Oggi vedremo l’iniziativa guidata da BMW e Ford per portare il settore automotive su blockchain. Che la blockchain è di moda si sa, ha anche i suoi vantaggi. Parleremo di un alternativa Italiana non su blockchain. Vediamo l’interessante esperimento di Ford: geofencing e blockchain. E faremo il punto sui pro e contro della tecnologia blockchain.
In cosa consiste l’iniziativa?
L’iniziativa mette i bastoni fra le ruote a un’antica abitudine dell’uomo quella di truffare. Lo si fa tracciando le auto su blockchain, dove sarà registrata la cronologia della manutenzione. L’idea di BMW e Ford ci dà garanzia (lo si spera) sulla trasparenza delle auto usate.
Auto taroccate in tutto il mondo
Ad oggi l’unica certezza che ha l’utente nell’acquisto di un’auto usata che è sempre lui a correre i rischi maggiori, ed è sempre lui che deve tutelarsi.
Nell’acquisto di un’auto usata non ci fidiamo né di concessionarie, né di rivendita dell’usato, come dimostrano le più recenti indagini, sono proprio gli autosaloni autorizzati alla vendita dell’usato ad aver combinato delle truffe memorabili, prima tra tutte quella dei chilometri scalati. Ecco un ultimo denuncia di novembre Truffa dei chilometri scalati, scoperti 22 furbetti, questo fenomeno è mondiale ed ogni stato cerca di trovare soluzioni per fermarlo.
La nascita di MOBI
Circa 3 anni è nato il consorzio dell’industria automobilistica la Mobility Open Blockchain Initiative MOBI. Le aziende fondatori sono BMW, Renault, GM e Ford. Il fondatore e CEO è Chris Ballinger ha trascorso gli ultimi 15 anni della sua carriera con Toyota. Lì ha fondato un consorzio simile il Blockchain Mobility Consortium. MOBI afferma esplicitamente che è indipendente dalla tecnologia dimostrandolo dalla partecipazione di IBM, Hyperledger, IOTA, Consensys (Ethereum) e BiiLabs ecc. qui hai l’elenco di tutta community. La missione di MOBI dichiarata è:
Chi fa parte del progetto?
Il gruppo di lavoro dedicato al progetto “km certificati” è BMW, Ford, Honda, IBM, Hitachi America e Quantstamp che offre sicurezza sulla Blockchain. Secondo il gruppo di lavoro che segue la pista BMW e Ford su blockchain:
“Un’identità digitale sicura del veicolo pone le basi per una rete completamente automatica per i servizi di trasporto basati sull’utilizzo”
Ennesimo tentativo
Prima del 2010, per non avere un elevato deprezzamento della tua auto durante la vendita, funzionava così:
il tagliando, almeno nei successivi due anni dopo l’acquisto della vettura, andava fatto necessariamente presso l’officina autorizzata della casa madre, per esempio, se si acquistava una BMW i tagliandi si dovevano fare esclusivamente presso l’officina del rivenditore autorizzato. In caso contrario si andava a perdere ogni diritto di garanzia. Questo “obbligo” all’epoca vincola l’acquirente a recarsi presso la rete ufficiale per mantenere il valore economico della sua auto nella norma in una futura vendita.
Monopolio
L’obbligo delle case madre automobilistiche aveva fatto scaturire, che le officine facevano praticamente il bello e il cattivo tempo. Si era costretti a portare l’auto lì a fare il tagliando e si dovevano dunque accettare i loro costi. Era praticamente un monopolio con costi che arrivavano anche a 200-300 euro e oltre per un tagliando.
Ma oggi le cose sono cambiate?
