Il futuro crittografico di Ripple è messo a dura prova. Prima di Natale è trapelata la notizia dell’intenzione della SEC di citare in giudizio Ripple. L’accusa è che la società ha violato le leggi sulla protezione degli investitori. Da questo momento, Ripple ha subito un accanimento mediatico che mette in dubbio il suo futuro nel mondo della crittografia. E adesso ci chiediamo: quale sarà il suo destino una volta che si troverà un altro capro espiatorio?
SEC accusa Ripple
Il 22 dicembre abbiamo rivelato di come la SEC degli Stati Uniti è pronta a sfidare in tribunale Ripple. Di contro la startup di pagamenti si sta preparando a combattere le accuse provenienti dall’autorità di regolamentazione. A rivelare l’accaduto è stato il CEO di Ripple Brad Garlinghouse. Che definisce la mossa un attacco all’intero settore. L’accusa è quella che la società ha venduto titoli non registrati agli investitori. Queste accuse sono del tutto infondate secondo il CEO di Ripple che ha promesso battaglia.
4 exchange abbandonano Ripple
Il futuro crittografico di Ripple passa anche attraverso gli exchange di criptovaluta. E’ fresca la notizia che quattro scambi crittografici stanno sospendendo il supporto per XRP. Questo alla luce dell’imminente causa legale tra la società Ripple e la SEC. I primi a cambiare ufficialmente le loro politiche verso XRP sono Bitstamp, OSL, Beaxy Exchange e CrossTower. Tutti e 4 si sono presi una pausa da XRP e hanno detto che gli utenti possono ancora ritirare il loro XRP.
Paura della SEC?
Nonostante la notizia della causa sia ancora fresca, i 4 exchange non hanno perso tempo. E quindi si sono allontanati immediatamente da Ripple. Una decisione repentina, come per voler entrare nelle grazie della SEC. Ricordiamo che il regolatore degli Stati Uniti non è molto dolce con le aziende crittografiche. Infatti il 2020 ha visto la SEC sul piede di guerra contro chi non rispettava le regole imposte.
XRP stesso accanimento di BSV
L’accanimento mediatico e la messa in discussione del futuro crittografico di Ripple è già capitato. Qualcuno ricorderà che l’exchange Binance aveva eliminato nella sua lista la valuta digitale BSV. Il motivo di questa decisione non è per motivi di regolamentazione. Ma per la faida tra Craig Wright e la comunità Bitcoin BSV. Tuttavia, nonostante l’uscita dal principale exchange, la moneta BSV è in salute. Come possiamo vedere dal grafico.
Normative poco chiare: Ripple “scappa” a Dubai
Tra i tanti motivi, forse il più naturale per cui la SEC degli Stati Uniti vuole citare in giudizio Ripple è quello di “punirla”. Infatti non è nuova la notizia che Ripple ha intenzione di lasciare San Francisco. La crescente frustrazione per la mancanza di chiarezza normativa ha portato la società fuori il territorio americano. Il nuovo ufficio a Dubai le consentirà di avere normative migliori. Infatti il co-fondatore di Ripple Chris Larsen si era spesso lamentato delle normative statunitensi in merito alla crittografia.
Ripple sbarca nel mercato australiano
La volontà di fare affari lontano dagli Stati Uniti è sempre all’ordine del giorno per Ripple. Infatti la società crittografica ha stretto una partnership con la società di pagamenti australiana Novatti. Grazie a questa collaborazione, i clienti dell’azienda australiana potranno accedere alla rete finanziaria globale RippleNet. Questa collaborazione ha portato il CEO Brad Garlinghouse ad annunciare ufficialmente l’espansione della società FinTech. Utilizzando anche altre criptovalute per i pagamenti transfrontalieri.
Qual è il destino di Ripple?
Dopo aver spiegato la situazione, non ci resta che rispondere alla domanda più importante ed attesa. Dopo l’accusa della SEC e dopo la presa di posizione dei 4 exchange, molti credono che il futuro di crittografico di Ripple non sia roseo. Altri invece credono che ormai il suo destino è quello di scomparire. Ovviamente non siamo veggenti e non abbiamo la certezza, ma possiamo dire che il destino di Ripple non è in pericolo. Nonostante il polverone mediatico, Ripple ha dietro di sé i grandi investitori istituzionali. Oltre ha fatto che la società “gioca” su più mercati con dislocazioni in tutto il mondo.
Una situazione che di certo favorisce l’attività di Ripple e ci fa pensare che non è arrivata al capolinea.
Coinbase annuncia la sospensione del trading di XRP
Anche il noto exchange di criptovalute Coinbase ha sospeso il trading di XRP. Proprio in risposta all’azione legale intrapresa dalla Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti contro Ripple. L’exchange sospenderà completamente il trading di XRP a partire dal 19 gennaio. L’azienda ha tuttavia evidenziato che “il trading potrebbe essere interrotto prima, se necessario” per mantenere il mercato in salute.
News aggiornata il 29 dicembre 2020 in seguito all’annuncio di Coinbase.