La Russia intende assicurare ai detentori di criptovalute una protezione legale delle risorse crittografiche. A parlare di una regolamentazione delle criptovalute in Russia ci ha pensato il Primo Ministro Mikhail Mishustin. Prevedendo di stabilire normative mirate. Che portino a una “direzione civile”. Inoltre chi nasconde le proprie criptovalute al governo rischia fino a tre anni di carcere.
Russia verso una regolamentazione crittografica
In Russia si continua a parlare di una legislazione nel settore delle valute digitali. Nell’ultima sessione del governo russo ci sono state importate notizie che riguardano le criptovalute. Il Primo Ministro della Russia vuole seguire un approccio “civile” alla regolamentazione delle criptovalute. Mikhail Mishustin, insieme al governo, proverà a coltivare ufficialmente un mercato interno per le criptovalute.
Un mercato legale e in crescita
La decisione del governo arriva quando il mercato crittografico nel paese sta andando a gonfie vele. Per questo motivo il governo russo tenterà di far crescere un mercato regolamentato per le criptovalute legali. Nonostante il paese abbia alle spalle un passato turbolento in merito alle valute digitali. Mikhail Mishustin crede che i legislatori possano trovare un quadro legale e utile per le criptovalute.
L’obiettivo è civilizzare il settore
Sicuramente la preoccupazione per le criptovalute in Russia non è passata da un giorno all’altro. Tuttavia spaventa di più un mercato costantemente in crescita e incontrollabile dagli organi istituzionali. Per questo motivo il Primo Ministro della Russia vuole proprio civilizzare il settore delle criptovalute. Infatti ha detto:
“Il governo prevede di dirigere il mercato delle criptovalute su un percorso civile. In modo che i proprietari di tali beni possano proteggere i loro diritti e interessi. Rendendo più difficile la creazione di progetti loschi”.
Un Primo Ministro pro-digitalizzazione
Mishustin è da tempo un sostenitore della digitalizzazione di qualsiasi parte del governo. Anche a gennaio è intervenuto in un evento e ha parlato sul ripensamento dei ruoli del governo in un’epoca di trasformazioni digitali. All’epoca, suggerì che il governo russo avrebbe cercato di supportare un ecosistema digitale. Per rendere migliore la vita delle persone comuni.
L’importanza della tecnologia per il Primo Ministro
La sua battaglia in sostegno delle tecnologie digitali è continuata anche durante la pandemia. Infatti recentemente Mikhail Mishustin ha confermato il suo sostegno alla digitalizzazione della vita pubblica. Ha sottolineato l’importanza delle tendenze digitali e delle piattaforme digitali. Inoltre il ministero delle finanze russo ha espresso interesse a utilizzare la nuova tecnologia blockchain. Per trasferire denaro e proteggersi dalle frodi finanziarie e di identità.
Le elezioni russe con blockchain
A confermare il sostegno del Primo Ministro all’uso delle tecnologie e criptovalute in Russia è il voto blockchain. Infatti vi avevamo già detto che il paese aveva testato la blockchain per le elezioni. Per garantire un voto a distanza tracciabile e sicuro. I funzionari hanno detto che la votazione si è svolta senza intoppi. Rendendo ottimista tutto il governo, Mishustin per primo.
Pressioni interne ed esterne
Se da una parte in Russia il Primo Ministro ha a che fare con i sostenitori esterni delle criptovalute. Dall’altra deve mantenere alcuni legislatori che esercitano pressioni sul settore fintech. Infatti Mishustin sa bene che non può rendere il mercato crittografico libero. Ma deve porre dei paletti per non far degenerare. Anche perché lo spazio crittografico è un tema delicato. Dove molti stati stanno entrando nel gioco. E un paese come la Russia non può permettersi di fare passi falsi.
Pene detentive in Russia
Il pugno di ferro suggerito da alcuni legislatori include condanne carcerarie. La detenzione è prevista solo in alcuni casi. Ad esempio quando i possessori di criptovalute non dichiarano allo stato la loro attività crittografica. E’ previsto un tempo di sei mesi in caso di attività crittografiche non dichiarate del valore di oltre 15 milioni di rubli ($ 198.000). Una condanna ancora più pesante è rivolta a chi ha cercato di nascondere 45 milioni di rubli ($ 594.000) in criptovalute. Farlo due volte in tre anni comporterebbe una condanna a tre anni di reclusione. Una punizione severa, d’altronde la storia di questo paese vuole punizioni severe.
Una nuova legislazione nel 2021
L’annuncio di Mikhail Mishustin è arrivato nell’ambito di una nuova serie di modifiche al codice fiscale. Secondo il primo ministro, le criptovalute saranno considerate delle proprietà. Inoltre Mosca sta lavorando per una regolamentazione crittografica per il 2021. In nuovi emendamenti proposti andranno ad ammorbidire le legislazione esistente. Proprio di una regolamentazione crittografica si ha bisogno. Infatti la mancanza di normative getta nello sconforto e nel panico la comunità. Chissà se il governo russo non adotti una legislazione crittografica più ampia.
Legalizzare vuol dire civilizzare
Quella del governo russo in merito alle criptovalute è una decisione intelligente. L’esecutivo ha finalmente capito che il ostracizzare ed ostacolare il settore non porta a niente. Perché quello crittografico è un mercato in crescita, difficile da fermare. L’unico modo è quello di controllarlo e regolamentarlo. Perché solamente con una legislazione si può civilizzare l’intero mercato.
Chissà se questa decisione russa non sia da esempio per gli altri stati. Soprattutto per l’Europa che sta discutendo dell’euro digitale. Ma anche per gli Stati Uniti sempre critici del bitcoin e del mercato crittografico. Nazioni che non possono permettersi di lasciare una comunità allo sbando. E fare quindi la parte degli spettatori, aspettando che la situazione degenera. Perché è inutile girarsi intorno: prima o poi le cose crolleranno senza una legge. Strano che i grandi governi non l’abbiano ancora capito. Staremo a vedere come si evolveranno le cose. Voi continuate a seguirci!