In seguito all’entrata in vigore del Regolamento 1400/2002, Direttiva Monti, aggiornato col regolamento del 2010, 461/2010, i tagliandi possono essere effettuati anche presso autofficine autorizzate ma indipendenti dalla casa madre, purché però ne rispettino le prescrizioni. In questo caso deve essere rilasciato un tagliando conforme, quindi per ottenerlo devono essere utilizzati solo materiali di qualità, in caso di sostituzione di parti, e le ispezioni effettuate devono essere anche loro conformi alle direttive. Se tutti i parametri vengono rispettati la garanzia resta assolutamente valida.
Anche con l’uscita del nuovo regolamento le cose non sono cambiate, in quanto si continuano a perpetrare danni verso il consumatore finale (auto usate con km scalati).
Alternativa Italiana
Abbiamo trovato questa un’azienda italiana certificauto che ha capito il reale problema che né il governo con i regolamenti ne le case madri con gli obblighi, sono riusciti a risolvere. Non lavorano con la blockchain ma hanno implementato un proprio software, il tutto per venire incontro alle esigenze dell’utente finale il loro obiettivo è: offrire maggiore consapevolezza a chi sta per acquistare un’auto usata. Il costo sul sito è € 197,00 per veicolo. A seconda del valore economico dell’auto che stai acquistando può essere alto o basso (se si vuole certificare un’auto di € 2.000,00 è il 10%, se è di € 20.000,00 è il 1%).
Esperimento Ford Geofencing, e Blockchain
Partiamo col dire che cos’è Geofence?
Un geofence (tradotto dall’inglese recinzione) è un perimetro virtuale associato a un’area geografica del mondo reale. L’uso di geofence è noto come geofencing, e prevede l’utilizzo di dispositivi capaci di determinare la propria posizione (location-aware), per esempio smartphone, usati come terminali di un location-based service (LBS). Ad esempio è utilizzato nel marketing (geomarketing) per comunicare messaggi informativi/pubblicitari specifici a determinate persone che transitano in un luogo (sia esso un negozio, un ospedale e così via).
Dettagli esperimento
I ricercatori Ford hanno esplorato come implementare il geofencing dinamico e la blockchain nei veicoli ibridi-elettrici per migliorare la qualità dell’aria nelle città. Lo studio ha richiesto più di tre anni.
La tecnologia di geofencing di Ford consente a un veicolo di passare alla modalità di guida elettrica a emissioni zero ogni volta che entra in una zona a basse emissioni senza alcun intervento da parte del conducente. Durante le prove hanno registrato su blockchain ogni volta che un veicolo entrava o usciva da una zona geofencing. Così i dati sono archiviati in modo sicuro e possono essere condivisi con parti interessate (come autorità cittadine, proprietari di flotte e network).
Pro e Contro
Vediamo i vantaggi e gli svantaggi dell’iniziativa di BMW e Ford per portare il settore sulla blockchain.
Pro
- La tecnologia blockchain da l’opportunità di riacquistare la fiducia che ormai abbiamo perso nell’essere umano.
Contro
- Monopolio, bisogna stare attenti su quale blockchain si lavora in quanto i dati sono al sicuro e trasparenti (lo si spera), ma dare un settore totalmente in mano ad un’azienda NO. Abbiamo delle storie già viste su quanto l’essere umano sia ingordo e approfitta del potere concessogli.
- Le spese della trasparenza, ricadono sempre sul consumatore finale che guarda caso è sempre l’anello più debole, non è giusto.
Conclusione
L’essere umano dall’epoca di Adamo ed Eva ha cercato di fare il furbo. Lo ha nel DNA, quindi non sarà la blockchain a salvarci. Anche se i casi d’uso sono tanti
Toyota Blockchain Lab (non solo nel settore automotive). Le istituzioni ci deludono ogni giorno. Ed ormai avere fiducia in loro è come iniziare il racconto di una favola (c’era una volta la fiducia nel governo ecc.) Però siamo convinti che costruendo una blockchain a misura d’uomo fatta da gente comune e non da lobby e aziende assetate di potere. Qualcosa può cambiare ovviamente richiede il sacrificio e soprattutto credere che un mondo migliore possa concretizzarsi.