Dopo l’annuncio di aver accettato e riconosciuto Bitcoin, l’isola dell’America trova i primi ostacoli. La Banca Mondiale non vuole prendere parte alla rivoluzione Bitcoin di El Salvador. Il piccolo Paese del Centroamerica ha trovato il muro dell’istituto globale. Che non intende aiutare la nazione con le infrastrutture tecniche per incrementare la criptovaluta. Adesso la piccola realtà deve trovare un altro modo per sopravvivere a questa resistenza.
Il rifiuto della Banca Mondiale
La Banca Mondiale è rifiutata di aiutare El Salvador a integrare Bitcoin nella sua infrastruttura finanziaria. Il paese centroamericano ha fatto la storia la scorsa settimana. Quando ha approvato un disegno di legge che rende Bitcoin a corso legale.
Tuttavia, da allora, diverse autorità, incluso il FMI, hanno versato acqua fredda sull’idea. Gelando i legislatori e tutti coloro che erano entusiasti dell’iniziativa. Inoltre con la Banca Mondiale che evita anche Bitcoin. E’ chiaro che i governi globali non sono d’accordo con la libertà finanziaria.
La Banca Mondiale volta le spalle a Bitcoin
La Banca Mondiale ha affermato che non aiuta l’implementazione di Bitcoin da parte di El Salvador. A causa delle “carenze ambientali e di trasparenza” della principale criptovaluta. Un portavoce dell’istituto finanziario ha confermato che l’organizzazione rimane impegnata a sostenere El Salvador in molti modi per la trasparenza e la regolamentazione della valuta. Ma quell’offerta non si estende all’assistenza con l’implementazione di Bitcoin.
“Anche se il governo ci ha contattato per assistenza su bitcoin. Questo non è qualcosa che la Banca Mondiale può supportare. Date le carenze ambientali e di trasparenza”, ha detto il portavoce.
Il “no” secco dalla Banca
La risposta della Banca Mondiale su Bitcoin è arrivata quando il ministro delle finanze di El Salvador ha contattato l’istituto. Per implementare la criptovaluta come valuta parallela al dollaro. Per il momento non c’è stata una contro risposta. Tuttavia, diversi importanti sostenitori di Bitcoin hanno espresso la loro opinione in merito.
Anthony Pompliano ha rilasciato una motivazione cinica. Dicendo: “Correzione: la Banca Mondiale non ha capito come fare soldi con Bitcoin”. Sottolineando il fatto come nemmeno i grandi istituto sanno come gestire la moneta digitale.
Invece Max Keizer è stato molto meno formale e molto più diretto. Infatti ha accusato la Banca Mondiale di complicità con la disuguaglianza finanziaria. Il tutto condito da qualche parolaccia.
Bitcoin appiattire le disuguaglianze?
La Banca Mondiale è un’organizzazione finanziaria globale composta da 189 paesi membri. Che forniscono prestiti e sovvenzioni ai paesi impoveriti per progetti di capitale. Ha due obiettivi: porre fine alla povertà e promuovere la prosperità condivisa in modo sostenibile. Molti sostenitori di bitcoin sottolineano come il primo obiettivo potrebbe essere soddisfatto con la valuta digitale. Tuttavia la banca ha risposto che favorire il secondo obiettivo, allontana la realizzazione del secondo.
I 189 paesi riusciranno a trovare un idoneo compromesso? Staremo a vedere.