Ripple risponde alla SEC e presenta anche una richiesta di FOIA, su bitcoin ed ether. Ripple si aggrappa a tutto, di fondo una strategia ben studiata. XRP sicuramente non morirà.
Che cos’è FOIA?
FOIA è l’acronimo di Freedom of Information Act. E’ una legge sulla libertà di informazione, emanata negli Stati Uniti d’America il 4 luglio 1966. Da allora ha aperto a giornalisti e studiosi l’accesso a molti documenti riservati e coperti da segreto di Stato, di carattere storico o di attualità. La legge impone che chiunque ne faccia domanda di avere l’accesso totale o parziale ai documenti richiesti. Il provvedimento mira a garantire la trasparenza della pubblica amministrazione nei confronti del cittadino e il diritto di cronaca e la libertà di stampa dei giornalisti.
Non scorre buon sangue
Tra il Governo degli Stati Uniti e Ripple non è la prima diatriba. L’idea di Ripple è stata espressa nel 2004, nel 2012 il progetto è iniziato a prendere forma. Non solo il Governo non “ama” Ripple, anche chi crede nella decentralizzazione. Ripple non è basato su blockchain, ma su database di registro distribuito. A dicembre 2020 la SEC cita in giudizio Ripple.
Si scaglia contro bitcoin ed ether
La richiesta FOIA di Ripple alla SEC, è sulla documentazione di come ha determinato che bitcoin ed ether, le prime due criptovalute per capitalizzazione di mercato, non sono titoli. La richiesta FOIA chiede specificamente: tutte le comunicazioni con la Fondazione Ethereum e/o altre società rilevanti o individui nell’ecosistema ether.
Risposta di 93 pagine
La risposta di Ripple alla accuse della SEC è stata depositata venerdì (29/01/21). Nelle 93 pagine, Ripple ha respinto le accuse della SEC, secondo le quali la società con sede a San Francisco ha violato le leggi statunitensi sui titoli per oltre sette anni vendendo token XRP.
Autorità di regolamentazione idee diverse
Nella risposta alla SEC, Ripple menziona le autorità di regolamentazione che non la definiscono un titolo:
- Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti
- Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN)
- Financial Conduct Authority (FCA) del Regno Unito
- Le autorità di regolamentazione di Singapore e Giappone
Per tutte le entità XRP è una valuta virtuale. e non un titolo.
I Love nature
Un altra risposta di Ripple è affermare: XRP è molto più rispettoso dell’ambiente rispetto a BTC ed ETH, considerando che evita il processo di mining. Ripple si gioca tutte le carte. E’ normale lo farebbe chiunque nella loro situazione.
Strategia
La richiesta FOIA di Ripple comporterà alla SEC molto tempo per poter rispondere (visto la mole di dati da recuperare e tempo trascorso).
Inoltre Ripple fa leva che Bitcoin ed Ether sono entrambi controllati da pool minerari con sede in Cina. Sfruttando le paure di vecchia data del governo degli Stati Uniti.
Strano rialzo per Ripple
Dopo la causa della SEC, XRP ha perso quasi la metà del suo valore di mercato. E’ stata delistata da molti exchange. Stranamente da sabato (30/01/21) ha registrato un forte rally è balzata di oltre il 50% in più. Sembra quasi una mossa simile a quella successa a GameStop.
Ripple non morirà
Che la SEC vinca o no, Ripple non morirà. Il business model è sulle rimesse ed è molto redditizio, ad oggi la stanno facendo da padroni. Difatti Ripple è un’alternativa rapida, meno costosa e più scalabile ad altre risorse digitali e piattaforme di pagamento monetario esistenti come SWIFT. Con questo non vuol dire che XRP (come moneta) vivrà, può essere che rimarrà in piedi solo la tecnologia.
Conclusione
Le normative poco chiare e non definite, già prima della causa hanno spinto Ripple a migrare a Dubai.
Tirare in causa bitcoin ed ether fa un po sorridere. Ripple continua a controllare la maggior parte del mercato XRP in un modo che, ad esempio, la Fondazione Ethereum, Vitalik Buterin non lo fanno.
Ripple annuncia sempre nuove partnership fra le ultime:
La tecnologia di Ripple esisterà sino a quando qualcuno non gli andrà a minare il loro business model, il mercato delle rimesse.