società. Senza la blockchain la tokenizzazione non avrebbe la fiducia che ha. E la Svizzera che regolamenta titoli tokenizzati lo ha capito.
La rivoluzione tecnologica iniziata è importante. Comporta far “saltare” molte poltrone (finanza, servizi pubblici e civili). Ecco il perché di molti contrari. La blockchain non ci salverà. Anzi, dipende anche dall’azienda che ci sta dietro. Potrebbe essere una lama a doppio taglio.
Per sapere cosa sta accadendo bisogna tenersi informati, sempre!