L’epidemia di covid-19 si è rapidamente diffusa in tutto il mondo. Infettando milioni di persone e causando migliaia di morti. Una pandemia globale che ha messo in ginocchio l’intero settore economico. Oggi vogliamo andare ad esplorare come sarà il mercato delle criptovalute nell’era post coronavirus. Metteremo una lente di ingrandimento sul ruolo di bitcoin e sul futuro delle banche. In particolare andremo a vedere il crescente interesse delle persone nelle risorse digitali. E come le banche di conseguenza risponderanno alla crisi dei sistemi finanziari tradizionali.
Maggiore interesse per le criptovalute
La pandemia ha avuto un impatto positivo sul mondo crittografico. L’immobilismo europeo, che da tempo fa affidamento sul sistema finanziario tradizionale, è stato messo in discussione. Il lockdown ha costretto le persone di tutti i continenti a pagamenti digitali, facendo scoprire lo spazio delle criptovalute. Qualcuno sostiene che abbia persino accelerato l’adozione mainstream delle valute digitali e delle soluzioni commerciali basate su DLT a livello globale. Cambiando radicalmente la percezione della gente nei confronti del denaro.
Bitcoin come bene rifugio
In particolare, la pandemia di covid-19 ha favorito la scalata di bitcoin come bene rifugio. Questo mentre le banche centrali stampano miliardi e miliardi di dollari in sussidi. Nel tentativo di ammorbidire gli effetti già drastici sulle economie globali. In questo scenario di insofferenza generale, mancanza di fiducia e tassi di inflazione in costante aumento. La gente si sta rivolgendo a Bitcoin come la prossima protezione contro l’inflazione. A scapito degli investimenti tradizionali come azioni, immobili e persino oro. Molti esperti concordano sul fatto che vedremo un enorme aumento del valore per bitcoin. Un aumento che in questi giorni si sta già verificando.
Lacune dei servizi finanziari tradizionali
La pandemia sta indubbiamente promuovendo l’innovazione digitale e accelerando di 20 anni lo sviluppo tecnologico dell’umanità. Soprattutto alla luce delle enormi lacune su cui pocci la nostra infrastruttura finanziaria. In cui chi possiede meno paga di più. Infatti il covid-19 ha aggravato le disuguaglianze per molte persone che non hanno accesso a servizi bancari. Poggiando l’accento sugli enormi disagi delle banche, rivelando la debolezza del nostro paradigma attuale e aumentando la disoccupazione.
Criptovalute contro le disuguaglianze
In questo scenario apocalittico sono intervenute le risorse digitali. In molti si sono resi conto che i servizi crittografici possono aiutare a ridurre i costi di determinati pagamenti. Utilizzando criptovalute e blockchain per rendere le transazioni transfrontaliere più veloci, più economiche e più affidabili. Dei servizi accessibili a tutti in maniera equa, senza distinzione di classe sociale ed economica. Così molti hanno deciso di possedere bitcoin come protezione contro l’inondazione e la manipolazione della moneta. Sia da parte del governo che delle banche.
Il ruolo del mercato delle criptovalute nel post coronavirus
Penso che siamo tutti d’accordo nell’affermare che la pandemia è un punto di non ritorno. Non sappiamo ancora se le criptovalute giocheranno un ruolo da protagonista nell’era post covid-19. Tuttavia possiamo dirvi che il mercato vedrà sicuramente l’aumento di adozione delle valute digitali. Questo perché sono immuni alla manipolazione del governo che spesso vediamo nel denaro fiat. Nonostante siano profondamente volatili. Ciò non significa che il mercato stesso non possa essere manipolato.
Addio alla privacy?
La digitalizzazione però può essere un’arma a doppio taglio. Il mercato delle criptovalute in un mondo post coronavirus ci farà diventare sicuramenti tutti più innovativi e moderni. Ma più controllati e meno sicuri. Tutto ciò che è tecnologia è tracciabile. Non vi fate fregare dalla storiella della privacy. Adesso i governi già si stanno muovendo per regolamentare l’intero settore crittografico. Come giusto che sia. Poggiando le mani su di esso. Quindi sarà reso visibile non solo quello che compri, ma anche quello che cerchi.
Banche stanno perdendo quota
Sicuramente il mercato delle criptovalute avrà molta più influenza delle banche nell’era post coronavirus. Secondo un interessantissimo sondaggio di Tokenist, negli ultimi tre anni c’è stata una significativa perdita di fiducia nelle istituzioni bancarie tradizionali. E Bitcoin ovviamente ne ha beneficiato. Infatti il 47% degli intervistati si fida di Bitcoin rispetto alle grandi banche. Con un aumento del 29% negli ultimi tre anni.
Millennial si fidano di Bitcoin
Una maggiore fiducia in Bitcoin rispetto alle grandi banche è vista principalmente tra i millennial. Gli intervistati maschi e femmine mostrano entrambi una maggiore fiducia in BTC. Con circa il 17% in più di probabilità di fidarsi di Bitcoin anni fa. Per quanto riguarda gli over 65 anni, questi sembrano molto riluttanti a riporre la loro fiducia in BTC. Questo anche perché le nuove generazioni sono più propense al cambiamento e all’innovazione.
Le donne aumentano l’interesse per criptovalute
Guardando il grafico, possiamo notare che le donne stanno accrescendo il loro interesse per l’intero settore. Se l’uomo nel 2017 partiva da una base del 54% ed è aumentato del 16%. La donna è cresciuta del 17% con un inizio al 36%. Questo perché la tendenza delle donne è quella di non buttarsi a capofitto o porsi troppe domande all’inizio. Ma è quella di studiare, ricercare e poi giungere a delle conclusioni. Una tendenza che non a tutti gli uomini appartiene.
Cosa devono fare le banche?
In questo clima di incertezza e mancanza di fiducia, il contante è in pericolo. E con esso il potere dell’intero sistema finanziario tradizionale. Questo probabilmente costringerà le banche ad accelerare l’adozione di bitcoin e altre criptovalute. L’abbandono graduale delle valute legali aumenterà l’uso delle valute digitali. Creando una spirale che porterà all’adozione diffusa del contante digitale. Ciò creerà instabilità nel sistema nel breve termine. Ma col tempo le cose potrebbero cambiare. Soprattutto se la maggioranza delle banche accetterà questo compromesso. Che poi è l’unico possibile affinché le istituzioni bancarie mantengano il loro potere.