Dopo che il Banco Azteca ha annunciato che era pronto per le valute digitali, arriva la gelata. Infatti l’autorità del Messico avverte tutti gli investitori finanziari e non solo in merito alle criptovalute. Questi hanno sottolineato che le monete virtuali non hanno corso legale nel Paese. Proprio per questo motivo chi decide di usarle potrebbe cadere in sanzioni corpose.
L’autorità del Messico avverte gli investitori di criptovalute
Le autorità finanziarie messicane hanno rilasciato una dichiarazione. Ribadendo che le criptovalute non hanno corso legale nel paese. E quindi di fatto hanno avvertito tutte le istituzioni finanziarie che potrebbero subire sanzioni se le usano.
Banca del Messico e della National Banking and Securities Commission hanno infatti firmato la dichiarazione congiuntamente. Dicendo che le attività virtuali comportano rischi inerenti come mezzo di scambio e riserva di valore.
Poi hanno aggiunto che qualsiasi istituto finanziario con sede in Messico “non è autorizzato a svolgere e offrire al pubblico operazioni con risorse virtuali”. Citando in particolare Bitcoin, Ether e XRP.
Un avvertimento al Banco Azteca
L’autorità del Messico più che avvertire gli investitori di criptovalute in maniera generale, sembra un messaggio diretto. Infatti la dichiarazione della banca centrale, del ministero delle finanze e del regolatore bancario della nazione sembra essere una risposta all’annuncio del miliardario messicano Ricardo Salinas Pliego.
La terza persona più ricca del Messico non solo sostiene bitcoin ma ha rivelato che la sua banca accetterebbe bitcoin. “Io e la mia banca stiamo lavorando per essere la prima banca in Messico ad accettare Bitcoin”. Ha detto il proprietario di Banco Azteca.
Messico un paese anti-crypto
Nonostante le speranze di Salinas, il ministro delle finanze ha affermato che ai sistemi finanziari in Messico è vietato utilizzare le criptovalute. Una politica che difficilmente cambierà nel prossimo futuro. Infatti già nel 2018, il Messico ha approvato una legge anti-crypto. Che afferma che in nessun caso la criptovaluta sarebbe considerata a corso legale.
Le autorità hanno aggiunto che avrebbero seguito l’evoluzione della criptovaluta. E i potenziali usi della sua tecnologia sottostante. Ma hanno comunque fatto riferimento alle risorse digitali come volatili, speculativi e un mezzo di scambio meno efficace. Rispetto alle valute legali.
Messico diverso dai “vicini di casa”
Il fatto che le autorità del Messico avvertono gli investitori di criptovalute, mette il paese distante ai “vicini di casa”. Queste infatti hanno fatto il contrario. Promuovendo le criptovalute come valuta valida e incoraggiando le aziende ad accettare Bitcoin. Tra tutti ovviamente mi riferisco a El Salvador, il paese che ha reso bitcoin valuta legale.