Home » Criptovaluta » Crypto News » Per quale motivo l’India è così insofferente alle criptovalute?

Per quale motivo l’India è così insofferente alle criptovalute?

Mentre Bitcoin sta scalando nuove vette ed è sostenuto da pesi massimi come Elon Musk. La banca centrale indiana non sembra avere fiducia nelle criptovalute. Cosa c’è dietro l’odio e l’ostilità dell’India verso le criptovalute? A questa domanda andreamo a rispondere poco alla volta. Cercando di capire quali sono davvero le questioni irrisolte. Anche perché stiamo parlando della seconda nazione più popolosa al mondo. Un paese che potrebbe davvero dare filo da torcere a Cina, Stati Uniti ed Europa. Ma non ne vuole proprio sapere di bitcoin e valute digitali. 

Dove eravamo rimasti? 

Esattamente un mese fa vi abbiamo comunicato che il governo vuole presentare un progetto di legge al parlamento che vieta le valute digitali private. La norma infatti potrebbe essere approvata. Durante la sessione di bilancio parlamentare dell’anno. E i numeri al parlamento dicono che molto probabilmente entrerà in vigore. La decisione è destinata a mettere a disagio tutti gli investitori, attuali e potenziali, di criptovalute. Sia all’interno del paese che al di fuori dell’India. Una notizia che ha scombussolato tutta la comunità. Che temevano da tempo un nuovo divieto

L’India tra odio e ostilità verso le criptovalute

Sappiamo bene che il rapporto tra l’India e le valute digitali non è buono. Infatti il paese ha una relazione ostile di lunga data con le valute digitali come Bitcoin. Nonostante abbia l’hub tecnologico in rapida crescita più delle altre nazioni. Compreso lo sviluppo e l’adozione della tecnologia blockchain. La Reserve Bank of India (RBI) ha creato i paletti circa 3 anni fa. Quando ha emesso per la prima volta un divieto sulle transazioni di criptovaluta nel 2018. Che ha vietato a tutte le banche del paese di trattare con le criptovalute. Tuttavia gli scambi di criptovaluta hanno reagito con una causa legale. Una dura battaglia giudiziaria che alla fine hanno vinto nel marzo 2020. 

Corte Suprema “aiuta” la comunità crypto 

Ad andare incontro alle richieste della comunità crittografica e alle aziende del settore è stata la Corte Suprema indiana. Proprio nel 2020 infatti ha revocato il divieto della banca centrale di due anni su bitcoin e altre criptovalute. Dopo averlo dichiarato incostituzionale. La mossa è stata molto celebrata da investitori, sviluppatori e utenti di criptovaluta. E ha immediatamente visto molti investitori rilanciare le loro attività crittografica. Ma ha attratto anche molti altri nuovi investimenti nel fiorente settore blockchain del paese. Creando in questo modo ancora malumori tra le istituzioni

Ci risiamo! 

Il lavoro degli odiatori seriali indiani verso le criptovalute non si è mai fermato.  Infatti come accennato, l’India ha sul piatto una legge che vieta le criptovalute private girano da tempo. Per questo motivo la comunità crittografica indiana si è data da fare. Temendo un potenziale divieto generale. I leader degli scambi di criptovaluta dell’India hanno proposto una sandbox normativa. Per regolamentare la criptovaluta nel paese. Una proposta che evidentemente non ha convinto del tutto i legislatori indiani

La crociata parte da RBI 

L’odio e l’ostilità dell’India verso le criptovalute parte anche questa volta dalla Reserve Bank of India. In un’intervista con il canale di notizie economiche CNBC TV-18 lo ha confermato il governatore della RBI. Shaktikanta Das ha affermato che la banca centrale ha “alcune importanti preoccupazioni sulla criptovaluta”. E sul suo impatto sulla stabilità finanziaria. Das ha anche affermato di aver trasmesso le sue preoccupazioni al governo indiano. Spingendolo ad un progetto di legge che vieta le valute digitali private. 

La comunità potrebbe vacillare (di nuovo) 

Questa dichiarazione di preoccupazione di Das possono avere enormi ripercussioni per lo spazio crittografico in India. Come detto, gli scambi di criptovaluta indiani stanno già vacillando. Sia per le voci del divieto per le valute digital private. Che sotto l’effetto di una circolare RBI che chiedeva alle istituzioni finanziarie di non supportare le criptovalute. Nonostante questa circolare sia stata ribaltata dalla corte. Ma l’ombra del divieto delle criptovalute in India incombe ancora. Ed il panico è all’ordine del giorno

La RBI è dubbiosa sulle criptovalute proprio per la loro volatilità e per il pericolo di attività illegali.

India: tra panico e preoccupazioni 

Perché Bitcoin è ancora visto con sospetto in India? Le preoccupazioni di Das sono legittime? Certo dalla sua posizione di governatore di una delle banche più importanti al mondo non potevamo aspettarci altre dichiarazioni. Anche perché le criptovalute sono sempre state viste con timore dalle istituzioni tradizionali. In quanto le banche non sono in grado di controllarle come il denaro sovrano. Proprio questa paura di perdere l’autorità ed il controllo non fa dormire sonni tranquilli. 

