La Reserve Bank of India “esplora la possibilità” di un CBDC. La banca centrale indiana potrebbe aggiungersi a quelle degli altri paesi per l’emissione di una valuta digitale. Tuttavia gli ostacoli che l’istituto finanziario deve affrontare sono numerosi. Infatti la banca ha ancora affermato che gli enti governativi e le autorità di regolamentazione in India sono “scettici” e “apprensivi” nei confronti delle criptovalute. Ricordiamo che in India non c’è ancora una chiara posizione in merito alla crittografia.
Dove eravamo rimasti?
Non è la prima volta che ci troviamo a parlare dell’India in merito alle questioni crittografiche. Nel 2018 il sogno di vedere uno dei paesi più popolati al mondo adottare la criptovaluta si è fermato. La Reserve Bank of India (RBI) infatti ha emesso una circolare che impedisce alle banche di fornire servizi finanziari formali. A tutte le aziende indiane di criptovaluta. In questo modo, 1 milione di cittadini indiani in possesso di criptovaluta sono rimasti bloccati. Impossibilitati ad investire. Nel 2020 la Corte Suprema dell’India ha revocato il divieto di cripto-banca di RBI.
Paura di un nuovo divieto
A fine novembre abbiamo parlato del timore della comunità crittografica indiana di vedere un nuovo divieto. L’aumento della domanda e dell’interesse sulle criptovalute nel paese, ha ipotizzato che i regolatori potessero nuovamente frenare la loro espansione. Infatti nel corso dei mesi sono accresciute le voci di un possibile divieto di criptovaluta in India. Tuttavia per adesso rimangono solo voci, nonostante che molti legislatori indiani non vedono di buon occhio le criptovalute.
Una valuta digitale della banca
A meno di un anno che la corte suprema indiana ha revocato il divieto della Reserve Bank of India (RBI) sulle attività di criptovaluta. La posizione della banca sulle risorse digitali sembra leggermente più aperta. Infatti pare che la Reserve Bank of India stia pensando seriamente di lanciare uno CBDC. Secondo un opuscolo sui pagamenti della RBI, la banca “sta esplorando la possibilità di stabilire se sia necessaria una versione digitale della valuta fiat”. La banca ha aggiunto che se avesse trovato una necessità, avrebbe esaminato i modi per utilizzare la valuta digitale.
Continuano i dubbi sulle criptovalute
L’opuscolo RBI ha riconosciuto la popolarità che circonda le criptovalute in tutto il mondo. Tuttavia ha affermato che i regolatori indiani e gli enti governativi locali sono sia “scettici” e “apprensivi” nei loro confronti. La banca ha fatto riferimento alle valute digitali della banca centrale come moneta a corso legale nel paese. Ma le ha anche definite “una passività della banca centrale in forma digitale”.
La RBI sale sul carro
Con un CBDC nazionale la Reserve Bank of India sale ufficialmente sul carro delle criptovalute. Una decisione presa guardando gli ultimi dati. La RBI ha riferito che c’è stata una “crescita esponenziale dei pagamenti digitali” nel paese. Con un aumento del 12,5% e del 43% di volume e valore dal 2011. La banca ha aggiunto che potrebbe espandere l’adozione mirando alla “generazione che è più reattivo alla tecnologia e all’era digitale”. Facendo riferimento proprio ai millennials, ovvero le persone nate tra il 1982 e il 2004.
Rupia indiana è instabile
Ciò che potrebbe spingere la Reserve Bank of India ad emettere uno CBDC è l’instabilità della valuta fiat. Proprio in questo contesto pandemico, la rupia indiana è meno stabile che mai. Gli sforzi della RBI per sostenere un’economia indebolita a seguito della pandemia hanno destabilizzato la valuta. Questo ha portato un interesse crescente nei confronti delle criptovalute nel paese. Dove l’obiettivo dei cittadini indiani è quello di proteggere la loro ricchezza dall’inflazione.
Un percorso lento e tortuoso
Nonostante la Reserve Bank of India stia pensando ad un CBDC e il governo stia allentando la presa sul settore. Ci sono ancora diversi ostacoli nel percorso di crescita per lo spazio crittografico del paese. Infatti la politica normativa è ancora vaga. Inoltre molte grandi banche continuano a rifiutare l’elaborazione delle transazioni crittografiche. Ma come sappiamo bene, questa condizione non riguarda solo l’India. Infatti molti paesi, se non tutti, sono molto arretrati nel dare una regolamentazione crittografica.
Conclusione
Una banca così grande come la Reserve Bank of India che sviluppa uno CBDC potrebbe favorire l’adozione di criptovalute in India. Oltre che potrebbe essere di esempio per gli altri Paesi. L’adozione di una valuta digitale sovrana nel paese potrebbe essere un modo per nutrire e far crescere l’industria in via di sviluppo.
Ricordiamo che uno CBDC è molto diverso da una criptovaluta come Bitcoin. Mentre il primo è controllato, quindi è centralizzato, il secondo è decentralizzato. Quindi una valuta digitale emessa dalla banca potrebbe essere una buona soluzione. E soprattutto potrebbe evitare di far parlare di divieti e quant’altro.