In Germania è stata approvata una nuova legislazione che legalizza i titoli su blockchain. Infatti Berlino consente la registrazione di titoli completamente elettronici su una blockchain. Gli emittenti e i detentori di titoli non hanno più bisogno di certificati cartacei. Questa nuova norma pone lo stato tedesco in maniera ben disposta verso la tecnologia blockchain. Non si può dire però la stessa cosa su criptovalute e stablecoin che non sono viste di buon grado dall’amministrazione.
In Germania titoli su Blockchain
Il gabinetto della Merkel ha approvato una nuova legge crittografica importante. Questa porrà fine all’obbligo di avere un certificato cartaceo per la vendita di un titolo. In futuro, sarà possibile utilizzare reti blockchain per gestire titoli in Germania. I titoli possono ora essere conservati in registri basati sulla tecnologia blockchain. Oppure su registri digitali gestiti da singole banche o depositari di titoli.
La digitalizzazione come obiettivo
Questo passo in avanti verso la blockchain, pone la Germania in aperta avanzata verso il trading blockchain all’interno del paese. Il ministro della giustizia tedesco ha lodato la nuova legislazione. Per aver fornito maggiore chiarezza giuridica quando si tratta dell’uso della blockchain nel settore dei titoli tedesco. Ha osservato che la legge aumenterà il potenziale delle nuove tecnologie. Il ministro delle finanze tedesco ha aggiunto poi che:
“Il certificato cartaceo può essere caro ad alcuni per motivi nostalgici. Ma il futuro appartiene alla sua versione elettronica”. Infatti ha poi citato diversi vantaggi che risiedono nel digitale e nella blockchain. Come ad esempio il taglio dei costi generali e del lavoro.
Dubbi sulle criptovalute
Sebbene la Germania sia ottimista sui titoli blockchain, non si può dire la stessa cosa in merito alle criptovalute. Il governo di Berlino si è opposto alle stablecoin emesse dalle aziende. Tanto da affermare che i governi dovrebbero “fare tutto il possibile per assicurarsi che il monopolio valutario rimanga nelle mani degli stati”. Una posizione presa probabilmente dopo il recente STABLE Act proposto negli Stati Uniti. E alla luce dei piani di Facebook di emettere la sua imminente stablecoin Diem.
Il monito all’Unione Europea
A parte l’episodio appena descritto, la Germania è nota per le rigide normative sulle criptovalute. A settembre, il governo Merkel, insieme a Francia, Italia, Olanda e Spagna, ha lanciato un monito alla Commissione Europea sulle criptovalute. Chiedendo regole ferree sulle criptovalute. Per difendere la sovranità monetaria ed evitare abusi, attività terroristiche e riciclaggio.
Bloccare le criptovalute indipendenti
Tutti e 5 i paesi citati chiedono all’UE di impedire la creazione di criptovalute indipendenti dall’euro e in generale staccate da una moneta nazionale. La tipologia di criptovalute che pone più problemi ai governi sono le cosiddette stablecoin. Le quali investono in asset finanziari o di altro genere per garantire la stabilità della criptovaluta.
Le paure dei paesi europei
La preoccupazione dei cinque governi europei non è solo quella di trovarsi di fronte ad una moneta “franca”. Ma di perdere il controllo della politica monetaria e di esporre la propria economia all’azione della speculazione. E’ impossibile non sottolineare come la tecnologia ha cominciato a corrodere la finanza come l’economia. Adesso è il momento che la politica monetaria intervenga al più presto. Per evitare di avere economie dipendenti da poche monete in mano a oligarchie aziendali di derivazione tecnologica. Che saranno in grado di determinare i bilanci degli Stati, le politiche industriali, l’allocazione delle risorse nella società e nel welfare.