Il presidente dell’Argentina è aperto all’idea di avere una CBDC emessa dalla banca centrale e di introdurre Bitcoin. Tuttavia il capo della banca centrale del paese ha respinto l’idea di una valuta digitale di stato. Alberto Fernandez inoltre ha avanzato un plauso a tutto il mercato crittografico. E si è detto aperto all’adozione delle crypto asset all’interno del paese sudamericano.
Presidente dell’Argentina apre al CBDC e a Bitcoin
Il presidente argentino Alberto Fernandez sostiene gli asset digitali. Affermando che non c’è motivo di respingere la classe di asset emergente. Lo ha fatto durante una sua intervista con un media locale. In cui ha risposto a una domanda sull’opportunità di esplorare una valuta digitale della banca centrale (CBDC). O addirittura riconoscere Bitcoin come moneta a corso legale come ha fatto El Salvador all’inizio di quest’anno.
“Non voglio esagerare troppo, ma non c’è motivo di dire ‘no'”. Ha dichiarato Fernando.
CBDC e Bitcoin in Argentina contro l’inflazione
Il presidente dell’Argentina ha inoltre sottolineato come CBDC e Bitcoin possono annullare l’inflazione. “Dicono che il vantaggio è che l’effetto inflazionistico è ampiamente annullato”, ha detto. Proprio l’inflazione è stata una questione calda per l’amministrazione del precedente presidente dell’Argentina. I dati del governo indicano che 100 pesos argentini varrebbero oggi l’equivalente di 661 pesos. Questi dati ci sono da quando l’ex presidente Mauricio Macri ha lasciato l’incarico nel 2019.
Nonostante i rigidi controlli valutari dell’Argentina. L’attuale presidente ha una visione più ampia, moderna e digitale. Infatti ha notato una crescente percezione di Bitcoin come una copertura contro l’inflazione nella più ampia economia globale.
Apertura ma con cautela
Tuttavia il presidente dell’Argentina dichiara anche una certa cautela su CBDC e Bitcoin. Infatti Fernandez ha notato che è ancora molto presto per affidarsi al settore delle criptovalute. “C’è cautela a causa di quanto non sia familiare e perché è difficile capire come si materializza questa fortuna. Molte persone nel mondo hanno queste preoccupazioni. Ed è per questo che il progetto, o il sistema, non si è ancora espanso ancora di più. Ma è una cosa da considerare”.
Lo stop dalla banca centrale argentina
Nonostante l’apertura del presidente all’esplorazione delle risorse digitali. Il capo della banca centrale argentina sembra minacciare una repressione del settore. L’uomo infatti ha preso di mira la criptovaluta. Caratterizzando gli asset digitali come una minaccia per la stabilità economica. E prefigurando normative più severe per il settore.
Inoltre il presidente della banca ha affermato che BTC non riesce a generare valore per gli investitori. Al di fuori dei cicli di hype a breve termine. Ha anche paragonato Bitcoin a una merce. Concludendo che BTC “non è un’attività finanziaria” come definito dalla National Securities Commission del paese.
Banca preoccupata dalla minaccia delle criptovalute
Il presidente della banca ha espresso la sua intenzione di “regolare l’intersezione di Bitcoin. Con il sistema di pagamento e il mercato dei cambi”. Avvertendo che la criptovaluta “potrebbe essere molto dannosa”. Per la stabilità finanziaria nazionale. Nel regolamentare il settore, la banca centrale desidera dare la priorità a “impedire agli investitori poco sofisticati” di impegnarsi con le criptovalute. “Siamo preoccupati che le criptovalute vengano utilizzate per generare profitti indebiti su persone ignare”.L’uomo ha anche respinto il suggerimento che l’Argentina avrebbe esplorato una valuta digitale della banca centrale (CBDC).