La Svizzera corre in aiuto alle startup blockchain. Ma vediamo prima la situazione italiana. Il governo italiano sta lavorando a un pacchetto di norme da inserire nel prossimo decreto legge. L’intento principale è quello di rafforzare, nell’intero territorio nazionale, gli interventi in favore delle start-up innovative. L’obiettivo cardine del legislatore è quello di incentivare la raccolta di capitale per quelle start-up e PMI innovative. Che hanno ancora dei valori ridotti di produzione al fine di potenziarne la capitalizzazione e quindi favorirne la crescita. Detta in modo più generale, il legislatore vuole provare a colmare il divario esistente tra l’Italia e altri paesi UE nel venture capital. Rivolto a tali categorie di imprese.
Le startup blockchain in Svizzera
Tuttavia mentre in Italia si ragiona su come fare, il governo federale della Svizzera sta finanziando 10 milioni di franchi per aiutare le startup blockchain. Avendo respinto una richiesta per 100 milioni di franchi nel cantone di Zugo. Secondo il media locale Tages-Anzeiger, il governo ha respinto la richiesta di aiutare le società basate sulla blockchain nella “Crypto Valley” svizzera a 100 milioni di franchi. Come sappiamo, la Svizzera è uno dei principali hub di blockchain al mondo. Inoltre è famosa per il suo entusiasmo per l’adozione della tecnologia. Con hotspot di criptovaluta come Zurigo, Basilea Città, Ginevra, Vaud e Berna, il paese ospita startup innovative. Che si concentrano sullo sviluppo di soluzioni blockchain.
Aiuti alle startup basate sulla blockchain in Svizzera
Heinz Taennler, direttore finanziario di Zug, aveva richiesto al governo svizzero un notevole supporto finanziario. Per le società di criptovaluta che sono state colpite dalle sfide legate alla pandemia e al blocco di Covid-19. Come dalla testata locale, questa richiesta è l’unica delle quasi 25 domande Covid-19 respinte dal governo svizzero. Secondo il sito ufficiale del cantone di Zugo, saranno offerti 15 milioni di franchi per sostenere le “startup sostenibili”. Di questa somma, 5 milioni di franchi arriveranno dal cantone con un finanziamento del governo federale di 10 milioni di franchi.
Taennler ha spiegato:
“È chiaro che dobbiamo agire ora perché il cantone di Zugo, con la Crypto Valley, ha uno dei più grandi ecosistemi del mondo per le startup blockchain. Il nuovo programma di garanzia è sostanzialmente strutturato allo stesso modo di quello dei prestiti di garanzia Covid-19. Le startup possono richiedere un prestito da qualsiasi banca (di solito la loro banca domestica). Che è direttamente garantito da una cooperativa di garanzia e indirettamente dal governo federale (65 percento) e dal cantone di Zugo (35 percento). La garanzia di garanzie per le startup Zug comprende un totale di poco meno di 15 milioni di franchi. Di cui 5 milioni di franchi sono a carico del Cantone. E 10 milioni di franchi dal governo federale”.
Poi Taennler ha commentato l’importanza di sfruttare la tecnologia blockchain nel Paese, dicendo:
“La cordialità economica, il networking globale e l’apertura costruttiva alle innovazioni hanno portato alla formazione di cluster di prima classe a Zugo. Come tecnologia all’avanguardia, scienze della vita, servizi finanziari, materie prime o tecnologia blockchain”.
Conclusione
Vedendo la Svizzera, non possiamo che sostenere che il vero problema dell’Italia è la burocrazia. Ovviamente questa, in una società democratica, è importante per garantire il controllo. Ma questo è diventato un controllo sulle forme e spesso un controllo sulla stessa burocrazia. Leggi su leggi si accavallano, dando vita a contorsioni, spesso, inutili. E’ un lavoro che andrebbe fatto alla radice, svecchiando le istituzione e garantendo fiducia nelle persone. Solo così possiamo ripartire, proprio come hanno fatto i nostri nonni nel secondo dopoguerra.