Abbiamo già parlato di come la blockchain potrebbe stravolgere il mondo della musica. Adesso ne abbiamo la certezza. Un’importante novità arriva proprio dall’Italia. Infatti la SIAE si è alleata con Algorand per sfruttare l’infrastruttura blockchain e tutelare il diritto d’autore. La scorsa settimana sono stati creati 4 milioni di token non fungibili o NFT. Che rappresenteranno digitalmente i diritti degli oltre 95mila autori associati a Siae. Una grande novità che spalanca le porte alla blockchain e agli NFT nella musica.
La Società Italiana degli Autori ed Editori o SIAE è un ente pubblico economico a base associativa. E’ stato costituito nel 1882 a Milano. Il suo obiettivo è rivolto alla protezione e all’esercizio dell’intermediazione del diritto d’autore in Italia. In forma di società di gestione collettiva senza scopo di lucro. Svolge inoltre funzioni connesse con la protezione delle opere dell’ingegno. E può assumere servizio di accertamento e riscossione di tasse, contributi e altri diritti.
La SIAE si rivolge alla blockchain per il diritto d’autore
SIAE vuole tutelare gli artisti con la blockchain di Algorand. La partnership è stata siglato nel 2019 e dopo mesi di lungo lavoro, sono giunti i primi risultati. Infatti i diritti d’autore per la prima volta sono rappresentati come asset digitali. Si tratta di un primo passo importante verso la creazione di una banca dati decentralizzata. Che costituisca un sistema univoco di identificazione degli autori. Finora gli NFT hanno convinto il mondo dell’arte e dello sport. Adesso possono fare la differenza anche nella musica.
Blockchain a tutela della creatività
La settimana appena trascorsa ha visto la creazione di oltre di 4.000.000 di token non fungibili o NFT. Che rappresenteranno digitalmente i diritti degli oltre 95.000 autori associati a SIAE. Gli NFT saranno quindi utilizzati per la prima volta per rappresentare i diritti degli autori iscritti a SIAE. Un registro pubblico decentralizzato e trasparente che li rappresenti è una decisione fondamentale. Infatti è una scelta necessaria per costruire un’infrastruttura open che tuteli a 360° il diritto d’autore. Così come pensato e proposto per il futuro nella visione di SIAE. Il direttore generale dell’associazione Gaetano Blandini sottolinea:
“Garantire la tutela della creatività è da 139 anni la missione di SIAE. E questo progetto dimostra che il nostro obiettivo è continuare a garantirla per i prossimi 139 anni. Non siamo interessati a costruire infrastrutture tecnologiche dalle quali generare profitto. Il nostro obiettivo è stato e sempre sarà quello di creare valore aggiunto per i nostri iscritti. Per questo possiamo permetterci di parlare di infrastrutture open. E mettere a disposizione della comunità tutto il nostro know how. La tecnologia blockchain è sicuramente un filone interessante da continuare ad esplorare. Per le sue caratteristiche di trasparenza ed efficienza. Fondamentali per chi, come noi, gestisce i proventi del duro lavoro di altri”.
L’ambizione di SIAE con la digitalizzazione
La creazione di questi asset digitali rappresenta il primo passo verso ambiziosi traguardi per SIAE. La digitalizzazione aiuta la società nella gestione più trasparente ed efficiente dei diritti stessi. Dando più garanzie sia a chi ascolta musica e sia a chi la crea, come l’autore stesso. Per questo motivo la SIAE ha scelto la blockchain per tutelare il diritto d’autore. Dove il digitale può arrivare al punto in cui l’analogico non è riuscito. Algorand dichiara:
“SIAE ha dato vita a un progetto ambizioso. Dove la trasparenza e la semplicità nella gestione dei dati stanno diventando una nuova realtà per il loro settore. SIAE è un’organizzazione lungimirante che aprirà nuove opportunità. Andando a creare le basi per nuovi modelli economici. Sono entusiasta di avere SIAE come parte dell’ecosistema Algorand. Confermando la scalabilità, l’efficienza e la sicurezza della blockchain di Algorand”.
Un progetto tutto italiano
Per la prima volta, questo è un progetto tutto italiano. Ma ha tutte le carte in regola per diventare internazionale. In quanto il diritto d’autore è un tema molto caro a diversi paesi nel mondo. Infatti per arrivare a un risultato a beneficio di tutti, serve un’adozione di massa. Ovvero da parte di tutte le società di gestione collettiva a livello globale. E per questo motivo SIAE intende condividere i suoi risultati progettuali in un’ottica open. In tal modo, si arriverebbe rapidamente ad una gestione realmente decentralizzata di questi metadati. Fondamentali per una gestione corretta e trasparente dei diritti. Il sistema è inoltre già pensato per poter trasferire la gestione direttamente a chi ne ha diritto.
Conclusione
Quella che la SIAE ha scelto la blockchain per tutelare il diritto d’autore è una notizia importante. Soprattutto per quanto riguarda l’Italia, sempre considerata poco digitalizzata e un passo indietro a tutti. Questo vuol dire che abbiamo tutti i mezzi per emergere. Ma che siamo troppo pigri per prendere di petto le situazioni. Ovviamente non bisogna fermarsi qui. E’ importante che anche altri settori iniziano a fidarsi di queste nuove tecnologie. Solo così si apriranno le porte ad una più ampia e completa digitalizzazione. Altrimenti sono solo notizie sporadiche senza un seguito.