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L’evoluzione della blockchain e della crittografia attraverso la curva di Rogers

In questo particolare momento storico si è potuto vedere come la tecnologia si sia rivelata fondamentale. Nel gestire e affrontare al meglio molti aspetti della quotidianità.Tra le parole chiave del presente e del futuro ci sono sicuramente quelle della blockchain e della crittografia. Oggi cerchiamo di vedere come l’innovazione viene adottata dai differenti individui in un sistema sociale. Infatti andiamo a vedere il mercato della crittografia e della blockchain attraverso gli occhi della curva di Rogers

Che cos’è la curva di Rogers? 

Prima di proseguire con la news blockchain, andiamo a vedere il nostro attore. La curva di Rogers di adozione dell’innovazione è un modello che classifica coloro che adottano le innovazioni in varie categorie. In base all’idea che alcuni individui siano inevitabilmente più aperti all’innovazione di altri. Nel 1962 Everett Rogers, nel pieno del boom economico, ci dice che “il concetto di categorie è importante. Perché mostra che tutte le innovazioni devono passare attraverso un processo naturale, prevedibile, e talvolta lungo. Prima di diventare ampiamente adottate all’interno di una popolazione”

Le categorie individuate da Rogers

E’ importante andare a vedere le categorie per capire meglio chi è più portato ad assorbire le nuove innovazioni. Rogers ne ha identificate 5, accanto c’è la percentuale dei membri di un sistema sociale:

  1. Innovatori (2,5%): sono i primi consumatori ad acquistare i prodotti innovativi appena lanciati. Sono degli individui con un’alta propensione al rischio. Quindi sono attratti dalle nuove idee e dalla possibilità di provare delle cose nuove e fare delle nuove esperienze.
  2. Early adopter (13,5%): tendono a essere gli individui più influenti all’interno del sistema sociale. Tuttavia non hanno un consistente impatto sociale, proprio come gli innovatori.
  3. La maggioranza precoce (34%): sono degli individui interessati alle nuove idee o prodotti. Ma preferiscono assicurarsi degli effettivi benefici o vantaggi dell’innovazione prima di investire le proprie risorse.
  4. La maggioranza tardiva (34%): sono denominati “scettici”. Questi in genere sono i più diffidenti riguardo all’adozione di una nuova idea. 
  5. Ritardatari (16%): sono gli ultimi ad adottare l’innovazione. Sono tendenzialmente poco influenti e le loro decisioni spesso si basano sulle decisioni prese dalle categorie precedenti. 
Nell’ambito dell’innovazione e di come questa viene adottata, Rogers ha individuato 5 categorie di individui: innovatori, early adopters, maggioranza precoce e tardiva, ritardatari.

Perché usare la curva di Rogers? 

Prima di investire su un nuovo prodotto o una nuova tecnologia è bene dare uno sguardo alla curva di Rogers. Questa offre ai marketer una guida su come approcciare le differenti categorie di individui. Sulla base della loro maggiore o minore propensione a provare un nuovo prodotto. E’ (quasi) inutile investire in un mercato occupato solo dagli innovatori. Un’azienda non se ne fa niente del 2,5% di persone. Ha bisogno di essere trainata almeno dalla maggioranza precoce o tardiva. A meno che non si tratti di un’azienda pensata per essere di nicchia. 

La blockchain è l’innovazione del futuro 

Se il mondo non avesse l’innovazione, non ci sarebbero né le macchine, né la televisione, né internet e né altre migliaia di cose. Duque l’innovazione è una delle energie trainanti della nostra società. Inoltre rappresenta il motore  costante di nuove idee. In questo quadro innovativo, la blockchain è una delle tecnologie che stanno prendendo piede negli ultimi 30 anni. La blockchain oggi viene utilizzata in tantissimi settori. Come musica, immobiliare, turismo, pubblica amministrazione, agrifood, ride-sharing, contratti smart, gioco d’azzardo e tanti altri. E possiamo affermare che è la tecnologia del futuro. 

Perché non ancora c’è il boom della blockchain?

La previsione di un futuro in cui la tecnologia blockchain sarà parte integrante della nostra vita è sempre più realistica. Ma uno dei problemi per cui la blockchain non è stata ancora inserita in tutti i settori è quello della cultura. Ovvero perché culturalmente l’Italia è ancora legata alla fiducia nelle istituzioni. Qui non per dire che le persone non debbano avere fiducia in organismi statali, ci mancherebbe. Ma vogliamo sottolineare il fatto che la blockchain fornisce un sistema di fiducia alle persone senza la necessità di coinvolgere un intermediario nella transazione.

A chi è in mano la blockchain? 

La tecnologia blockchain ha le potenzialità per raggiungere ogni stato, settore o persona nel pianeta. Tuttavia secondo la curva di Rogers ad oggi la blockchain è in mano alla maggioranza precoce. Sono loro, i mainstream adopters, che possono davvero fare la differenza. Che devono spingere le persone ad informarsi presso gli early adopters. Ovvero presso coloro che possono dare dei consigli su eventuali investimenti. Che hanno un bagaglio di conoscenze tale da essere considerati esperti del settore. 

Remare nella stessa direzione 

Spesso, lo sbaglio che fa la maggioranza precoce è quella di non informarsi e spingere anche gli altri a non farlo. Ma questo atteggiamento è totalmente sbagliato e deleterio per l’intero mercato della blockchain e dell’innovazione. Per far crescere un settore è importante lavorare insieme. Bisogna passare la palla al giocatore che è meglio piazzato per fare gol, come gli early adopters. Quest’ultimi non devono fare “le prime donne”. Ma devono mettere la loro conoscenza a favore delle persone. Solo così l’innovazione avrà la strada spianata per un futuro brillante.

E voi in qualche categoria della curva di Rogers siete per quanto riguarda la blockchain e la crittografia? Fatecelo sapere!

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