Nicolás Maduro afferma che il Venezuela “utilizzerà tutte le criptovalute del mondo” per aggirare le sanzioni statunitensi. Quella del presidente venezuelano è una sfida alla Casa Bianca. Inoltre l’Iran sta inviando una grande flotta di petroliere nel Paese. Per aiutare la nazione latinoamericana a sopravvivere a una grave mancanza di carburante.
Venezuela usa le criptovalute contro le sanzioni statunitensi
Secondo un rapporto investigativo di RunRun.es, il Venezuela intende aumentare il suo uso di Bitcoin. L’obiettivo è quello di pagare le importazioni per aggirare le sanzioni finanziarie imposte dagli Stati Uniti. Il giornale ha citato fonti anonime della banca centrale del paese. E afferma che “i pagamenti a società di paesi alleati come Iran e Turchia sono stati effettuati utilizzando Bitcoin”.
La “minaccia” di Maduro agli USA
Maduro ha minacciato pubblica menta Washington. Il presidente venezuelano a settembre aveva dichiarato che avrebbe usato bitcoin e altre valute digitali. Come mezzo per aggirare le sanzioni americane. Proclamando che la sua amministrazione avrebbe presto “utilizzato tutte le criptovalute del mondo, pubbliche, statali o private, per il commercio interno ed esterno”. Una presa di posizione netta.
Da Petro a Bitcoin
Il governo del presidente venezuelano Nicolás Maduro ha promosso la sua criptovaluta “Petro”. Questa è stata emessa dallo stato e presumibilmente sostenuta dal petrolio. Come mezzo di scambio sia a livello internazionale che nazionale. Tuttavia la scarsa adozione del Petro ha costretto il regime a esplorare altre criptovalute come bitcoin ed ethereum. Il governo venezuelano ha istituito il suo Digital Assets Production Center. Un magazzino minerario Bitcoin. Poiché il paese ha aumentato la sua dipendenza dalle criptovalute.
Iran corre in aiuto al Venezuela
Abbiamo accennato che Iran e Turchia sono vicine alla causa venezuelana. Entrambe forniscono al paese cibo e carburante in cambio di oro. Secondo alcune indiscrezioni, alcune flotte iraniane aiuteranno ad esportare il greggio venezuelano dopo aver scaricato carburante. L’Iran si trova in una posizione simile a quella venezuelana. In quanto anch’essa sta affrontando le sanzioni statunitensi contro il loro commercio di petrolio.
L’ostinazione dell’Iran
Le spedizioni di carburante iraniano sono arrivate in Venezuela nonostante Washington abbia lavorato duramente per ostacolare la missione. Ad agosto, gli Stati Uniti hanno catturato quattro navi mercantili iraniane in alto mare. Impadronendosi di diverse petroliere in viaggio verso il Venezuela. In passato gli Stati Uniti hanno anche cercato di impossessarsi di altre navi iraniane.
La legge pro bitcoin
Come abbiamo detto, il Venezuela paga il governo iraniano con bitcoin. Questo è stato possibile perché l’Iran ha messo in atto una legge per utilizzare Bitcoin per pagare le importazioni. Nel tentativo di ridurre la pressione sulla già fragile economia del Paese. Inoltre a ottobre l’Assemblea nazionale venezuelana ha approvato la legge anti-blocco. Concedendo ulteriori poteri esecutivi per aggirare le sanzioni imposte al paese. Incluso l’autorizzazione alla creazione o all’uso di qualsiasi criptovaluta come strumento monetario.
Venezuela tra crisi e sanzioni
Il Venezuela sta vivendo uno stato di fragilità politica ed economica non indifferente. Il governo di Maduro è stato messo sotto accusa dalla maggior parte dei Paesi. Comprese le Nazioni Unite. Per le frequenti violazioni dei diritti economici e sociali dei cittadini venezuelani. Inoltre le sanzioni statunitensi stanno mettendo in ginocchio un’economia già molto fragile. Staremo a vedere se le criptovalute aiuteranno il governo di Caracas a rialzare la testa!