Non molto tempo fa il presidente iraniano Hassan Rouhani aveva espresso l’intenzione di creare una criptovaluta governativa. Per le nazioni musulmane. Nel tentativo di contrastare il potere della moneta statunitense. Inoltre vi avevamo detto che il Ministero dell’Industria delle Miniere e del Commercio iraniano.Ha concesso una licenza alla società mineraria di criptovaluta iMiner per operare nel Paese. La notizia odierna vede sempre protagonista l’Iran e la sua volontà di espandersi nello spazio crittografico. Un legislatore iraniano vuole che la banca centrale del suo paese prenda sul serio il bitcoin.
Legislatore iraniano sostiene bitcoin
Il rappresentante Mohammad Hossein Farhangi (Tabriz) ha parlato martedì davanti al parlamento nazionale. Invita il governatore della Banca centrale dell’Iran Abdolnaser Hemmati a gestire la supervisione del bitcoin. Farhangi ha definito la corretta gestione dei bitcoin come una “buona opportunità per il paese”. Mettendo in guardia dal cedere il suo potenziale alle istituzioni finanziarie. Poi il legislatore iraniano ha tuonato su bitcoin. Dice con forza: “Prendi sul serio il problema del bitcoin”.
Passi avanti di bitcoin nel parlamento iraniano
L’Iran prende sul serio la criptovaluta su alcuni fronti. Il Parlamento iraniano si è mosso per emanare leggi restrittive. Sul contrabbando di bitcoin e valuta digitale alla fine di maggio. Infatti il presidente Hassan Rouhani ha ordinato al suo governo di iniziare ad elaborare una strategia nazionale di cripto-mining. E ad accompagnarlo con un regime normativo. Il ministero dell’Industria ha inoltre autorizzato anche la più grande operazione di estrazione di bitcoin in Iran a maggio.
I dubbi sul trattamento crittografico
Ma Farhangi pensa che l’iperfocus minerario iraniano lasci molto a desiderare. Nel trattamento delle criptovalute e bitcoin. L’uomo che fa parte del comitato delle industrie e delle miniere afferma:
“Non capiamo perché il governo iraniano ha affidato il monitoraggio dei bitcoin al Ministero dell’Industria e delle Miniere. Perché la banca centrale deve sovrintendere alle valute digitali”.
Conclusione
Come abbiamo visto l’Iran è entrato in punta di piedi nel mondo crittografico e verso una più ampia adozione della criptovaluta. Nonostante i segnali della Banca centrale ed il governo iraniano. Che potrebbero tentare di vietare il pagamento tramite bitcoin. Questo perché alcuni paesi ostracizzano la criptovaluta. Perché pensano che le valute digitali siano un mezzo per eludere le leggi e le sanzioni. Tuttavia non è escluso che bitcoin potrebbe davvero diventare un punto di riferimento per i Paesi del medio oriente. Anche grazie alla mossa del legislatore iraniano verso bitcoin. Un pò come sta accadendo in Africa.