Lo spoglio dei voti delle elezioni presidenziali del 2020 è ancora in corso. Una battaglia lunga che ha coinvolto tutti e che potrebbe decidersi fino all’ultimo voto. Tuttavia, dalle notizie aggiornate nel momento in cui scriviamo l’articolo, sembra che Joe Biden stia per sfrattare Trump dalla Casa Bianca. Il candidato democratico potrebbe spuntarla di pochissimo sul rivale. Anche grazie ai finanziamenti per la campagna elettorale. Tra le donazioni ricevute da Biden c’è anche quella del CEO della piattaforma di derivati di criptovaluta FTX.
FTX sostiene Biden
La piattaforma di derivati di criptovaluta FTX sostiene Joe Biden. Infatti, Sam Bankman-Fried, il CEO dell’azienda, ha effettuato la seconda più grande donazione alla campagna presidenziale di Biden. Questo secondo i dettagli rivelati dal Wall Street Journal. Pare che il CEO di Hong Kong ha donato alla campagna di Biden un totale di 5,2 milioni di dollari. Dietro solo la donazione di 56 milioni di dollari dell’ex sindaco di New York Michael Bloomberg.
Finanziamenti elezioni decisive?
Come accennato, il conteggio dei voti negli USA è ancora in corso. Per questo motivo il vantaggio nelle donazioni potrebbe essersi dimostrato efficace nello spingere Biden per primo oltre il traguardo. Per chi non lo sapesse, Bankman-Fried è un membro del più ricco super PAC democratico, Future Forward. Questo include il co-fondatore di Facebook Dustin Moskovitz e l’ex CEO di Google Eric Schmidt. Future Forward ha deciso di spendere più di 108 milioni di dollari in pubblicità televisive. Per sostenere la candidatura di Joe Biden.
Finanziatori miliardari pro-Biden
Non solo il CEO di criptovaluta e il fondo Future Forward hanno finanziato la campagna elettorale di Biden. Infatti, emergono nomi importanti che attraversano tutti gli Stati Uniti. Da Hollywood, alla Silicon Valley fino alle famiglie americane più in vista. Andiamo a vedere in breve chi c’è nella lista:
- Lukas Walton è l’erede di Walmart. Ha fatto la sua prima donazione in assoluto a un candidato alla presidenza. Donando almeno 5.600 dollari al team di Biden.
- George Lucas è il creatore di Star Wars. Ha dato il suo contributo con la moglie Mellody Hobson che è co-Ceo di una società di investimento di Chicago. Hanno donato oltre 300 mila dollari nei comitati che sostengono Biden.
- Vinod Khosla è venture capitalist. Ha dato il suo contributo a luglio.
- Jim Clark è il fondatore di Netscape. Ha donato anche lui insieme alla moglie Kristy.
- Judy Faulkner è CEO della società di software per l’assistenza sanitaria Epic System. Ha deciso di finanziare la campagna elettorale di Biden. Nonostante raramente si occupi di politica.
- Jennifer e J.B. Pritzker è il miliardario governatore dell’Illinois. Hanno dato il loro contributo tra luglio e settembre.
- Molte delle donazioni sono arrivate come trasferimenti da un comitato di raccolta fondi congiunto. Stiamo parlando del Biden Victory Fund o il Biden Action Fund.
Elezioni decidono il destino crittografico?
Come tutte le cose, anche il destino dello spazio crittografico è nelle mani del risultato delle presidenziali. Come abbiamo detto qualche giorno fa, né Trump e né Biden si sono esposti in merito alle criptovalute.
- Trump ha pubblicamente dichiarato di non essere un fan della criptovaluta. Inoltre è sempre stato ostile nei confronti di bitcoin.
- Biden non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche su criptovaluta. Anche se durante la sua campagna ha scherzato sul fatto che non avrebbe chiesto donazioni di bitcoin. Dopo che il suo account Twitter è stato violato a luglio. Insieme a numerosi altri scambi di criptovalute, influencer e siti di media.
Candidati al Senato pro e contro criptovaluta
Ma non ci sono solo i candidati presidenti. Tantissimi sono i legislatori importanti per lo spazio crittografico. Che si sono candidati nelle elezioni presidenziali 2020 oppure che hanno lasciato il posto. Si tratti di politici sostenitori dell’innovazione e di regolamenti leggeri. Oppure di coloro che hanno abbandonato lo spazio delle criptovalute. O che si sono opposti ad argomenti correlati come la privacy e la crittografia. Andiamo a vedere chi sono i Senatori più “accesi” allo spazio crittografico:
- Cynthia Lummis ha investito per la prima volta in bitcoin nel 2013. Ha affermato di essere rimasta colpita dal bitcoin come riserva di valore.
- Tom Cotton presiede la sottocommissione per la politica economica del Comitato bancario del Senato. Ha sostenuto un dollaro digitale e la modernizzazione di un dollaro. Dicendo che deve essere migliore del bitcoin.
- Mark Warner è membro del comitato bancario del Senato. Ha espresso preoccupazione per la Libra di Facebook. Inoltre ha scoraggiato l’inclusione dello yuan cinese nel paniere fiat sottostante la criptovaluta.
- Mike Rounds è stato il primo senatore degli Stati Uniti ad abbracciare il progetto Libra stablecoin.
Candidati alla Camera pro e contro criptovaluta
Oltre al Senato, c’è anche la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti da tenere d’occhio. I legislatori più interessati all’argomento crittografico sono:
- Ted Budd ha chiesto uno chiarezza normativa sulle criptovalute negli Stati Uniti. Ha anche cercato di chiarire le leggi sulla tassazione delle criptovalute. Introducendo un disegno di legge per prevenire la doppia tassazione sulle transazioni crittografiche.
- Warren Davidson è un fermo sostenitore delle criptovalute. Inoltre crea chiarezza normativa per lo spazio attraverso un’azione legislativa.
- Tom Emmer ha introdotto un disegno di legge volto a incoraggiare l’innovazione crittografica. Creando un porto sicuro per le startup blockchain.
- Bill Foster ha esortato la Federal Reserve a considerare la creazione di una valuta digitale della banca centrale. Inoltre è stato tra i legislatori che hanno chiesto chiarezza sulla tassazione delle criptovalute.
- David Schweikert è stato un attivo sostenitore delle criptovalute negli Stati Uniti. Introducendo una serie di fatture per regolamentare le criptovalute.
- Brad Sherman ha chiarito la sua posizione anti-criptovaluta negli ultimi anni. Arrivando al punto di chiedere un divieto totale delle criptovalute.
Il pericolo cinese
Chiunque vinca le elezioni, dovrà fare i conti con la “nemica cinese”. Per molti Trump ha sottovalutato la potenza dello yuan digitale. Cosa che non deve ripetersi se viene riconfermato. Biden invece, se siederà nella sala ovale della Casa Bianca, dovrà fare i conti con Pechino. Biden non potrà non interessarsi alla criptovaluta. Come ha fatto Trump negli ultimi 4 anni. Ma deve capire come fermare la costante minaccia al dollaro. Staremo a vedere cosa succederà!