La legalità delle criptovalute sta diventando un vero e proprio tormento per l’India! Pochi giorni fa abbiamo parlato del divieto delle valute digitali nel Paese. Infatti il Ministero delle Finanze indiano ha proposto di vietare le criptovalute per legge. La proposta dovrà passare davanti al Consiglio dei ministri dell’Unione. E poi sarà trasmessa al Parlamento per la revisione finale. Oggi la notizia ci riporta nel secondo paese più popoloso al mondo. La circolare RBI del 2018 riguardo le entità regolamentate a non trattare le criptovalute. E’ stata recentemente contestata da un’audizione durata una settimana.
Lettera al ministro indiano delle finanze
Dunque la legalità delle criptovalute è un tormento per l’India. Sumit Gupta ha scritto oggi una lettera aperta al ministro delle finanze Nirmala Sitharaman. Il cofondatore e CEO della piattaforma di trading CoinDCX ribadisce la logica alla base della scrittura al Ministro delle finanze. Ha sottolineato infine che “avere una regolamentazione crittografica aperta è di primaria importanza. Per la continua crescita del settore cripto emergente dell’India”.
Posizione precaria per le criptovalute
Gupta evidenzia la posizione precaria occupata dalla criptovaluta nel paese. E i potenziali benefici che può offrire se i regolatori sono più aperti alle innovazioni nel settore finanziario. Infatti dice: “L’obiettivo della criptovaluta in India era quello di creare una nuova dinamica. In cui l’economia crittografica e l’economia tradizionale possano funzionare in parallelo”. Demonizzando la criptovaluta il paese rischia di perdere il rispetto di paesi quali la Cina e gli Stati Uniti.
Poi conclude Gupta che “Il settore delle criptovalute ha il potenziale per dare origine a innumerevoli nuovi imprenditori. Nuove start-up e nuove imprese. Nuove innovazioni e nuovi prodotti e servizi. Nuovi consumatori e mercati completamente nuovi. Investendo nel settore, la nazione trarrà beneficio sia sul piano sociale che economico”.
Vediamo se il mercato delle criptovalute avrà calma.