Negli ultimi tempi l’impegno nel mercato finanziario tradizionale è diventato meno allettante. Per i consumatori e gli investitori istituzionali. E la pandemia da coronavirus non ha fatto altro che amplificare questo disagio. Le nuove opportunità nel mercato sono abbondanti. E la finanza decentralizzata riceve molta attenzione. L’entrata in scena della tecnologia DeFi ha portato grandi opportunità ma anche incertezze. Infatti non è priva di rischi e difetti. L’istruzione e l’accessibilità sono fondamentali. Per rendere la DeFi più accessibile all’imminente afflusso di investitori al dettaglio.
Conosciamo meglio la definizione del nostro argomento e di cosa si occupa. DeFi è l’acronimo di Decentralized Finance. Traducibile proprio in finanza decentralizzata. Si tratta di un insieme di servizi e applicazioni. Basato su tutto ciò che riguarda: blockchain, criptovalute, token, smart contract. Che sfrutta le potenzialità introdotte dalla blockchain. In parole spicce e senza girarci troppo intorno la DeFi è un vero e proprio sistema bancario alternativo a quello tradizionale.
Gli obiettivi della DeFi
La finanza decentralizzata lavora per perseguire determinati obiettivi. Questi sono:
- Realizzare un mercato decentralizzato. Quindi non controllato da poteri centrali come governi, banche centrali, alta finanza, multinazionali.
- Avere come valuta i token delle criptovalute.
- Poter ottenere prestiti e finanziamenti più agevolmente. Rispetto ai paletti e impedimenti bancari.
- Ridurre sensibilmente le commissioni. Per trasferimenti, prestiti, depositi generalmente previsti dal sistema finanziario tradizionale.
- Consentire anche ai paesi meno sviluppati di avere accesso ai servizi finanziari.
La fuga dalla finanza centralizzata
Per decenni i consumatori e gli investitori istituzionali hanno esplorato le diverse opzioni. Presenti nel mondo finanziario. Questo approccio ha funzionato piuttosto bene. Ma oggi le cose sembrano molto diverse. In quanto c’è pochissima fiducia nelle banche e nella finanza tradizionale. Che continua a sfruttare i suoi clienti come se fossero carne da macello. Una situazione che non poteva andare avanti. Tanto che molte persone hanno deciso di rivolgersi altrove. E lasciare la finanza tradizionale al suo destino.
L’entrata nella finanza decentralizzata
I meno fedeli alla propria banca o ad un istituto finanziario si sono guardati intorno. E hanno scoperto dopo qualche incertezze le opportunità della tecnologia DeFi. Infatti la finanza decentralizzata ha molte persone interessate oggi. A differenza della finanza tradizionale. DeFi non ha commissioni esorbitanti, clausole abusive o esclusioni finanziarie. Invece è un movimento che mira a portare servizi finanziari a tutti. Indipendentemente dal loro attuale accesso a questi prodotti.
La DeFi poco accessibile
Come accennato prima, accanto alle opportunità ci sono le incertezze della tecnologia DeFi. Infatti anche se la finanza decentralizzata sia destinata a sconvolgere la finanza tradizionale. C’è ancora molto lavoro da fare. Questo soprattutto perché la DeFi si rivolge principalmente agli utenti che conoscono il mercato delle criptovalute. E sappiamo bene che l’industria delle criptovalute rimane un mercato di nicchia. Nonostante i prezzi di Bitcoin ed Ethereum siano aumentati rapidamente negli ultimi mesi. E quindi hanno guadagnato un’enorme popolarità.
La DeFi è un tabù
Non prendiamoci in giro. Passare dal “possedere Bitcoin” alla “finanza decentralizzata” non è cosa da poco. Perché comporta ancora una corsa all’apprendimento della tecnologia. La DeFi rimane un tabù e un sistema incredibilmente confuso. Per l’utente medio. Poiché non esistono “guide” valide su come prepararsi. Per queste nuove opportunità finanziarie. Ogni guida esistente presume che il lettore conosca già i dettagli della criptovaluta. Cosa che la maggior parte delle volte non è così.
Istruire alla DeFi
La natura complessa della finanza decentralizzata richiede un’istruzione chiara e concisa. C’è una crescente necessità di piattaforme educative. Che aiutino gli investitori a navigare nel mercato. L’obiettivo deve essere quello di ridurre le barriere all’ingresso alla finanza decentralizzata. Educando le persone sulla criptovaluta e le opportunità fornite dal settore. Solo così si allontana lo scetticismo dalle persone. Che la maggior parte non è convinta delle criptovalute così come della DeFi.
Conclusione
C’è molto di più nella DeFi che possedere solo Bitcoin o qualsiasi altra criptovaluta. Sebbene ciò garantisca un accesso alla finanza decentralizzata. Le iniziative educative aiutano a spiegare come è possibile usare queste risorse. Per scopi più che speculativi. Perché un settore venga riconosciuto è necessario che sia conosciuto. Non possiamo pretendere che la massa guarda solo le opportunità della tecnologia DeFi coprendo via le incertezze. I dubbi e le paure devono servire da stimolo per l’informazione. Un’informazione che è necessaria se la DeFi vuole continuare ad avere un impatto globale.