Il governo della Corea del Sud impone una nuova tassa sulle criptovalute. La decisione era già nell’aria da diversi mesi. Tuttavia l’annuncio ufficiale è stato dato dall’esecutivo in questa settimana. Il Paese sudcoreano è tra i pochi che non si voltano dall’altra parte quando si parla di valute digitali. Infatti fin dall’inizio cerca di far convivere questo sistema di pagamento digitale con quello tradizionale. Una situazione che sicuramente crea confusione, almeno all’inizio. Ma almeno sono i primi passi verso una completa digitalizzazione.
Una tassa sulle criptovalute in Corea del Sud dal 2022
Mercoledì il dipartimento delle finanze della Corea del Sud ha annunciato una nuova regola. Questa impone una tassa sulle plusvalenze del 20% sui guadagni delle transazioni di criptovaluta a partire dal 2022. Tuttavia gli investitori in valuta digitale hanno diritto a una detrazione fiscale per le spese sostenute durante l’estrazione.
Il ministero dell’economia e delle finanze del paese ha spiegato la situazione. Affermando che i guadagni delle transazioni di criptovaluta superiori a 2,5 milioni di won (circa 2.230 dollari) sarebbero stati “puniti”. Questa punizione, chiamiamola per gioco così, avviene con una tassa del 20%. A partire dal 1 gennaio 2022. Tuttavia gli investitori possono detrarre le spese dalle loro operazioni minerarie. Questo ha detto in poche parole il ministero.
I ritardi sull’emanazione della norma
Come anticipato, una tassa sulle criptovalute in Corea del Sud era nell’aria già da questa estate. In quanto la bozza delle norma era pronta sul tavolo già da luglio. Tuttavia ci sono stati dei ritardi significativi. Il motivo del rinvio della legge sulla criptovaluta si basa su alcune preoccupazioni sollevate dagli attori dell’industria locale. A causa di non avere abbastanza tempo per costruire un’adeguata infrastruttura di dichiarazione fiscale.
Per andare incontro agli scambi di criptovaluta, l’Assemblea nazionale ha proposto di ritardare i tempi di implementazione di tre mesi fino a gennaio 2022. Quindi gli scambi crittografici devono completare il sistema di segnalazione necessario entro settembre 2021. Per verificare i loro veri nomi dei conti di prelievo di deposito.
Il guadagno del 2021 non influisce sui trader
La tassa sulle criptovalute in Corea del Sud arriverà dal prossimo anno. Secondo il ministero, la nuova tassa verrà applicata ai guadagni o alle perdite del 2022. Quindi l’aumento dei prezzi delle criptovalute dal 2021 non dovrebbe influire in modo troppo grave sui trader. Un recente sondaggio a Seoul ha mostrato che quasi il 54% dei sudcoreani è favorevole a tassare i guadagni di criptovaluta. Ad essere contrari alla tassazione sono i più giovani. Forse perché, rispetto alla generazione precedente, hanno molti meno risparmi.
Tuttavia le voci nel Paese sono discordanti. Come dice il sondaggio, molti sono favorevoli a questa tassazione. In quanto getta la base per una più completa regolamentazione crittografica. Altri invece considerano il piano parziale e ingiusto. Arrivando al punto di firmare petizioni per chiedere le dimissioni dei funzionari statali.
Ma la Corea del Sud non ha intenzione di fermarsi qui. Infatti il Paese ha pianificato di emanare nuove normative sul commercio di criptovaluta e sulla tassazione dei profitti. Ma si dice che lo scoppio della pandemia globale di Covid-19 abbia ritardato l’attuazione. Sappiamo bene che la pandemia non è infinita e quando terminerà, probabilmente, la Corea del Sud avrà la sua regolamentazione crittografica.
Corea del Sud sempre attenta alla crittografia
La Corea del Sud non è nuova a regolamentare il settore crittografico. Infatti è tra i pochi Paesi che sta prendendo di petto il mercato delle criptovalute. Senza voltarsi dall’altra parte e far finta che non esistano. Ad esempio i fornitori di servizi di asset virtuali sudcoreani non forniranno le criptovalute sulla privacy. Stiamo parlando di quelle che presentano un alto rischio di riciclaggio di denaro. Tali aggiornamenti sono stati realizzati per integrare la regolamentazione. Special Payments Act. Un regolamento che copre specificamente la legalità delle criptovalute in Corea del Sud.
Non solo la Corea del Sud è attenta alle criptovalute sulla privacy. Infatti molti governi si sono interessati a ricevere informazioni su conti crittografici offshore. Ma soprattutto su attività criminali di criptovaluta. Infatti la pandemia da covid-19 ha messo alle strette gli Stati. Ha costretto diversi Paesi a prendere provvedimenti. Aggiornando il loro quadro normativo e applicando la blockchain nei loro servizi. Questo per tutelare principalmente i trader di criptovaluta seri. Ma anche evitare che persone poco informate caschino alla finte promesse.