L’impero di Binance sta crollando, anche le Isole Cayman gli voltano le spalle

L’exchange Binance è stato preso di mira anche dalle Isole Cayman. Il piccolo Paese afferma che l’exchange non può operare nella nazione perché non è a norma. Una presa di posizione in linea con quanto sta succedendo nel mondo. Dove il più grande scambio di criptovalute del mondo è sempre più preso attaccato e arginato dalle autorità di regolamentazione. Ce la farà a risollevarsi oppure è l’inizio della sua discesa?

L’exchange Binance cacciato dalle Isole Cayman 

Un comunicato ufficiale della Cayman Islands Monetary Authority (CIMA) afferma che Binance non è registrato. Per operare come exchange di criptovalute dal territorio britannico d’oltremare.

“L’Autorità monetaria delle Isole Cayman desidera informare il pubblico che Binance, il Gruppo Binance e Binance Holdings Limited non sono registrati, autorizzati, regolamentati o altrimenti autorizzati dall’Autorità. A gestire uno scambio di criptovaluta da o all’interno di le Isole Cayman”. Questo si legge nel comunicato. 

Tutti contro Binance 

La decisione delle Isole Cayman sull’exchange Binance segue una sfilza di altre autorità di regolamentazione. Queste hanno emesso degli avvertimenti contro lo scambio. Di conseguenza, inizia a proliferare la voce di una campagna contro il più grande scambio di criptovalute del mondo. Infatti dalla scorsa settimana, un totale di quattro diversi regolatori finanziari hanno emesso avvisi relativi a Binance.  Oltre alle Isole Cayman ci sono:

• La Financial Services Agency (FSA) del Giappone che ha emesso un avviso. Dice che Binance continua a operare nel paese senza autorizzazione. 
• Un avviso simile è stato emesso dalla Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito. In cui si afferma che Binance non è autorizzata a svolgere attività regolamentate nel paese.
• Poco prima lo stesso exchange aveva avvisato gli utenti di non operare più nell’Ontario, in Canada. “Purtroppo, Binance non può più continuare a servire gli utenti con sede in Ontario”.

Quale altro Stato dichiarerà la propria ostilità nei confronti del più grande scambio di criptovalute al mondo?