La notizia di oggi riguarda proprio l’Italia. Le banche italiane stanno utilizzando la blockchain Corda di R3. Per accelerare notevolmente il processo di doppio controllo dei registri delle transazioni. A dare la notizia è stata Silvia Attanasio, responsabile dell’innovazione presso l’Associazione Bancaria Italiana (ABI).
Cos’è Corda?
Prima di vedere il motivo per cui le banche italiane hanno scelto la blockchain Corda. E’ giusto conoscere meglio cos’è. Corda è una tecnologia blockchain sviluppata da R3, azienda che guida un network di 200 tra banche, istituti finanziari, enti regolatori, associazioni e aziende di tecnologia. E’ nato per sopperire alle difficoltà di interoperabilità tra le diverse piattaforme legacy degli istituti finanziari. Con la conseguente spirale di inefficienze, rischi e costi. Inoltre il network R3 “riunisce le componenti critiche per avere successo in ambito Finance. Tecnologia innovativa, esperienza nel mondo bancario e della Borsa, l’ampio coinvolgimento di operatori del settore e degli enti regolatori”.
Corda in aiuto alle banche italiane
Silvia Attanasio ha affermato che sia il processo di riconciliazione interbancaria che la tecnologia alla base dello scambio di dati devono cambiare. Per questo motivo le banche italiane hanno scelto Corda. Nel vecchio sistema infatti la riconciliazione richiedeva molto tempo ed era imprevedibile. Il tempo medio per la riconciliazione era tra 30 e 50 giorni, ha detto Attanasio. Inoltre su Corda, la riconciliazione è completata entro un giorno.
La legge sull’accordo interbancario
Ovviamente le banche italiane si sono potute accordare con la blockchain Corda. Grazie all’accordo interbancario, una parte della legge italiana che regola i trasferimenti interbancari. Questo è stato approvato nel 1978 e descrive un processo di invio di nastri fisici da parte delle banche. Una volta che l’accordo interbancario è stato aggiornato nel maggio 2019 per includere la standardizzazione dei dati. L’Italia ha impostato una finestra tra il 1° marzo e il 1° ottobre 2020. Per l’integrazione con tale standard e una blockchain che le banche avrebbero potuto utilizzare. Per seguire le nuove regole.
L’85% della banche italiane usa Corda
La società di tecnologia dell’informazione NTT Data ha progettato la rete e la società di tecnologia bancaria SIA la gestisce. Il progetto tra le banche italiane e la blockchain Corda è in fase due. Con circa l’85% delle banche italiane, ovvero 55 banche in totale. Che utilizzando infatti la piattaforma per condividere i dati di trasferimento interbancario. La terza e ultima fase inoltre è prevista per ottobre. L’associazione prevede di avere da 70 a 100 banche sulla piattaforma. “Il vantaggio è legato alla nuova standardizzazione più che alla tecnologia stessa”, ha affermato Attanasio. “È come il ritmo impostato sul metronomo che imposta una linea temporale [più veloce].”
Un primo passo verso la digitalizzazione?
La scelta delle banche italiane di usare la blockchain Corda è un gigantesco passo avanti verso la digitalizzazione. E’ infatti un’opportunità, riconosciuta anche dagli addetti ai lavori, in cui le banche italiane possono cimentarsi con lo scambio di dati attraverso la blockchain. Ma anche sperimentare qualcosa di nuovo ed innovativo. Speriamo che sia di buon auspicio per l’inserimento della tecnologia in altri ambiti professionali!