Banca Generali introdurrà le criptovalute per i propri clienti italiani nel 2021. A seguito di una partnership con Conio, un fornitore di servizi di custodia italiano. Con la collaborazione, la banca vedrà acquisire una quota di 14 milioni di dollari nella fintech focalizzata sulle criptovalute. Questo dimostra che le istituzioni finanziarie tradizionali stanno adottando un atteggiamento più morbido nei confronti delle criptovalute. Dimostrando una convergenza tra finanza tradizionale e digitale.
Banca Generali è nata nel 1998 a Trieste. E’ una banca orientata prevalentemente alla consulenza finanziaria e alla gestione del patrimonio finanziario delle famiglie. Attraverso una rete importante di consulenti finanziari. La società amministra 47.5 miliardi di euro ed è presente in tutto il territorio italiano con 43 filiali e 137 agenzie. La banca è quotata alla Borsa di Milano nell’indice FTSE MIB.
Banca Generali abbraccia le criptovalute
La notizia di oggi è che Banca Generali prevede di introdurre servizi di criptovaluta nel 2021. La banca privata italiana ha stretto una partnership aziendale e commerciale con Conio. Quest’ultima è una società fintech che fornisce alle istituzioni finanziarie tradizionali soluzioni per la gestione delle risorse digitali. Un portavoce di Banca Generali ha detto che l’istituzione non ha in programma di lanciare uno scambio di criptovaluta nel prossimo futuro. Ma piuttosto fornire “un servizio con Conio come portafoglio”.
Banca Generali con Conio
Come anticipato, Banca Generali acquisirà una partecipazione in Conio. Per supportare la crescita della società e la distribuzione dei propri prodotti. Nell’ambito della gamma dei servizi digitali offerti alla propria clientela. In quanto tale, la banca ha partecipato all’aumento di capitale di Conio di 14 milioni di dollari.
Conio aiuta l’Italia nella corsa al digitale
Conio è una delle più importanti società fintech ed è il primo portafoglio Bitcoin in Italia. L’azienda ha sviluppato una tecnologia di custodia proprietaria rivolta a istituzioni come le banche. In passato, Conio ha collaborato con le principali piattaforme bancarie fintech come Hype e Nexi Open Banking. In merito alla partnership con Banca Generali, Conio ha detto:
“L’accordo siglato con Banca Generali rappresenta un importante passo in avanti verso una nuova epoca per l’intero sistema finanziario. Dopo la fase di sviluppo e assestamento industriale degli ultimi 10 anni, le criptovalute stanno dando il via ad una nuova tangibile fase. Facendo il loro ingresso nell’offerta delle istituzioni finanziarie. Con questa operazione Banca Generali colloca l’Italia in una posizione di leadership in Europa nella corsa per lo sviluppo di queste nuove tecnologie”.
Le banche verso la crittografia
Banca Generali non è l’unica banca italiana ad annunciare i suoi piani relativi alle criptovalute. Nel marzo 2020, il Banco Sella italiano ha lanciato il proprio servizio di trading di Bitcoin. Consentendo ai clienti di acquistare, vendere e archiviare Bitcoin attraverso la sua piattaforma Hype. Questi sono solo due esempi di come le istituzioni finanziarie tradizionali abbiano deciso di aprirsi alle criptovalute.
Il 2021 l’anno più importante?
Storicamente, le banche sono state molto critiche nei confronti degli asset class emergenti. Tuttavia le cose sono quasi totalmente cambiate negli ultimi mesi. L’avanzata delle criptovalute durante l’anno pandemico, ci mostra come il 2021 potrebbe essere l’anno più importante per le criptovalute. Non solo per quanto riguarda le banche, che hanno capito che bisogna allearsi con il “nemico”. Ma per tutto il settore crittografico e per le future e indispensabili regolamentazioni che potrebbero avere.