Nove membri del Congresso degli Stati Uniti hanno firmato una lettera rivolta alla SEC in merito ad una maggiore chiarezza sulla custodia delle criptovalute. Secondo la lettera c’è una mancanza di indicazioni da parte dell’autorità di regolamentazione. E hanno chiesto di fornire precise linee guida sui token di sicurezza. Inoltre altri membri del Congresso hanno espresso opposizione ai lavori del Dipartimento del Tesoro. In merito a un presunto blocco dei portafogli crittografici auto-ospitati.
Chi sono i firmatari della lettera?
I rappresentanti che hanno firmato la lettera rivolta alla SEC sono i repubblicani Tom Emmer, David Schweikert, Warren Davidson, Ted Budd, Ralph Norman e Dan Crenshaw. Quest’ultimo non è membro del Congresso, ma ha firmato comunque la lettera. Mentre i democratici sono Bill Foster, Darren Soto e Ro Khanna. Una lettera che ha messo d’accordo entrmabe le parti politiche.
Congresso avanza pretese dalla SEC
Un gruppo di nove membri del Congresso ha firmato una lettera indirizzata al presidente della SEC Jay Clayton in merito alla custodia di criptovalute. Questi hanno chiesto maggiore chiarezza sulle applicazioni di broker-dealer per le aziende nello spazio crittografico. Secondo un comunicato stampa dell’ufficio di Tom Emmer, i membri del Congresso chiedono tre cose:
- fornire un chiarimento formale: che le banche possono fungere da buoni punti di controllo per la custodia di titoli digitali;
- consigliare FINRA sui criteri specifici che devono essere soddisfatti: affinché i broker-dealer custodiscano titoli digitali per i propri clienti e per proprio conto;
- istruire FINRA ad approvare le richieste di broker-dealer: che soddisfano tali requisiti.
Il ruolo di FINRA
La Financial Industry Regulatory Authority (FINRA) è un’autorità organismo di regolamentazione autorizzato dal governo. Questa concede lo status di broker-dealer ufficiale. Affinché un’azienda possa emettere titoli destinati a investitori statunitensi, convenzionali (come azioni) o digitali (come token), deve registrarsi presso la FINRA. Una volta che un’azienda diventa un broker-dealer può iniziare ad acquistare e vendere titoli per i clienti e/o se stessa. Nonché detenere titoli digitali.
FINRA potrebbe andare in confusione
FINRA potrebbe non essere sicura di cosa fare con le società di criptovaluta. La lettera sulla custodia delle criptovalute del Congresso alla SEC afferma che: “in assenza di indicazioni da parte della SEC. La FINRA non ha negato in modo definitivo le richieste di broker-dealer che implicano la custodia di titoli digitali. Il che renderebbe le applicazioni ammissibili al ricorso”. Invece, affermano i rappresentanti, quelle applicazioni sono state in uno stato di limbo.
La denuncia del Congresso
Per confermare il loro punto di vista, i membri del Congresso hanno sottolineato che la SEC e la FINRA hanno rilasciato una dichiarazione congiunta nel luglio 2019. Riconoscendo che sempre più aziende stavano cercando di detenere titoli digitali. Ma che nessuna delle due organizzazioni ha fatto molto al riguardo nel fornire indicazioni.
La richiesta finale
I membri del Congresso chiedono che la SEC aiuti la FINRA a guidare le società qualificate a diventare broker-dealer approvati. E che la SEC confermi esplicitamente che le banche possono detenere titoli digitali. Quest’ultimo punto era già stato suggerito. In quanto in molti avevano notato l’ecosistema in stallo per i token di sicurezza negli Stati Uniti. A differenza delle criptovalute decentralizzate come Bitcoin o Ethereum.
Cosa aspettarsi?
Non ancora c’è stata la risposta della SEC. Tuttavia altri membri del congresso si sono fatti portavoce di un’altra lettera. Questa volta rivolta al Tesoro degli Stati Uniti. In cui chiedono al Dipartimento di pubblicizzare i suoi piani in merito alla crittografia. Questo fa emergere un evidente interesse della politica statunitense per il settore. Che sia l’anticamera di un progetto di regolamentazione più grande? Staremo a vedere!