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Quale sarà il destino del mercato crittografico con Biden Presidente?

Gli Stati Uniti hanno un nuovo Presidente. Dopo tre giorni di conteggio, la CNN ha ufficialmente annunciato il 46° Presidente degli Stati Uniti d’America. Nonostante Trump non abbia ancora ammesso la sconfitta. Joe Biden prenderà il suo posto nella Casa Bianca. Il nuovo capo di Stato si è esposto su tanti temi: dall’economia alla sanità, fino alla questione razziale. Ma Biden non si è mai espresso in merito al mercato crittografico. Non sappiamo il suo punto di vista. Quindi non sappiamo se sia un bene o un male per bitcoin e blockchain. Ma cerchiamo di fare un’analisi lucida e a 360 gradi. 

Il mercato crittografico con la presidenza Biden 

Una delle prime azioni del nuovo Presidente USA è sempre quella di ridefinire le agenzie di regolamentazione. Questo per dare un segnale di discontinuità con la presidenza passata. Ciò potrebbe aprire nuove questioni, da qui ai prossimi 4 anni. Anche per quanto riguarda la politica sulle criptovalute. Ma soprattutto per quanto riguarda la “guerra digitale” con la Cina. Molti sostenitori di Biden sperano che questo sosterrà una riforma sulle politiche tecnologiche. 

Biden “vecchio” per la crittografia? 

Come Trump, Biden è un uomo anziano. Per questo motivo, per gli uomini della loro generazione è difficile accettare di buon grado un nuovo sistema di pagamento. Che poi è per giunta digitale. Per loro, il dollaro è la madre di tutte le monete, niente e nessuno può prendere il suo posto. Neppure in tempi di crisi e di pandemia. Inoltre, per accogliere nuove tecnologie è importante avere una certa familiarità con il digitale. Quello che né Trump e né Biden hanno dimostrato di avere. Ma non tutto è perso. 

Da Trump a Biden 

La reticenza e lo scontro di Trump verso bitcoin e le criptovalute fa ben sperare i sostenitori della crittografia. Se Biden vuole staccarsi completamente dall’Era Trump, deve farlo anche per quanto riguarda il mercato crittografico. Infatti, se il suo sfidante aveva chiaramente espresso di odiare bitcoin. Biden potrebbe diventare un fan. Ma andiamoci piano prima di farci delle illusioni. Perché se è vero che lo scenario potrebbe cambiare. Non sappiamo se sia un bene o un male. Quello che è sicuro è che ci potrebbero essere molti cambiamenti in atto

Membri del settore crypto nel governo centrale? 

Un partner della società di consulenza FS Vector ha detto la sua in merito alla presidenza Biden. Questo sostiene che durante il mandato di Biden, vedremo probabilmente nominati politici che provengono dal settore delle criptovalute. Una cosa che finora non si è mai vista. Ad alimentare questa teoria c’è il team del vicepresidente eletto Kamala Harris. Che include già Ryan Montoya, ex chief technology officer presso i Sacramento Kings. Che ha supervisionato l’uso da parte del team NBA di vari strumenti e piattaforme. Tutti legati alla blockchain.

Nella crypto news di venerdì abbiamo parlato di un dettaglio non da poco. Ovvero che tra le donazioni ricevute da Biden c’è anche quella del CEO della piattaforma di derivati ​​di criptovaluta FTX. Il CEO dell’azienda, ha effettuato la seconda più grande donazione alla campagna presidenziale di Biden. Ha donato alla campagna di Biden un totale di 5,2 milioni di dollari.

L’importanza dei finanziatori privati nella campagna elettorale

Nella crypto news di venerdì abbiamo parlato di un dettaglio non da poco. Ovvero che tra le donazioni ricevute da Biden c’è anche quella del CEO della piattaforma di derivati ​​di criptovaluta FTX. Il CEO dell’azienda, ha effettuato la seconda più grande donazione alla campagna presidenziale di Biden. Ha donato alla campagna di Biden un totale di 5,2 milioni di dollari. 

Uno sguardo indietro di 4 anni

Facciamo un passo indietro. Vediamo cosa è successo durante la scorsa campagna elettorale. Trump era stato sostenuto da Linda McMahon, amministratore delegato della WWE. E anche dal co-fondatore di Home Depot, Bernard Marcus. Mentre Hillary Clinton era stata aiutata dai colossi Alphabet, Microsoft e Apple. Sicuramente, con la presidenza Trump gli introiti di McMahon e Marcus sono aumentati. Ma non possiamo dire che Alphabet, Microsoft e Apple abbiano subito un calo. 

Interesse economico e politico dietro le donazioni

La donazione di FTX è un’ottima notizia per i fan della crittografia. Perché i finanziatori sono importanti e mai disinteressati. Il loro obiettivo è quello di puntare sul cavallo vincente. Per influenzare le politiche dei candidati. È indubbio che le lobby di potere possano avere interesse a finanziare i partiti. Nel tentativo di condizionare le scelte dei politici o di influenzare il voto. Per questo motivo, il “prezzo da pagare” è strettamente correlato dalla somma della donazione. Non mi stupirei se le piattaforme di derivati di criptovaluta abbiano delle agevolazioni. Da qui ai prossimi 4 anni di presidenza Biden. 

Amazon dal più atteso al grande assente 

In una gara in cui tutti voglio dire la loro e partecipare da protagonisti è strana l’assenza di Amazon. Bezos non ha preso parte alla campagna elettorale più combattuta dell’ultimo secolo. Ha preferito fare un passo indietro. Ma per quale motivo? Che cos’ha in mente di fare? Con il sui silenzio, Amazon ha dimostrato di non aver bisogno del governo. Che lui è lontano dalle dinamiche politiche. Proprio come Facebook. 

Amazon è un pericolo per l’ecosistema economico?  

Mentre tutti guardano con preoccupazione la Libra di Facebook, Unione Europea inclusa, Bezos lavora dietro l’angolo. Il gigante del commercio elettronico potrebbe essere la più grande minaccia per il mondo Occidentale. Soprattutto dietro gli introiti avuti in tutto il mondo durante il lockdown. Tanto che potrebbe creare un sistema economico a parte e potrebbe uscire con una propria valuta digitale. Per gestire i proprio guadagni. Lontano dalle decisioni governative. Se così fosse, i Paesi devono iniziare a preoccuparsi. Cina compresa.

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