La situazione delle regolamentazioni delle criptovalute in Unione Europea è ancora confusionaria. Tuttavia, la Romania ha adottato e ampliato il regolamento crittografico dell’Unione Europea, ovvero la quinta direttiva antiriciclaggio e antiterrorismo. E’ la prima volta che il paese accoglie una legislazione su valute virtuali, cripto-portafogli e piattaforme di scambio fiat-cripto.
Transazioni visibili alle autorità
Prima di parlare della Romania e del regolamento crittografico da questi adottato, diamo uno sguardo generale all’UE. Non tutti sanno, ma il Parlamento di Bruxelles e la Banca Centrale Europea volevano creare un quadro giuridico unitario. In modo che limitasse l’anonimato delle transazioni in criptovaluta. In particolare nell’ambito del riciclaggio di denaro, del finanziamento del terrorismo e dell’evasione fiscale. Per le autorità dedite, il metodo di controllo più semplice per le transazioni di criptovalute è: il controllo della rotta delle valute legali. Qualsiasi acquisto di valuta digitale con moneta legale e viceversa viene monitorato attraverso i fornitori di cambi.
L’adozione del 5AMLD dell’Unione Europea
Nell’ultimo periodo, dopo l’annuncio di Facebook su Novi, i parlamentari europei hanno dimostrato grande impegno per lo spazio virtuale. Tuttavia, non ancora esiste un quadro giuridico nell’Unione Europea. Per fornire una definizione e un regolamento su criptovalute, servizi di cambio digitale e fornitori di portafogli di custodia. Questo obiettivo si è concretizzato, in parte, con l’adozione della quinta direttiva antiriciclaggio e antiterrorismo, chiamata anche 5AMLD. Secondo cui l’attuazione di ulteriori misure relative alla trasparenza delle transazioni finanziarie.
Romania adotta il regolamento crittografico dell’UE in modo parziale
Inizialmente, la Romania non aveva adottato il regolamento crittografico 5AMLD per intero. Ovvero, aveva preso solo la Parte I della legge. Quella che riguarda la prevenzione e la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. Lasciando così fuori categorie importanti, come quelle nel campo delle criptovalute. Questa “mancanza” ha portato la Romania davanti la Corte di giustizia dell’Unione europea.
L’arrivo del GEO nel regolamento crittografico della Romania
Dopo la causa, ancora in corso, con l’Unione Europea. E al fine di semplificare il meccanismo di prevenzione e lotta al riciclaggio di denaro. Il governo della Romania ha adottato un’ordinanza di emergenza il 1° luglio 2020. L’ordinanza è denominata GEO, che traspone anche il resto del 5AMLD nella legislazione rumena. In seguito all’adozione di GEO. I fornitori di cambi che monitorano l’acquisto di valuta digitale con valuta fiat e viceversa. Devono ora essere autorizzati se operano in Romania.
Differenze tra Unione Europea e Romania
A differenza dell’Unione Europea, nelle nuove definizioni dell’ordinanza di emergenza rumena, non vi è alcuna differenza tra moneta elettronica e valuta virtuale. Nel senso legale utilizzato dal legislatore europeo per la moneta elettronica, le valute virtuali differiscono dalle valute elettroniche. In quanto le valute virtuali non rappresentano necessariamente un credito per l’emittente. E non sono necessariamente utilizzate come strumenti di pagamento. A differenza della moneta elettronica, la valuta virtuale non è accompagnata da una garanzia di rimborso legale in qualsiasi momento e al valore nominale. E questo non risponde al regolamento crittografico della Romani.
Tutto dipende dai modelli di business
I nuovi modelli di business, possono essere classificati come valute elettroniche che tendono a diventare valute virtuali. La classificazione di una valuta virtuale. Come moneta elettronica o strumento finanziario, dipenderà dal modello di business e dal ruolo svolto dalla valuta nell’ecosistema della piattaforma. Il regolamento crittografico della Romania completa, in qualche modo, la legislazione dell’UE. Con nuove entità segnalanti, come segue: fornitori di servizi di cambio tra valute virtuali e valute legali e fornitori di portafogli digitali.
I portafogli digitali in Romania
Per quanto riguarda i tipi di portafogli digitali, il 5AMLD si riferisce solo a determinati portafogli digitali o ai cosiddetti “portafogli caldi”:
- I portafogli digitali differiscono, a seconda di come accedi al tuo portafoglio e di come memorizzi la tua chiave privata.
