La polizia postale italiana ha bloccato l’attività illegale dei truffatori. Che hanno offerto Green pass falsi su Telegram in cambio di criptovalute. Le autorità italiane hanno chiuso 32 gruppi di Telegram. Che offrivano il passaporto sanitario a migliaia di persone. I criminali preferivano i pagamenti in criptovaluta per il servizio illegale. La cifra in crypto variava tra i 150 e i 500 euro.
Green pass falsi su Telegram con criptovalute
Passaporti vaccinali falsi in vendita su Telegram a una cifra che andava tra i 150 e i 500 euro. A identificare e denunciare un gruppo di quattro hacker, tra i quali due minorenni, è stata la Polizia Postale Italiana. Nell’ambito dell’indagine che è stata ribattezzata “fake pass”. L’inchiesta ha portato anche al sequestro di 32 canali Telegram. Che il gruppo utilizzava per vendere i falsi green pass. In cambio di criptovalute o di buoni acquisto per le principali piattaforme di e-commerce.
Aggirare la legge
L’obiettivo degli acquirenti era quello di aggirare le norme appena varate dal governo. Per superare l’emergenza Covid-19 grazie a un passaporto vaccinale digitale falso. Il Green pass avrebbe consentito loro di potersi muovere liberamente. Anche senza essere vaccinati. Infatti il passaporto vaccinale è fondamentale per entrare in luoghi al chiuso o posti pubblici. Agli acquirenti veniva offerta la garanzia dell’anonimato.
“Peccato che oltre a chiedere una cosa illegale chiedevano una cosa impossibile da realizzare. Le false certificazioni non avrebbero infatti superato alcuna verifica sull’App ufficiale ‘VerificaC19’. Attraverso la quale viene interrogata la banca dati ministeriale contenente l’elenco ufficiale della popolazione vaccinata. Di conseguenza un Qr-code generato con una certificazione non autentica sarebbe stato immediatamente scoperto”. Spiega la Polizia Postale in una nota.
Indagine Green pass ancora aperta
Secondo le informazioni, circa 20 milioni di persone in Italia hanno scaricato il Green pass. Tuttavia non è chiaro se tutti i certificati appartengano a persone che li hanno acquisiti legalmente. O che abbiano preso parte alla frode della criptovaluta.
Per questo motivo gli inquirenti spiegano che l’indagine non è ancora chiusa. La Polizia postale sta lavorando per identificare altri amministratori dei canali di messaggistica e gli utenti che hanno richiesto la falsa certificazione.
Non è la prima truffa
Questa dei Green pass falsi su Telegram con criptovalute non è la prima truffa. I truffatori hanno già provato a vendere certificati covid falsificati in cambio di risorse virtuali. Alcuni utenti del famigerato Darkweb hanno offerto passaporti di vaccinazione e persino dosi rubate di vaccini Covid-19. Le criptovalute più desiderabili per i criminali erano Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Litecoin (LTC) e Monero (XMR).
La società di analisi blockchain Coinfirm ha spiegato che i truffatori preferiscono di gran lunga questo metodo di pagamento. A causa dell’anonimato e della popolarità globale forniti dalle criptovalute. La truffa era così diffusa che oltre ai famosi vaccini come Pfizer-BioNTech, AstraZeneca, Moderna e Johnson & Johnson. Si poteva persino acquistare il prodotto russo Sputnik V.
Ma come spesso succede in questi casi, le valute digitali portano direttamente al truffatore o ai truffatori. Infatti questi sono stati scoperti dalle autorità. Dove non riescono a sfuggire ai controlli, nonostante pensano di essere infallibili grazie alle criptovalute.