Il Giappone lotta strenuamente da tempo per ottenere finalmente la possibilità di creare la propria valuta digitale. Abbiamo già parlato dei piani di Tokyo di sviluppare lo yen digitale per contrastare la Cina. Un progetto ambizioso che potrebbe frenare la strategia cinese. Ma lo yuan digitale è in uno stato troppo avanzato. Ed il governo giapponese può solo limitare i “danni” che un CBDC della Banca Popolare Cinese può provocare.
Giappone lotta per la valuta digitale
Così come già accade in Cina. La proposta di uno yen digitale è stata discussa lungamente anche al vertice del G20 con i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali. I leader della Bank of Japan (BOJ), del Ministero delle finanze (MOF) e dell’Agenzia dei servizi finanziari (FSA) hanno tenuto una serie di incontri. Per determinare se il paese dovrebbe diventare il prossimo in linea. Per adottare una valuta digitale sanzionata dal governo.
Discussioni ed ipotesi sullo yen digitale
Durante l’incontro, i rappresentanti hanno discusso in merito allo yen digitale. Le questioni in ballo sono state diverse. Ad esempio si ipotizzano su cosa accadrebbe se il governo giapponese riuscisse ad emettere una moneta virtuale della banca centrale (CBDC). E soprattutto il suo impatto sull’economia mondiale. Tuttavia, nonostante l’entrata in vigore di numerosi scambi di criptovalute. La valuta del dollaro USA, rimane di fatto, la valuta globale. Ma l’ombra cinese è sempre dietro le spalle.
Tra adozioni e preoccupazioni
La lotta del Giappone in merito alla valuta digitale non è un caso. La sua economia potrebbe beneficiare maggiormente dell’adozione di una valuta digitale.Tuttavia, come altri paesi, sta affrontando le stesse preoccupazioni. Per l’hacking, i crimini finanziari e il riciclaggio di denaro. Proprio con la diffusione delle criptovalute.
L’ultima riunione per affrontare tali problemi si è tenuta a gennaio. Tra i presenti c’erano Ryozo Himino, viceministro dell’FSA per gli affari internazionali. Yoshiki Takeuchi, vice ministro delle finanze per gli affari internazionali. E Shinichi Uchida, direttore esecutivo della BOJ per gli affari internazionali. La BOJ in particolare prevede di essere preparata per le questioni relative al Giappone che adotta una moneta digitale, una volta affrontate le sfide e i rischi normativi.
Situazione internazionale amplia i problemi
Gli sviluppi all’estero potrebbero alimentare queste discussioni in Giappone sulla lotta per la valuta digitale. La Banca popolare cinese ha avviato un programma pilota di due anni per valutare le transazioni dello yuan digitale. Pechino ha chiarito che qualsiasi valuta digitale in Cina completerebbe lo yuan. Quindi il pericolo di una valuta digitale in sostituzione al contante non c’è. Almeno all’inizio.
Non solo la Cina
Anche gli altri paesi sono interessati all’emissione di una valuta digitale sovrana. La Banca d’Inghilterra, la Banca Centrale Europea e le banche centrali in Svezia, Canada e Svizzera hanno annunciato il loro interesse. Hanno promesso di condurre uno studio congiunto sulle valute digitali con la Banca dei regolamenti internazionali. Nel frattempo, il Servizio delle entrate interne degli Stati Uniti si prepara a tenere un vertice di criptovaluta a marzo.