Siamo all’ultimo giro di boa di un anno che sicuramente verrà ricordato per il coronavirus. Sono stati tanti i temi trattati nel 2020 come tante sono state le novità che hanno cambiato il mercato delle criptovalute e blockchain. Stiamo parlando dell’entrata in scena dello yuan digitale e delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Della guerra fredda tecnologica e delle regolamentazioni crittografiche. Senza contare della stablecoin di Facebook e della decisione di PayPal di consentire i pagamenti con le criptovalute. Tutte novità di un anno che ci ha tenuti col fiato sospeso.
Bitcoin ai tempi del covid-19
Il 2020 è stato l’anno che ha fatto scoprire le criptovalute e la blockchain a molte persone. In questi mesi, bitcoin ha avuto una crescita esponenziale. Tanto che ad aprile abbiamo parlato di come la madre delle valute digitali potesse sostituire il addirittura il dollaro. Quello era un periodo in cui le imprese si trovavano ad affrontare una grave carenza di capitale circolante. Le industrie stavano fissando il fallimento e le banche centrali volevano allentare i tassi di interesse. In questo scenario, dove la carta moneta era in crisi, il digitale ha iniziato a prendere piede.
PayPal apre ai pagamenti di criptovaluta
L’ingresso di PayPal è una delle storie più significative nello spazio crittografico del 2020. Questo ha aperto le porte a ciascuno dei suoi utenti statunitensi. Per conoscere o acquistare criptovalute. Da qui si è incrementata la necessità di regolamentare il settore. Una necessità già emersa lo scorso anno. Quando i legislatori hanno prestato maggiore attenzione allo spazio crittografico dopo l’annuncio della Libra di Facebook.
Regolamentazioni crittografiche un appuntamento solo rimandato
Il 2020 ha aperto alla stagione delle regolamentazioni di criptovalute e blockchain. Una strada che terminerà nel 2021, con l’entrata in vigore di norme crittografiche. Infatti molti governi hanno imposto agli exchange nuove linee guida. Dove gli utenti di una piattaforma hanno l’obbligo di registrarsi con nome, cognome e carta d’identità. E gli scambi di risorse digitali, per sopravvivere, hanno dovuto accettare, nonostante non fossero d’accordo.
La regolamentazione: un bene, ma non per tutti
Se gli Stati decidono di dare una regolamentazione questo è solo un bene per blockchain e criptovalute. L’applicazione di norme non significano la fine delle valute digitali. Anzi, proprio il contrario. E’ la legge che rende più forte e sicuro un settore. Eliminando incertezza, dubbi, paure e truffe. Tuttavia, non tutti sono favorevoli. La pressione delle lobby esterne è pesante. Ed il legislatore deve fare i conti con i loro interessi e le loro richieste. Staremo a vedere se cederà o sceglierà di regolamentare un settore troppo spesso soggetto ad attività illecite.
Il boom delle valute digitali delle banche centrali
Da qui possiamo dire che c’è stata un’accelerata della rivoluzione digitale del contante. Una Central Bank Digital Currency (CBDC) è una nuova forma di moneta. Diversa dal denaro digitale, ma indissolubilmente legata alla Banca che la emette. Molte banche centrali a livello mondiale hanno già avviato una fase esplorativa e sperimentale. Per comprendere in che modo le nuove tecnologie come la blockchain possano supportare la creazione di una nuova forma di moneta. Che rechi vantaggi in tutte le sue applicazioni. Uno studio partito proprio dai lavori della banca popolare cinese e dall’emissione dello yuan digitale nel paese.
CBDC sostituirà il contante?
Come abbiamo accennato, molti paesi stanno studiando l’emissione di un CBDC. Anche la BCE ha iniziato le consultazioni che proseguiranno per tutto il 2021. Altri paesi invece si sono dimostrati passivi, ovvero non interessati alla sua emissione in tempi brevi. Tuttavia, in molti pensano che la valuta digitale sovrana sostituirà il contante. Questo potrebbe accadere, ma non in tempi brevi. Infatti le banche che stanno sviluppando un CBDC hanno sottolineato che questo andrà a supportare il contante e non a sostituirlo.
Perché alcuni paesi sono scettici?
Non tutti i legislatori sono propensi all’adozione di una valuta digitale di stato o bancaria. Questo perché il digitale andrebbe ad eliminare ogni tipo di privacy. Se vi hanno raccontato la storia che “le transazioni di criptovalute sono anonime”, possiamo dirvi che è falsa. Ci sono crypto come Monero che tendono a nascondere l’identità dei possessori. Ma si sta arrivando al punto in cui il digitale seguirà ogni nostro passo. Saremo schedati e rintracciati. Se compri uno yogurt al supermercato o scommetti illegalmente le autorità lo sapranno.
Alla politica potrebbe non piacere
Questa situazione potrebbe provocare “danni” alla politica. Non è nuova la notizia che molti politici sono mischiati in gare di appalto o in traffici loschi. Dare la cosiddetta “mazzetta” in contanti è più sicuro che girare una somma tramite una transazione su un exchange. Ma questo vale anche per un imprenditore o un bancario. Per questo motivo il legislatore di turno, pressato sia dalle lobby che dai suoi interessi personali, temporeggia e cerca di allungare i tempi.
Cosa aspettarsi nel 2021?
Il nuovo anno sicuramente farà emergere ancora di più la voglia di innovazione tecnologica. La crisi scatenata dalla pandemia da coronavirus potrebbe far uscire molte persone dalla loro comfort zone. E accompagnarle alla scoperta di nuovi sistemi di pagamento, più efficaci e più veloci. In questo contesto PayPal e Facebook potrebbero aiutare. Ma bisogna vedere se i governi centrali sono d’accordo. Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà!