La scalata del mercato crittografico non sta passando inosservata. Il tema della regolamentazione delle valute digitali è stato più volte trattato nel 2020. Ed ora è tra i tanti punti in agenda per il prossimo incontro del Gruppo dei Sette. L’incontro è in fissato per il 12 febbraio. Infatti il G7 discute di un possibile CBDC delle banche centrali e della tassazione digitale. I leader dei 7 paesi hanno già toccato a dicembre il tema della regolamentazione crittografica. Hanno espresso un forte desiderio di dare normative chiare al settore delle risorse digitali.
Il G7 è l’abbreviazione di Gruppo dei Sette. E’ un’organizzazione intergovernativa ed internazionale composta dai sette maggiori Stati economicamente avanzati del pianeta. Ossia Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. Nazioni sviluppate il cui peso politico, economico, industriale e militare è ritenuto di centrale importanza su scala globale. Il gruppo è nato nel 1975 ma formalizzato nel 1986, quando il Canada si aggiunse. Il rappresentante dell’UE e il Presidente del FMI possono contare con la propria costante presenza ai vertici di incontro.
Russia e Cina escluse
Dal 1998 al 2014 il G7 è stato affiancato dal G8. Il vertice politico dei capi di Stato dei già menzionati allargato alla Russia. Il G7 rappresenta oltre il 62% della ricchezza netta mondiale. Considerando anche l’UE esso rappresenta ben oltre il 70% della ricchezza globale netta. Per ragioni politiche il G7 non ha mai visto rappresentanti della Cina. Mentre per ragioni finanziarie non ci sono mai stati rappresentanti della Russia.
G7 discute di CBDC e tassazione digitale
Come anticipato venerdì 12 febbraio il G7 si riunirà per un incontro politico. La riunione partirà nel discutere sul tema delle valute digitali della banca centrale. Per poi passare alla tassazione digitale e accelerare il debito globale. A rivelare il programma del gruppo dei leader mondiali è stato il ministro delle finanze giapponese Taro Aso. Dicendo chiaramente che le questioni crittografiche sono sul tavolo e sono di primaria necessità.
Incontro gestito dal Regno Unito
Tutti gli incontri del G7 hanno un paese che presiede la riunione. Quella di venerdì sarà gestita dal Regno Unito. Saranno presenti tutti i rappresentanti delle più grandi economie del mondo. Pronti a discutere le strategie per uscire dalla crisi economica globale. Causata dalla pandemia di coronavirus. Proprio il paese ha discusso internamente sull’intenzione di regolamentare le stablecoin. Inoltre nel paese è in corso una ipotesi sulla CBDC come alternativa alla sterlina. Inoltre la FCA ha introdotto nuove misure per le attività crittografiche del Regno Unito.
La riunione del G7
La riunione del G7 di venerdì inizierà dunque sul tema dei CBDC per poi proseguire sulla tassazione digitale. Infatti il ministro giapponese ha notato che il gruppo discuterà di molti altri punti importanti. Ovvero sulla regolamentazione crittografica e dei problemi del debito emergente. Come già detto, il Gruppo dei Sette ha già discusso sul tema di criptovalute e blockchain. Mostrandosi interessato ai nuovi scenari in atto.
Regolamentazione crittografica è una priorità
Il G7 ha recentemente spinto a dare la priorità alla regolamentazione delle valute digitali. Con l’organizzazione che ha ribadito una legislazione solida per governare il settore dei pagamenti digitali. Durante una riunione del mese scorso. Durante l’incontro di dicembre le nazioni del G7 hanno espresso un forte sostegno alla necessità di regolamentare le criptovalute. Inoltre ha anche rilevato che le CBDC potrebbero realizzare significativi risparmi in termini di efficienza. E ridurre l’attrito nei settori dei pagamenti degli Stati membri del G7.
Un segnale alla Cina
L’incontro di venerdì del G7 sarà un chiaro segnale alla Cina. L’incontro arriva mentre Pechino compie importanti progressi in ambito digitale. Con lo yuan digitale ormai quasi entrato nelle vite dei cinesi. E con il lancio della Blockchain Service Network, o BSN. Ovvero la prima rete blockchain ad essere sviluppata e mantenuta dal governo centrale cinese. Il G7 è come se volesse dire: “ci siamo anche noi”.