L’autorità del Pakistan ha pubblicato un documento in cui discute la regolamentazione delle criptovalute nel paese. La Securities and Exchange Commission del Pakistan o SECP delinea i principali concetti. Per il crescente mercato della finanza digitale. Ed esamina i quadri normativi esistenti sviluppati da altre giurisdizioni globali. Inoltre la banca centrale del Pakistan avrebbe confermato che non esiste alcun divieto di criptovaluta.
Pakistan pensa a una regolamentazione delle criptovalute
Come abbiamo accennato. La SECP ha pubblicato un position paper. In merito alla regolamentazione delle piattaforme di trading di criptovaluta. Il quadro delineato discute vari temi. Definisce i concetti chiave delle criptovaluta. Ed esamina i diversi approcci normativi adottati a livello globale. Tra queste ultime sono comprese le raccomandazioni della Financial Action Task Force (FATF). Ma anche le normative in Malesia, Hong Kong e negli Stati Uniti. Nel documento si legge:
“Questo documento di consultazione si concentra esclusivamente sugli asset crittografici. Emessi da banche non governative o non centrali. E non sulle valute digitali delle banche centrali [CBDC]”.
Due approcci normativi per il Pakistan
Il documento SECP discute due approcci disponibili. Per la regolamentazione delle criptovalute in Pakistan:
- In primo luogo: la criptovaluta può essere regolamentata e limitata in base alle normative esistenti. “E in alcuni casi può persino comportare un divieto totale”
- In secondo luogo: la criptovaluta può essere regolata “sulla base della congettura dell’approccio ‘lascia che le cose accadano’. Descritta come la necessità associata di innovare è fortemente sottolineata”.
Verso il secondo approccio?
La voglia di innovare e rinnovare l’intero sistema viene fuori dalle dichiarazioni della SECP. Infatti l’autorità afferma che il suo position paper “è preparato principalmente sulla base del secondo approccio”. Aggiungendo che “intende tenere sessioni di discussione multiple. E accoglie con favore qualsiasi input/commento”.
Interesse sui token
Distinguendo diversi tipi di risorse digitali. La SECP presta particolare attenzione ai token di sicurezza e ai token di utilità. Secondo il regolatore uno dei principali vantaggi dei token di sicurezza è la capacità di frazionare ogni asset. Il che consente vantaggi. Come l’abbassamento delle barriere agli investimenti da parte degli investitori al dettaglio. Altri vantaggi includono trasparenza, maggiore liquidità, migliori meccanismi di compensazione e regolamento. Ma anche più strumenti di automazione. Tutto questo si legge nel documento.
Nessun divieto di criptovalute
Nel frattempo la Banca Centrale del Pakistan ha chiarito che la criptovaluta non è vietata. Nonostante che la banca ha emesso un avvertimento sul commercio di criptovalute. Incluso ovviamente il bitcoin. Infatti nel 2018 ha consigliato alle istituzioni finanziarie “di astenersi dall’elaborare, utilizzare, negoziare, detenere, trasferire valore, promuovere e investire in valute virtuali”. Tuttavia ci ha tenuto a specificare che non le ha vietate. Almeno per il moneto, sia chiaro.
Ci sarà una valuta digitale della Banca Centrale?
Nel documento la SECP sottolinea che le risorse digitali sono “l’inizio di una nuova era della finanza digitale”. Una nuova era che passa sicuramente attraverso una regolamentazione. Inoltre la SECP ha osservato che il documento di consultazione si concentra sulle risorse crittografiche private. E non include osservazioni su una valuta digitale della banca centrale o CBDC. Tuttavia l’affermazione della banca centrale del Paese fa ben sperare. E potrebbe dare stimoli al governo del Pakistan per lavorare su un CBDC.
Staremo a vedere le altre novità. Noi siamo qui pronti a raccontarle. Seguiteci per continuare a informarvi sulle regolamentazioni crittografiche.