Criptovalute sono volatili

Se insieme alla paura di perdere autorità c’è il fatto che bitcoin è altamente volatile le cose si complicano. Infatti l’odio e l’ostilità dell’India verso le criptovalute deriva anche dalla loro volatilità. Lo stiamo vedendo proprio in queste settimane come il prezzo del bitcoin non ha tregua. Una volta batte il proprio record, arrivando ai massimi storici. E il giorno dopo lo troviamo crollato di oltre il 10%. Bitcoin infatti non ricava il suo valore da alcuna risorsa o guadagno. Quindi il valore dipende esclusivamente da ciò che un investitore è disposto a pagare per questo. Di conseguenza il suo prezzo può essere facilmente influenzato. E la questione twitter di Elon Musk ne è la prova. 

Un rischio che RBI non vuole prendere 

Di questo rischio ha paura, tra le altre cose, l’India. Questo tipo di volatilità è ovviamente rischioso per gli investitori al dettaglio. Che non hanno tasche profonde per trattenere le perdite. E la volatilità non è esclusiva di Bitcoin. Anche altre valute virtuali hanno una traiettoria simile. L’estrema volatilità significa anche che le  valute digitali non sono la migliore modalità di pagamento. Con il suo valore che oscilla drasticamente in un breve periodo. Può destabilizzare l’economia. In cui beni e servizi vengono scambiati quotidianamente con valuta. Se il valore del pagamento cambia frequentemente. Può creare un’enorme incertezza per acquirenti e venditori. 

Riciclaggio e sicurezza 

Un’altra grande preoccupazione per la banca centrale indiana è l’anonimato che le valute virtuali offrono ai loro investitori. Mentre il record di Bitcoin è mantenuto su un libro mastro aperto. L’identità del proprietario è nascosta. Ciò può creare problemi per le istituzioni finanziarie nel monitorare il flusso di denaro. E quindi le criptovalute potrebbero essere utilizzate per trasferire denaro illegale o evadere le tasse. Oltre all’uso improprio della valuta virtuale, anche la sicurezza è una grave preoccupazione. Sebbene sia impossibile manomettere il libro mastro o la chiave delle monete digitali. Possono essere rubate dal portafoglio degli scambi. 

Preoccupazioni (semi) infondate 

Certo sono giuste le preoccupazioni di riciclaggio di denaro. Tutte le nazioni devono porre rimedio a questo male. Ma dire “le criptovalute sono il mezzo per riciclaggio di denaro ed evasione fiscale” è assurdo. Questo perché la cartamoneta è sempre stato lo strumento per eccellenza per i traffici illegali. E anzi è il mezzo più efficace per truffare. Quindi ridiamo quando si parla di illegalità riferito solo ed esclusivamente alle criptovalute. 

Conclusione 

Ricordiamo che l’India è la seconda popolazione più grande al mondo. Potrebbe benissimo essere una seconda Cina, se lo volesse. La nazione infatti potrebbe lavorare per ostacolare lo yuan digitale. Soprattutto perché gli indiani sono spinti verso l’adozione delle valute digitali. Infatti nel paese c’è una grande comunità crittografica. Inoltre cresce l’interesse per la crittografia e le nuove innovazioni tecnologiche. Per questo motivo è importante che la RBI deponga le armi. E magari lavorare insieme al governo e alla comunità per una legislazione crittografica.

Articoli Consigliati

[td_block_21 limit="12"]

Mondo Crypto è anche Tua!

Mondo Crypto è la Startup Innovativa riconosciuta come canale informativo su Blockchain e Cryptovalute in Italia. Siamo stati ammessi al Programma Operativo Nazionale Cultura e Sviluppo (PON) FESR 2014-2020. Siamo nati con l'obiettivo di creare consapevolezza sui temi della Blockchain, Cryptovalute e Bitcoin divulgando in maniera easy le informazioni verso le istituzioni, investitori, traders, organizzazioni e utenti. Offriamo giornalmente news, aggiornamenti di settore, guide trading e partecipazione ad eventi, utilizzando uno stile semplice e diretto. Per Mondo Crypto l’informazione è libera e tutti hanno il Diritto di Conoscere e di Capire il mondo Blockchain, Cryptovalute e Bitcoin. Il nostro motto è: Mondo Crypto è anche Tua! Il tuo parere per noi è importantissimo, per poterti offrire un servizio sempre migliore! Facci sapere cosa ne pensi, lasciaci una recensione su Google.

Articoli Consigliati

Mondo Crypto è anche Tua!

Mondo Crypto è la Startup Innovativa riconosciuta come canale informativo su Blockchain e Cryptovalute in Italia. Siamo stati ammessi al Programma Operativo Nazionale Cultura e Sviluppo (PON) FESR 2014-2020. Siamo nati con l'obiettivo di creare consapevolezza sui temi della Blockchain, Cryptovalute e Bitcoin divulgando in maniera easy le informazioni verso le istituzioni, investitori, traders, organizzazioni e utenti. Offriamo giornalmente news, aggiornamenti di settore, guide trading e partecipazione ad eventi, utilizzando uno stile semplice e diretto. Per Mondo Crypto l’informazione è libera e tutti hanno il Diritto di Conoscere e di Capire il mondo Blockchain, Cryptovalute e Bitcoin. Il nostro motto è: Mondo Crypto è anche Tua! Il tuo parere per noi è importantissimo, per poterti offrire un servizio sempre migliore! Facci sapere cosa ne pensi, lasciaci una recensione su Google.