- Un portafoglio caldo ha accesso diretto e permanente a Internet e una blockchain specifica. Il nome hot wallet deriva dal fatto che è collegato online e può essere gestito in remoto dal proprietario o da una terza parte. L’esposizione diretta all’ambiente online e la possibilità di custodia da parte di terzi, lo portano a un rischio maggiore di attacchi informatici.
Regolamento Crittografico Romania: Le Transazioni
Secondo l’atto normativo adottato dal governo della Romania. Coloro che forniscono servizi di cambio tra valute virtuali e valute legali, nonché i fornitori di portafogli digitali. Devono autorizzare o registrarsi con la commissione per l’autorizzazione dell’attività di cambio. I fornitori di servizi di cambio sono le entità che forniscono lo scambio di valute virtuali, valute regolari e banconote ritenute a corso legale e la valuta elettronica di un paese, che è accettato come mezzo di scambio nel paese di emissione.
Gli altri fornitori europei possono fornire i servizi?
Stando al regolamento crittografico adottato dalla Romania. I fornitori europei devono soddisfare il criterio di una doppia registrazione/autorizzazione. Questo per verificare se sono conformi alla legislazione del paese di origine, nonché a quella del paese in cui forniscono i loro servizi.
In altre parole, i fornitori autorizzati in altri paesi SEE. Possono fornire tali servizi in Romania solo se si registrano/autorizzano. Sulla base della notifica inviata alla Commissione dall’autorità competente dello stato di origine.
Inoltre, questi servizi di cambio europei saranno obbligati ad avere un rappresentante autorizzato. Che deve essere domiciliato in Romania. Ed è autorizzato a stipulare contratti per conto della persona straniera e a rappresentare il cliente dinanzi alle autorità statali e ai tribunali in Romania.
Questa doppia condizione, che potrebbe essere considerata severa e restrittiva dai trader di criptovaluta, è data dalle direttive dell’Unione Europea sui servizi finanziari. Visto che la legislazione europea lascia libertà ai Paesi membri su questa specifica.
Regolamento Crittografico Romania: Le Piattaforme di Scambio
Ovviamente la Romania nel regolamento crittografico non si è dimenticata delle piattaforme di scambio. Stando all’ordinanza di emergenza, ogni exchange deve richiedere l’approvazione tecnica dell’Autorità digitale rumena per operare all’interno dei confini. Questo processo complesso e oneroso è mirato a rendere sicuri i fondi dei cittadini rumeni.
Punti da rivedere nel regolamento crittografico della Romania
Come molte legislazioni, anche in Romania il regolamento crittografico non è del tutto completo. Visto che rimangono ancora irrisolti dei punti, per molti, considerati importanti e che andrebbero chiariti. Tuttavia, è un inizio, se consideriamo che l’Unione Europea non sa ancora come comportarsi con le criptovalute. E la Banca Centrale Europea non ha ancora i mezzi per operare in questo spazio.
UE: Un quadro normativo in bilico
Vedendo la Romania con il suo nuovo regolamento crittografico e le reticenze dell’Unione Europea sulle criptovalute. Che non si sente ancora pronta a lasciare mano libera a bitcoin, ethereum, libra e similari. Non possiamo che dire che questa è una situazione in bilico. In un momento in cui la tendenza del mondo economico-finanziario volge sempre più in favore delle criptovalute e dell’innovazione tecnologica. Molti cittadini europei si sentono confusi e non sanno se una transazione di valute virtuali sia legale o meno.
Sfruttare la tecnologia è la chiave vincente
Quello che ci sentiamo di dire, dopo questa analisi. E’ che sfruttare al meglio le nuove tecnologie, riuscendo a prendere i benefici che queste apportano, potrebbe rivelarsi un gol per le economie avanzate. Questo nonostante i “piedi di piombo” dell’UE, che vuole regolamentare per tutelare i consumatori. Infatti, la soluzione, anche contro la crisi economica e il post-covid, potrebbe essere quella di rivedere la posizione dell’Euro. Magari con l’emissione diretta di criptovalute da parte della Banca Centrale Europea. In modo tale da garantire l’accountability politica e il controllo centralizzato, con una crescente fiducia degli attori economici verso la moneta virtuale.